Ho cominciato spesso i miei post recenti di tennis con una citazione d’autore, e questa volta la prendo in prestito da Dostoevskij: umiliata e offesa era Theresa Van Zyl stamattina alle 11.15 quando è uscita dal campo n. 1 a Prato sconfitta da Tatiana Pieri per 6/0 6/1. Chi sia questa Theresa è presto detto: n. 121 del ranking ITF junior, non bazzecole, e 90/53 come bilancio win/loss sino ad ora. Qui era testa di serie n. 5. Diciottenne, classe 1996, è nata e vive suppongo a Città del Capo in Sudafrica, antenati boeri come dice il cognome. Aficionada della Toscana, viene a giocare Prato e Firenze da tre anni almeno. È di taglia media, con muscolatura appena scolpita nelle cosce, spalle abbastanza larghe ma non troppo, pelle bianca, criniera bionda ondulata e abbondante raccolta nel cappellino a visiera, occhi chiari, naso lievemente rincagnato. Perbacco, deve essere figlia d’arte: io mi ricordo come se fosse ora una certa Van Zyl che giocava una trentina di anni fa o anche meno nei grandi tornei… per quanto se la guardi bene questa Van Zyl ti assomiglia come una goccia d’acqua a Wayne Ferreira: pare la sorella o la figlia. Ma è impossibile. Ve lo ricordate Ferreira? Giocava contro Canè e Cancellotti.
Ieri studiandomi con apprensione la partita di Tatiana scrivevo su Ubitennis che due cose doveva fare, andate a leggere quali; e temevo che la nostra potesse e dovesse subire la pressione da fondo della sudafricana. La Van Zyl ha un gioco adulto e mediamente potente, un buon movimento di servizio che nasconde la direzione, per cui può cercare l’esterno, il centrale e l’interno senza farsi accorgere, e pure una seconda efficace, lunga e che si impenna. Quanto poi al gioco giocato preme parecchio da fondo e cerca quanto prima il punto. Così ieri vedevo tra lei e la Brancato, che ha raccolto solo 5 giochi. Insomma mi immaginavo che Tatiana potesse e dovesse far gioco di argine e di contenimento, chissà con quali prospettive. Nulla di tutto questo. Antologica titolavo sopra perché ieri Tatiana ha giocato bene un set e l’altro benino; oggi non ha avuto passaggi a vuoto e ha dato alla più quotata avversaria un’autentica lezione di tennis. Ripeto, la Van Zyl è stata irrisa, surclassata, annichilita. Passerà purtroppo una notte piena di incubi. Ma vediamo meglio per quanto il punteggio sia di per sé eloquente. Il bello è che Tatiana non ci mette mai tanto ad entrare in partita, carbura subito e stordisce, e quando l’avversaria si risveglia dal coma è troppo tardi. Si è andati insomma a 6/0 senza che quasi ci se ne accorgesse. La Van Zyl aveva impostato evidentemente gara d’attacco, e non perdeva occasione per cercare gli affondi vincenti, ma le sono bastati dieci minuti per capire che non tirava aria. Come ieri Tatiana è stata superlativa negli spostamenti laterali, e capace di rientrare al centro prima ancora che il suo difensivo atterri, e atterra spesso molto vicino alla riga. Il risultato era che Van Zyl doveva affrettare i tempi di esecuzione e anche cercare di forzare, ma così facendo sbagliava e andava fuori misura. Ma non si pensi che Tatiana non abbia fatto punti, anzi. Alla prima indecisione dell’avversaria Tatiana è stata sempre letale. Tra l’altro ha nel diritto un’arma che sta crescendo in efficacia ora dopo ora: nonostante sia così bassa di statura ha un tempo eccezionale sulle palle alte e le affronta di controbalzo e vi monta sopra con bassissima percentuale di errore. E molto belli gli spostamenti sul diritto nell’angolo del rovescio, da dove partono micidiali anomali e frustate lungolinea. Dopo venti minuti il match era praticamente finito, con la Van Zyl rassegnata e disperata avendole tentate tutte, laddove Tatiana, procedendo sul velluto, metteva in mostra tutto il suo vario repertorio.
Per trovare difetti alla sua prestazione di oggi ci vuole il microscopio: attualmente il punto su cui più c’è da lavorare è il servizio, soprattutto la seconda, ancora troppo floscia; Tatiana non sa inoltre smecciare ed evita di farlo, ma oggi tutti gli schiaffi al volo che ha tentato li ha sbagliati. Chiudo qui, passando a qualche simpatico dettaglio. Ogni giocatrice ha i suoi gesti scaramantici: Tatiana prima di servire pulisce sempre col piede quel pezzettino di riga che segna la divisione del campo sulla linea di fondo. L’altro dato è che mi ero sbagliato giorni fa: non è un pupo ma una pupa biondissima ad accompagnare la sorella ai tornei con i genitori, e a giudicare da quello fa e che dice si diverte molto e già capisce parecchio di tennis. Abbiamo insomma un domani nel femminile per altri vent’anni.
Di fretta il resto, questo match meritava l’apertura e tutto questo spazio. Mosciatti sulle ali continua ad avanzare e in una gara di bordate ha fatto fuori il pericoloso yankee Duncan. Si è temuto quando il nostro all’inizio del secondo set ha chiesto i tre minuti ed è stato massaggiato all’addome, ma nulla di grave. Cutuli facile, e Tabilo altrettanto su un inglesotto svogliato e alto alto e dai femminei riccioli biondi, che ogni tre parole dice “fuck” e potrebbe fare del cinema e infatti si chiama Rhett (come Clark Gable in Via col vento). Ma starei attento, adesso che il torneo arriva ai quarti, a questo Tabilo, mancino formalmente canadese molto ma molto snodato di braccio. Stefanini, ahi ahi, ha vinto di puro straforo con Carli poco fa: non vorrei che stesse cominciando il solito calo, dato che domani deve proprio vedersela con questo Tabilo. Ci facciamo ancora onore con Turchetti e Bonacia, che appunto definivo l’altro giorno reliable. Turchetti tasterà il polso domani a Iradukunda del Burundi, il quale ha per ora lasciato veramente briciole agli avversari. Tranquillo tranquillo l’outsider Giacomini arriva anche lui ai quarti ed è un bel traguardo essendo un qualificato. Nel femminile tra le ultime otto vi sono tre italiane e oltre a Tatiana si qualifica la Lombardo che domani si misura con la tds n. 2, e la Chinellato a sorpresa. Qui nella a parte bassa la norvegese Stokke sarà l’osso duro, laddove nella metà alta da seguire sono la Parazinskaite che si è rimessa in carreggiata con un perentorio 6/2 6/0 alla Torelli, e la australiana Mendes, che, quindicenne come Tatiana, fa veramente paura. E Tatiana l’incontra purtroppo domani.