Piccoli disguidi

by Franco Marucci

Mi astengo dal parlare di Roma e di tennis giocato, voglio solo fare alcune considerazioni di costume. Ieri sera ho visto la Schiavone alla tv e mi sono detto: ma guarda come è tutto nuovo fiammante, le panche per i giocatori, gli spalti, l’illuminazione, i raccattapalle, la grafica… vuoi vedere che noi italiani siamo diventati dei professionisti? C’erano anche dei bei fiori rossi dietro il seggiolone dell’arbitro. Uno spettacolo bellissimo, un colpo d’occhio eccezionale. Orgoglioso di essere italiano. Ma ecco la magagna guastafeste, a un certo punto un gruppo di fari si spegne, la Schiavone si pianta e si siede e si avvolge nei rossi asciugamani e per un bel po’ la luce non torna. Telefonate, rassicurazioni, preoccupazioni.  Brutta figura in diretta. Alla fine del match sento un’intervistatrice rivolgersi alla Bertens. L’inglese è zoppicante, la grammatica sommaria, il lessico approssimativo. Devo ancora trovare e sentire  un intervistatore che faccia domande minimamente intelligenti alle giocatrici: anche la Bertens è stata colta in contropiede sentendosi domandare se le piace Roma e che emozione ha provato a giocare nella Supertennis Arena: e forse, che diavolo, le è venuto voglia di dire che Roma non le piace e non ha provato alcuna emozione. Quanto alla partita mi è venuto un groppo alla gola nel vedere il maschietto Schiavone supplicare l’inflessibile giudice di sedia a scendere a vedere una palla per lei out, e le smorfie che le si disegnavano sul volto. Nasty, che scopro ora si fa chiamare Asia,  in un’altra intervista ha cominciato a fare la guascona.

Ma veniamo a Santa Croce. No, la ginocchiata non c’è stata, e anzi la nostra ha perso di brutto, più netto assai di quanto mi auguravo. Ma intanto si è affacciata ai tornei che contano. Male anche la Zerulo. Questi e altri risultati, come l’aggiornamento su Capecchi (che ha vinto e oggi rivinto) sono stati portati da un cammello partito da Pontedera, su cui sedeva un messaggero. Per questo sono arrivati nel cuore della notte. Da qualche tempo per sapere i risultati bisogna guardare l’ordine di gioco del giorno successivo e fare una piccola deduzione matematica. Ieri ha perso anche Prosperi, la quale aveva illuso molti (me per primo) di poter fare una carriera di vertice, e che stando ai risultati di questi due anni dovrà  rassegnarsi a una carriera di retrovia, intorno al 1000 o magari 800 WTA.

Oggi Pellegrino dopo il bel match di ieri ha fatto splash con Massara; continua il cammino di Stefanini, avanza Napolitano. Mettiamo agli ottavi sei giocatori. Peggio al femminile: Paolini non sfigura con Bencic forse ancora non rodata, ma i risultati delle cosiddette big devono ancora arrivare, di nuovo portati dal cammello.

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3 comments

gino 14 Maggio 2013 - 19:27

Ti seguo sempre ma purtroppo bisogna lavorare e combattere con la realta. Sei sempre molto preciso nei tuoi blog e lasciatelo dire sei un tecnico…almeno per le reginette non sbagli una virgola….non mollare. ..anche se npn ci sono molti che ti seguono….io ti sto facendo pubblicitA…guarda i tabelloni di santa croce….e dileziaci con i tuoi commenti……. A presto

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francomarucci 14 Maggio 2013 - 19:56

Grazie ancora! Il cammello è arrivato poco fa e porta bruttissime nuove come avrai visto. Non mi so spiegare questa fucilazione in massa delle nostre, e l’uscita con punteggi severi, severissimi, soprattutto di Torelli e Hofer. Simonelli deve essere cresciuta questa notte per lasciare a zero nel secondo la Chiesa. Scalogna della Brancato. Proseguono dunque in tre, e oltre all’outsider Simonelli vi sono Matteucci e Lombardo, almeno loro! A domani

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francomarucci 14 Maggio 2013 - 20:57

Riprendo la parola, mi è impossibile non farlo, per invitare l’articolista del sito della Fit a prendere ogni tanto qualche caffè; e l’ITF a mettersi d’accordo sui risultati con la Fit stessa. Non direi affatto sia stata una giornata positiva per gli azzurrini a S. Croce, solo alcuni. Se pensiamo al femminile costui sta seguendo un altro torneo.
E la Matteucci pare, dico pare, abbia vinto contro la Armitano, non la Zerulo. Comunque siamo ormai in piena situazione kafkiana, dal fronte arrivano bollettini fra loro in contrasto, e anche Verena Hofer è diventata Venera Hofer, cioè lo stesso nome di Venus Williams!

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