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Bentornata!

by Franco Marucci

I fatti tennistici salienti di questa domenica mi paiono i seguenti in ordine di importanza per i nostri colori:

  1. Il ritorno alla vittoria in un torneo di Francesca Schiavone.
  2. Lo strapotere della Sharapova, e come prenderle le misure, se è mai possibile, in vista dei prossimi tornei.
  3. Le prestazioni dei nostri giovani.

I primi due punti sono per me collegati. Vediamo perché. Stoccarda ha dimostrato da un lato la tenuta atletica e la concentrazione perfetta della Sharapova, ma insieme che le sue avversarie, pur in due casi avendola portata al terzo e rimesso in discussione il match, non hanno tutte le armi necessarie per batterla. Ho seguito a fondo i due match contro Kerber e Li Na, le quali hanno tentato di fare partita di ritmo e di forza ma alla fine soccombendo. Con la Sharapova attuale secondo me solo Serena o la Azarenka possono fare gara di forza e il braccio di ferro. La Kerber mi ha confermato l’idea di una giocatrice un po’ anonima, pesantuccia e poco mobile, nemmeno tanto potente, con il solo vantaggio sensibile di un servizio mancino a uscire che dopo un’ora e mezza di gioco può essere poco controllabile e lascia aperta tutta la parte destra del campo avversario. Anche Li Na, che per me è una signora giocatrice, attua in fondo gli stessi schemi della Sharapova, solo che appena dai alla Sharapova una palla accorciata o interlocutoria e passiva, ti uccide (a volte anche quando credi di aver già fatto il punto!). Azzardo che contro la Sharapova è necessario un tipo di gioco come quello della Schiavone dei tempi d’oro, o anche quello fantasioso e vario della Errani quando è al 100%. Seguendo  sprazzi del match marocchino della Schiavone  ho rivisto quelle potenzialità e quelle strategie che tre anni fa le fecero vincere Parigi. Ad esempio le rotazioni, usate soprattutto senza dare angoli all’avversaria. Per portare Sharapova al tiebreak – come minimo! – bisogna mettere le prime di servizio  e soprattuto giocare profondo al centro, cercando di buttarla e tenerla  più indietro possibile. Un’altra contromisura sono la discesa a rete (magari in controtempo) e la smorzata: niente di tutto questo dalla Kerber e dalla Li Na. Anche quando Sharapova era all’angolo aspettavano la ribattuta per chiudere da fondo; e per la fretta e la paura a volte questa tattica è suicida. E non ho contato nessuna smorzata dalla Kerber.

Quanto al giovanile Quinzi continua a offrire buone prestazioni, benché essendo italiano avanza col passo di lumaca e alla sua età Chang e Becker vincevano già Parigi e Wimbledon senior. Ormai vale il n. 350/400 ATP con in vista altri rosicchiamenti quanto prima. Si merita ovviamente una wild card a Roma: dargliela al main draw sarebbe troppo, un vero azzardo e credo non lo faranno, ma d’altra parte alle quali 90 su 100 perde e quindi non fa alcun progresso in classifica e non gli serve a molto se non all’immagine.

Circa Salsomaggiore purtroppo l’organizzazione è assai deficiente (intendo dire manchevole e inefficiente) e non sono disponibili da alcuna parte, al momento in cui scrivo, i tabelloni aggiornati delle quali e quelli dei main draws. Sbagliato era anche il risultato diffuso ieri relativo alla Pera, che ha perso e non vinto. Peccato. Delle altre impegnate in quali accedono Brancato e Mordegan, e, con un risultato abbastanza sorprendente in positivo (e se non è un errore!), Tebaldini, che ha sinora giocato coperta, cioè poco, e ha un gioco piuttosto adulto per quello che posso ricordare.  Nel maschile è salito facile Di Nicola, che gioca classici colpi da maestro, Turchetti che spero di vedere a Prato, e Capecchi. Diremo del main draw quando si sa qualcosa, e ITF o il Circolo o la FIT mettono online i tabelloni.

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