Dopo avere dato di recente l’indulgente carota a molti nostri giocatori giunge il momento di adoperare il severo bastone. Non è che ci dica bene nei tornei maggiori e minori ultimi scorsi, e alla vigilia di Wimbledon vi sono risultati mediocri se non negativi da registrare. Maschile di serie A, per così dire: Seppi perde da un Simon che fa fatica con tutti e in specie con il baby Edmund; a Fognini come dico manca come ai poeti sempre un verso, e raggiungerà la maturità tennistica forse attorno ai 33 anni come Gesù Cristo. Lorenzi per la verità, che conosco da quando era un pulcino, ha fatto un match intelligente con Wawrinka e stava per matarlo, conciossiacosa che, per dirla tutta, Wawrinka è un giocatore in fondo modesto e, per la posizione che occupa, un seminegato (il movimento del suo servizio è fra i più goffi dell’intero circuito). Nel femminile mi frego le mani, ahimè, perché vedo verificata la mia teoria della sempre più evidente e lampante intermittenza dei risultati di Roberta Vinci, la quale può giocare match divini se è al top di tutte le componenti del suo gioco, ma se non è così può anche venir presa a pallate come infatti è successo. Vi domando, con franchezza: non è che è lei che fa perdere le finali di doppio alla Errani? A Parigi negli incontri che ho visto non dico abbia fatto pietà, ma si verificava l’inquietante fatto che le avversarie giocavano su di lei per fare il punto, e lei aveva una risposta al servizio indecente e – scandalo! – anche a rete stentava. Ma di grazia, dove è la Errani al momento? Giuro che sarà da qualche parte ad allenarsi furiosamente sull’erba, forse in Olanda sui campi laterali senza partecipare al torneo, che ha fatto bene a non fare. Non sarà facile per lei: sull’erba oggi bisogna soprattuto sparare piatto o giocare semmai in back, due cose che Sara, che non ha peraltro servizio bomba, non possiede. Quali di Wimbledon: maschi spariti, ma Santa Maria Elena Camerin in tabellone, Oscar alla carriera. Nasty perde di un break al terzo con una giocatrice che fa testo: anche per lei il passo della formica, ma prima o poi salirà di statura. Ho scommesso su questa giocatrice.
Dico fiammate nel titolo per due giocatori. Una è una fiammata buona, e diventerà un fuoco duraturo secondo me; un’altra è una fiammata destinata a spegnersi. Quella buona è Kyle Edmund. Questo nome rimbalzava l’anno scorso nei giovanili, e vedevo che ogni volta che incontrava uno dei nostri ne faceva polpette. Cari miei, è un 1995 alto quasi due metri, che spara servizi a 200km, ha un diritto a frustata come Khachanov, e ha fatto partita pari con Simon (che dico: stava per vincere) a Eastbourne. Avrà la wc a Wimbledon e sono curioso. Insomma ha 18 anni come molti grandi del passato che hanno fatto strada da Wimbledon in avanti, non faccio nomi. La fiammata che si spegne e si spegnerà, temo, è quella di Lorenzo Giustino. Complimenti, però. Epperò ha ormai 22 anni, è 371 ATP, e il torneo era ITF minore, dico quello dove ha passato le quali e ha perso in semi. Quel Melzer era poi il fratello del più titolato. Peccato, se faceva da subito un agonismo più intelligente e magari più finanziato, questo ragazzo, che ha in più la “dote” di essere napoletano (i napoletani emergono dappertutto), poteva montare prima sull’autobus. Ormai è troppo tardi.