Questo Roland Garros comincia a far gola…

by Franco Marucci

Sì, la coscia di Sara è tornata a posto, e anzi casca questa e casca quella può andare lontano e anche lontanissimo. La Jankovic può batterla, dico cioè Sara può batterla; e dopo se la vedrebbe con la Halep e poi e poi… Nel frattempo abbiamo visto delle baldanzose ventenni di varie razze affacciarsi (tra cui la sorella maggiore della Kristina Schmiedlova) , ed è segno che qualcosa nel tennis femminile, e del resto anche in quello maschile, si muove. Considerato il ritardo cronico delle italiane nell’emergere avremo in lizza le nostre ventenni di oggi magari tra tre o quattro anni…

Comunque avevo lasciato le cose in sospeso una settimana fa al Bonfiglio, e colmo il gap. Sono stato a trovare mio figlio a Parigi, of all places, ma no, non sono stato al Roland Garros, ci ero stato l’anno scorso in un giorno freddissimo e di pioggia battente. Procedo a punti.

1)     Il Bonfi. Bonfi era il nome abbreviato di un mio compagno al Liceo, che se ne stava sempre sulle sue. Mi sono poi presto disinteressato del maschile al Bonfi, tanto ne sentiremo riparlare tra cinque anni se va bene. Al femminile mi sono stupito fino a un certo punto della Bellis: non crederete ma l’avevo previsto. Piuttosto è già cominciato il torneo junior parigino, e abbiamo schierato tra quali e main draw solo quattro giocatori. C’è qualcuno che mi sa dire se c’è un numero fisso di iscritti, cioè solo due per maschile e femminile, per nazione? In fondo per ranking molti altri e altre potevano partecipare, e l’occasione era ghiotta, sebbene il lotto partecipanti proibitivo. Ma bisogna sempre misurarsi, questa la mia opinione. Ce li-le manda la Fit a sue spese? Sia come sia non abbiamo giocatori con il ranking junior per entrare in main draw dei Grand Slams junior, e una sola al femminile. Questo passa il convento.

2)     Il secondo punto riguarda Gioia Barbieri, che a Grado, 25 mila, ha centrato la finale e domani può vincere. Grandi progressi di questa giocatrice, mia osservata, dico con orgoglio. Ha vinto al filo di lana la bellezza di quattro incontri tiratissimi contro pari classifica o anche giocatrici meglio piazzate, che insomma fanno testo. A Roma e Parigi è uscita in quali di un soffio contro giocatrici più avanti in classifica. Si è guadagnata, credo, una convocazione almeno nella Fed Cup: Barazzuti ne tenga conto, dopo l’avventatissima convocazione della Matteucci.

3)     Mistero Trevisan. Titolavo così anni fa. Ma il mistero è cambiato. Intanto sono rimasto un po’ interdetto quando ho visto che a Brescia la nostra si è cancellata a pochi giorni dall’inizio delle quali, non un buon segno. Per ora è iscritta al 25 mila di Padova. Dicevo l’altro ieri: speriamo che non ci ripensi. Beh, il mistero riguarda il traguardo che Martina si pone rientrando dopo uno stop così pluriennale, e il significato che ha questo rientro. La domanda, guardandoci in faccia, è questa: se vuole e può a 21 anni raggiungere obiettivi di vertice o invece intende fare una carriera di onesto secondo piano nell’ambito dei 10 mila  25 mila ITF per raggranellare qualche soldo, cosa che è anche facile. Bisognerebbe essere addentro per sapere se le condizioni atletiche, fisiche e morali sono quelle di una giocatrice che vuole provare ad arrivare in alto o no. Di solito non si può riemergere a livelli medioalti dopo due-tre anni di fermo. È statistico. E comunque quelle che ora fanno risultato imperiosamente sono del 1993-1994 salvo qualcuna più giovane. Insomma ci sarebbe ancora tempo. E sopra si discorre della Barbieri o anche della Giorgi che hanno 23 anni. E sostengo sempre che le italiane maturano tardi. Situazione fluida comunque, si vedrà.

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