Come diceva tempo fa l’illustre Umberto Eco, “non so come, ma appena apro un libro ci trovo un refuso”. Questa boutade apparentemente non c’entra con la Fed Cup: voglio solo dire che avevo scritto giusto una settimana fa (leggasi prego “Tocchiamo Ferro”) che non avevamo affatto in tasca la pelle dell’orso, e qualche dispiacere la Cechia poteva procurarcelo. Ma procediamo con ordine.
Ieri pomeriggio alla TV non si faceva a tempo a cambiare canale, perché a me interessa anche il ciclismo e tifavo per i nostri alla Liegi. Siccome poi a Palermo pioveva ho guardato un po’ di Montecarlo, dove ho visto un Djokovic fare il Nadal, e Nadal subire e subire, e venire umiliato dopo che in Sudamerica l’avevo visto tirare randellate pazzesche e mai così violente. Cavolo, avete visto che bicipiti?
Comunque ogni incontro di Fed Cup non è mai scontato. Ci vuole USA contro Burundi per prevedere un cinque a zero. Sembra che le giocatrici si mettano d’accordo per tenere il risultato in sospeso fino all’ultimo. A proposito, meglio se vinceva la Slovacchia, che più di quelle due non può schierare, mentre la Russia ovviamente ha tenuto a riposo la prima squadra e la finale sarà un’altra musica. Sapete dove si gioca, se da noi o là?
Veniamo al dunque. Sara ha rilasciato alla Paoletti un’intervista che le fa onore e che aumenta il mio gradimento e la mia stima. Non se l’è presa, ha ammesso la ottima partita della Kvitova e dato una spiegazione plausibile della défaillance. Per paradosso il terreno umido ha finito per avvantaggiare la ceca, non viceversa. E dire che dopo appena due gocce Rita Grande ha commentato precipitosamente – dopo aver rimarcato che la Kvitova non ha gli appoggi da terra perché non scivola – che le… palline rigonfie, ecco vedete, non prendono più lo slice del servizio a uscire come quelle asciutte. Debbo ammettere che questa spiegazione, sebbene non del tutto, aveva finito per convincermi. Soprattutto la Kvitova sbagliava l’elementare, si faceva aggredire e tenere dietro la riga, sotterrava le volé, e Sara sembrava in control of the match come dicono gli inglesi. Per cui ho spento la TV dopo il primo set e sono uscito a fare una passeggiata, tanto il mio tifo non era più necessario. Ma come sempre dico, chi non vede taccia, e parli solo se documentato. Quindi non so se è Sara che ha perso o la Kvitova che ha vinto. Rimango dell’idea che Sara non avrebbe perso sulla terra se fosse stato un match di torneo e non di Fed Cup. Sa mascherare bene ma in Fed Cup gioca più attanagliata, e sente la responsabilità. Non riesco a ricordare matches epici e vinti giocando alla grande: anche a Rimini ha piuttosto deluso o stentato. Dovrei consultare le statistiche. Ditemi voi se erro, non mi pare abbia un buon rendimento in Fed Cup, e vittorie memorabili. Dovrà riprovare per riuscire a gestire questa tensione, con la Russia ci vuole. A proposito, bell’articolo stamane di Gaia Piccardi sul Cds: ma la pancetta visibilissima della Kvitova non viene nottetempo scorpacciando cannoli.
Nel contempo monumento a Roberta, soprattutto per la tenuta mentale. La Safarova sembrava morta ma non era: anche questo lo avevo messo in conto, ricordate? Tanto più che il doppio sarebbe stato un supplizio, e lo dico chiaro: avremmo perso 3 a 2. La coppia Vinci- Errani non si poteva spaiare, ma Vinci sarebbe stata troppo stanca e improponibile, e forse sarebbero scese in campo Schiavone-Pennetta, ma le due cecchine (pardon cechine, o ceche) non sono le ultime arrivate, anzi piazzatissime sempre nei tornei.