Stavo per mettere un punto esclamativo al posto di uno interrogativo, ma mi sono frenato. Comunque Martina ha superato oggi anche l’ostacolo dei quarti a Innsbruck 10 mila, sconfiggendo la classe 90 Janina Toljan. Austriaca di passaporto ma di evidente origine slava, e con quel nome minaccioso, reminiscente la Wickmair, bella atleta fragorosa e esplosiva guerriera, sì quella di giorni fa che aveva quasi in mano la partita con la Errani che ha fatto vedere gli attributi con il giudice di sedia a Cincinnati.
In realtà chi come me ha seguito il match di Martina al live scoring ha tremato per una buona mezz’ora, con Martina subissata e subito in forte ritardo di punteggio: 6/2 per l’avversaria, e senza vedere nulla dell’accaduto partita che sembrava prendere una brutta piega. Ho dedotto dal fermo punteggio dopo il primo set una sosticina di Martina negli spogliatoi per pensare e ricapitolare: fatto sta che la nostra è scesa in campo nel secondo dimostrando di aver preso le misure alla Janina, e facendo suo il set con l’identico punteggio di 6/2. Prevedibili botte da orbi nel terzo, dove le due hanno avanzato appaiate sino al 4 pari dando l’idea di potersela giocare al tie-break; invece no, Martina ha piazzato il break decisivo al nono gioco e ha tenuto nel decimo: accedendo alla semi di domani con 6/4. Partita dunque tirata ma con una giocatrice contro che è n. 468 WTA. Dicevo ieri che il valore attuale di Martina è proprio questo. Domani sfida con Shinikova, cento posti avanti in WTA. Naturalmente acqua in bocca.
Ma torniamo per finire al motivo del titolo. Ripeto che MarioTennis, non so chi sia, ha lanciato ieri sul sito FIT l’idea di Martina entro le prime 100. Facendo gli ottimisti, di questo passo Martina, che comunque vada tra qualche settimana potrebbe tornare 900/1000 WTA, potrebbe poi raggiungere il 300/350 tra un anno, e tentare una ulteriore scalata nel 2016. Avrebbe in quella data 23 anni, la stessa età che ha ora la Giorgi. La quale è fisicamente e tecnicamente, a parte che è destra, lo stesso tipo di giocatrice – gioco anticipato e di percentuali, quindi anche con molti errori – di Martina: ma di Martina di allora, perché io, che pure abito vicino al Cerri, non l’ho più vista in campo…
