Scrivo in forma sintetica e “a punti” (due o tre) un resoconto sull’incontro Prato-Nomentano di stamattina, di Serie A1 femminile.
Niente Trevisan. Volevo arrivare per tempo al circolo per guardarmi chi “riscaldava” le due prime singolariste di Prato, ma non ce l’ho fatta, e alle dieci meno cinque stavano già per iniziare i due match Dentoni-Pillot e Virgili-Shamayko. In realtà nel terzo campo erano in pre-riscaldamento la Camerin e la junior Lucrezia Stefanini, classe 1998. Dunque tra le due sedici anni di differenza, e bel gesto della Came, ex top 100, scambiare qualche palla con lei. La Stefanini, si ripete da qualche tempo con frase brutta e abusata da evitare, è una delle giovanissime “più interessanti” del suo anno di nascita (come il fratello nel suo). Mi limito a dire una cosa sola: lasci al più presto quella palla al piede che è il diritto bimane. Le comporta un impatto con la palla quasi sempre dietro le spalle, ed è facile rubarle il tempo. Il mistero Trevisan è questo: che la giocatrice, che pure sedeva in tribuna chiacchierando allegramente con la Balsamo (pure lei non impiegata oggi), non risulta far parte della squadra di Prato, nonostante sia ancora regolarmente elencata fra le componenti nel sito della Fit. Della inclusione-esclusione non si trova notizia e spiegazione nemmeno nella brochure a cura del Circolo, e nell’intervista che il presidente De Luca ha rilasciato a Vezio Trifoni. Piccolo giallo. Magari un breve comunicato stampa a cura del Circolo sarebbe gradito, a beneficio dei non addetti. Soprattutto per avviare a soluzione l’ormai famoso enigma o tormentone: la Trevisan è abile e arruolata e soprattutto motivata, e riprenderà l’attività regolare, o sennò cosa c’è sotto?
Dentoni e Virgili. Questo campionato di Serie A1 vedrà le big, annunciate nelle varie squadre, scendere eventualmente in scena alle finali, non ora; ma può permettere di dare un’occhiata a qualche giocatrice emergente e quindi esordiente. Nulla di tutto questo oggi. Le prime quattro singolariste non erano più giovanissime, semmai giocatrici in cerca di riscatto, e almeno due si erano recentemente un po’ perse. Fanno per l’appunto parte di quella categoria larga che ho qui chiamato tempo fa delle desaparecidas. La Dentoni, nei due anni in cui non l’ho più vista dal vivo, ha migliorato molto il servizio e ha acquisito maggiore autorità (eppure è scesa tanto in classifica…). Ma la conquista del punto è difficile perché o sbaglia l’ultimo affondo o mette all’attivo pochi vincenti. La Pillot è pi[cco]lot[ta], come ho cercato di anagrammare, però soda e compatta, e una grintosa incontrista. Poteva portare a casa il primo set, poi la Dentoni in fiducia ha prevalso. Particolare curioso, la Pillot non smeccia mai, neanche quando trova la candela facile facile sotto rete: preferisce affidarsi alla botta di diritto. Un limite, anzi un danno, perché a volte da una situazione di attacco deve retrocedere in difesa. I miracoli sono sempre possibili: la Dentoni è ancora relativamente giovane, e Seppi (proprio oggi!) e Errani insegnano che con la determinazione e allenandosi bene si progredisce e si fanno anche dei bei salti in avanti. Lo auguriamo anche alla Dentoni, di rimettersi in carreggiata ai piani alti della WTA. Sull’altro campo incontro tirato tra Shamayko e Alexia Virgili. Virgili ha avuto un lungo stop e attualmente è fuori classifica WTA. Non potentissima, ha tuttavia un gioco molto vario ed elegante, direi anche delizioso a tratti, e aperto a più soluzioni, e si trova bene in tutte le zone del campo. Avendo capito che non poteva mettere il match sul piano del puro ritmo, ha cercato di giocare d’incontro rallentando, sporcando, smorzando, giocando di tocco, soprattutto choppando. Non le è andata bene, perché credo sia per lei un momento di ricostruzione, o lo spero; o forse era una giornata non troppo felice (alta la percentuale di errori gratuiti, troppe le smorzate telefonate). La Shamayko è una giocatrice anche lei piccola ma compatta, che rimedia al poco muscolo con la notevole velocità di braccio.
La sconfitta di Prato. Non è il risultato a contare ma Prato ha finito per perdere 3 a 1. Nomentano partiva con il pronostico ed era un risultato prevedibile. Protagonista… negativa la Camerin, che ha perso contro la Knapp e nel doppio. E comunque la Came non demorde, e trentenne si allena e si prepara e si motiva ancora con il puntiglio della emergente.