Telegrafico, non preoccupatevi. Per dire anzitutto che il sito FIT ha scomodato Roberto Commentucci, il grande guru, e il Gianni Clerici “denoantri”, per celebrare la raggiunta finale del torneo sardo che stamattina Tatiana prova a vincere. E potrebbe anche farlo se non fosse appagata e se non si rendesse conto di quel che accade, e se giocasse in apnea o ipnosi, o raptus agonistico sulla scia dei risultati ottenuti. Ha battuto in questo torneo, tra quali e main draw, giocatrici attestate anche sul 500/600 WTA, e anche più in alto (tds n. 2, la francese). Ma come si dice in gergo va bene anche così, cioè se perdesse.
Devo anzitutto dire che una rettifica che ho scritto ieri alla FIT al loro post sui risultati sardi, dove Tatiana era data come nata nel 1995, non è stata pubblicata, e non so perché: evidentemente hanno la coda de paja, come si dice a Roma, e non accettano che li si contraddica. Per buona parte della settimana i links di questo torneo sul sito FIT non funzionavano e bisognava ricorrere a quelli – molto funzionanti, invece – del sito ITF. Questo sito FIT è troppo spesso inaccurato, approssimativo, e commette a volte sviste ed errori marchiani. A parte questo bisogna obiettivamente dire che la gestione Binaghi inanella un successo sul campo dopo l’altro. In termini di risultati è una delle migliori presidenze italiane all time. Magari ci torno sopra.
Ora Commentucci dice cose che solo chi è addentro può sapere (la soddisfazione che dall’aldilà Lombardi avrà per Ivano Pieri, avendo capito che era un Mida), e disegna una scheda tecnica piuttosto attendibile della giocatrice. Ho solo due obiezioni, piccole, da rivolgergli, o forse tre. La prima è che Tatiana è tutto sommato cresciuta fuori dell’orbita della Federazione e come dicevo ieri è stata allevata e fatta crescere in casa, dal padre, e con il padre si allena. È una piccola défaillance della Federazione. Secondo, nella scheda tecnica si abbonda di profezie radiose, come se si avesse in mano la campionessa, e noi italiani siamo sempre troppo pronti a farlo. Io stesso seguo con trepidazione questa giocatrice da tre anni, ma non bisogna tapparsi gli occhi. Tatiana non ha fatto molto nei giovanili internazionali di categoria a quanto mi risulta (tipo Orange Bowl), e i tornei ITF da 10 mila dollari sono giocati da vecchie glorie, giocatrici in disarmo, a volte veri e propri ruderi, o anche, è vero, giovani ma acerbe promesse: voglio dire che i risultati vanno presi cum grano salis, e che soprattutto, come bisogna convenire, un torneo giovanile anche grade 2 o 3 (let alone grade 1 o A) è come valori in campo ben superiore al lotto partecipanti di un ITF 10 mila.
Terza e ultima considerazione. Io esiterei molto seriamente prima di montare la testa a chiunque dicendo che è un campione del domani e usando toni trionfali. A 14 anni la pressione mediatica può essere, ed è stata spesso deleteria, e gli annali straboccano di giocatori e giocatrici che, strombazzati a 14 anni, non hanno poi combinato nulla.
Nel frattempo quarta e quinta cosa: Commentucci, che analizza benissimo i fondamentali di Tatiana, non dice nulla del servizio. Ovvio che ogni mese che passa un km di velocità si aggiunge. Il gioco un anno fa era ancora rozzo, da affinare. Tatiana non ha attualmente quel che si dice un braccio d’oro. Mi rallegro venga al Città di Firenze, e se tutto gira giusto farò tra un mese la copertura totale giornaliera del torneo su questo Blog. Non so quando Commentucci abbia visto Tatiana per l’ultima volta de visu: a occhio e croce scrive da Roma e non da Cagliari. Dalla foto allegata al post FIT, che credo attuale e di queste ore, vedo che Tatiana ha già un bell’orecchino all’orecchio, i capelli più pettinati e lucenti, un po’ di trucco, ed è più signorina. Mi pare anche di vedere sempre la racchetta di una marca inferiore che aveva l’anno scorso. Però in quell’impatto un po’ squinternato di diritto vedo tutta la slogatura dei colpi che mi ricordo, sebbene anche qualche traccia di muscoli in più.