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Dietro le quinte (di Salsomaggiore)

by Franco Marucci

In attesa che dal torneo venga qualche botto (ma il piatto piange) trastulliamoci con qualche divagazione.

Vedendo gli orari delle quali e dei primi turni rifletto che questo torneo di Salso è di quelli che prendono troppi iscritti rispetto ai pochi campi che hanno, e che debbono smistare gli  incontri in circoli limitrofi. Anche a Santa Croce fanno così. Campanilista quale sono, Firenze e Prato sono invece i circoli dove si può comodamente seguire il torneo da mane a sera e tutti gli incontri sono entro il perimetro. A Prato, come dirò dalla prossima settimana, c’è addirittura un punto strategico della tribuna che permette di stare in vedetta e seguire in contemporanea tre, dico tre incontri!

Salso mi pare danneggiato da altri due tornei subito successivi. Tasca e affaticamento inducono molti giocatori a stare a casa per, in fondo, un mero Grade 2. Meglio rodarsi e provarsi dal prossimo a Prato. Ecco il motivo delle defezioni e dei pochi buoni o ottimi presenti.

Il solerte articolista della Federtennis sembra avermi risposto ricordando che questo Zverev in tabellone è fratello dell’altro Zverev. Naturalmente volevo dire che questo è anche il cognome della Zvereva, ottima giocatrice anni Novanta (ma non parente credo), che a Roma una volta perse dalla Bentivoglio, facendo tutti noi gridare “abbiamo la campionessa”, cosa che la nostra non diventò mai. Fu un caso quella vittoria, dovuta a un disturbo tipicamente femminile della russa.

Ci viene anche detto che Simone Roncalli è lontano discendente del Papa Buono. Purtroppo nel tennis ci vuole la cattiveria, e Simone a forza di atti di amore verso il prossimo non vince quasi mai.

In tema di fratelli e sorelle, noi tutti guardoni del tennis un po’ attempati siamo però orfani di Laura Gulbe, sorella di Ernests Gulbis (in base a quale legge fonetica del lettone non so). Sia perché in fondo la ragazza tira delle belle mazzolate, sia perché fa piacere vederla in campo così bianca di pelle e di capelli. Naturalmente aveva vicino a sé inseparabile la mamma, elegantissima, biondissima, impassibile. Andate su Wikipedia alla voce Gulbis, e leggerete la storia di questa signora, ora mamma di tennisti, ma ex attrice di teatro di prosa. Ma una speranziella ce l’ho: il torneo della Gulbe è sempre stato Prato. Ma sono sincero: gioca tutto diverso da suo fratello.

Quanto ai risultati odierni, messi prontamente online dall’organizzazione richiamata al dovere, spicca nel maschile l’exploit di Turco che ha buttato fuori la tds n. 2 Valent: se ben ricordo a Turco bisogna proprio fare il punto, lui non sbaglia, e rimette tutto il possible. Qualcuno ci casca spesso. Come lui anche Cutuli è già agli ottavi con risultato altrettanto sorprendente. Qualcuna di troppo cade nel femminile: torelliano come sono mi rammarico, ma la nostra aveva di fronte una solida ucraina anche di un anno più anziana, epperò è andata al terzo. Brancato pure fuori ma lottando. Hofer, l’antiFerro, gira a vuoto da parecchio e non raccoglie. Già da due tornei esce al primo turno e abbastanza nettamente. Il guaio grosso è Marchetti, che credo abbia il morale sotto i tacchi e necessita di una benedizione di Papa Francesco.

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