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Roberta Vinci Cavaliere della Repubblica

by Franco Marucci

Questo articolo assumerà toni trionfali, e si farà portavoce di due umoristiche petizioni o interpellanze. Non posso tuttavia nascondermi mai le piccole angosce relative al dopo, piuttosto imminente,  del nostro tennis femminile, allorché Schiavone, Pennetta e la stessa Vinci si avvicineranno sempre più inesorabilmente al pensionamento, e non si profileranno – anzi non si profilano già ora –  ricambi a lunga gittata. Perciò esordisco gioendo della qualifica al main draw di Nasty Burnett al torneo di Stoccarda. Le faccio come si dice oggi, in clima di elezioni, un mio endorsement. Non c’è altro dietro come si va ripetendo, tra la classe 1987 e la 1997. Nasty affronta Lisicki, e naturalmente non conta fare partita serrata o perdere di goleada; bisogna vincere. La simpatica tedesca si è persa dopo i gran risultati inglesi di due anni fa, ed è abbordabile. Nasty deve fare oggi il colpaccio. Sarà un match di bordate. Con questo exploit Nasty si merita ovviamente una wc a Roma.

Le mie interpellanze, alla luce dei risultati di ieri in Fed Cup, sono:

  1. Napolitano deve nominare Roberta Vinci Cavaliere della Repubblica! Quello che ha fatto ieri ha dello stupefacente. Sentite: domenica alle 15 l’Italia aveva 70/80 probabilità su 100 di andare sul tre a zero; alle 16.00 cento su cento; alle 17.00 quaranta o cinquanta o forse meno. Quando ieri la Safarova ha strappato il secondo alla Vinci l’Italia aveva quasi ormai zero possibilità di farcela. Safarova poteva essere galvanizzata e Vinci completamente demoralizzata. Altro che l’Italia vincitrice, è lei l’eroina.
  2. Seconda petizione: che il rovescio in back della Vinci sia proclamato patrimonio dell’umanità tennistica! Ci ho pensato a lungo. Non trovo negli annali del tennis femminile, sicuramente di quello recente, cioè dell’era post-muscolare e di rovesci bimani, un colpo efficace e mortale come il suo. Wikipedia mi cita come autorità sul rovescio della Vinci. Ebbene sì. (Ovvio che anche Rita Grande aveva un rovescio in back, ma non faceva così male.) Credo che negli ultimi venti anni il rovescio in back a una mano da incorniciare sia per eccellenza il suo. Non bellissimo come movimento ma come ripeto lascia il segno, soprattutto a match avanzato, quando le gambe lunghe delle avversarie ormai faticano a flettersi come devono.

Appendice: Vinci è stata secondo me vittima di un equivoco sin dall’esordio, a cui lei stessa ha creduto. Ora è robusta e rotonda, pur sempre bassa, ma quindici anni fa era mingherlina e piccolina. Era infatti Robertina. Fu perciò scartata come singolarista e dirottata ai doppi. Non faceva il singolo da ventenne e oltre, e veniva cooptata dalle star in caduta o invecchianti, come la Testud, con cui ha fatto coppia  per vari anni. Ma non per il rovescio, ma perché rispondeva bene e soprattutto aveva il miglior gioco di volo che si fosse visto da noi dopo la Golarsa. Quindi si è così mangiata un tre anni o anche più di carriera da singolarista. Cosicché poteva arrivare ben prima ai traguardi che ha raggiunto oggi. Comunque la vedo seria, e determinata, anche se a volte affaticata e provata. Auguri: potrà far bene e anche meglio, anche se con inevitabili pause.

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