Oggi la pioggia, il vento o una mareggiata (!), presumibilmente, hanno danneggiato e interrotto per due ore, intorno alle 13, il live score del torneo di S. Margherita di Pula. Stavo giusto seguendo l’incontro di Tatiana contro Stefania Rubini, e anche gli altri con un po’ di zapping, quando il sistema è andato in tilt.
Prima di passare a dire le mie riflessioni sui risultati odierni anticipo che mi ero apprestato a seguire il torneo con un po’ di ritardo, e svogliato, appunto verso le 12.00. Riguardo a Tatiana il suo primo match di oggi era come tornare – in senso buono – sul luogo del… delitto: qui in Sardegna, in uno dei tornei di quella interminabile serie che ci fu da marzo scorso in avanti, tutti 10 mila in questa sede, Tatiana fece notoriamente il colpaccio e si rivelò al mondo tennistico, si affacciò con autorità: finale pur persa dopo 6-7 vittorie tra quali e main draw con scalpi eccellenti. Ma la storia non sempre si ripete e torna subito a casa sconfitta. Urge a mio avviso una sosta: la baby sta giocando quasi ininterrottamente appunto da quella data, circa sei mesi. Salvo una pausa che fu appunto, credo, suggerita ai primi di luglio dalle sconfitte brucianti che collezionava dopo ottimi risultati in ITF senior e giovanili, tra cui semi a Prato dopo un torneone (tra parentesi la più bella apparizione di Tatiana di sempre nel giovanile: occasione d’oro, di platino anzi, per vincere il torneo, che sarebbe stato suo contro la Stokke se solo avesse concretizzato un vantaggio enorme contro la Parazinskaite). Quella pausa seguì alcune paurose controprestazioni contro giocatrici nemmeno tanto più forti, come Rizzolo (chi era costei?), e Birnerova e altre ancora. Sembrava ora che avesse ripreso, ma si nota a vista d’occhio che la giocatrice non è tranquilla e sicura. E deve appunto rifiatare.
La cronaca della partita di oggi per chi non lo sapesse già. Poi le deduzioni. Ho appunto cominciato a seguire dal 5-4 e servizio per Pieri primo set. Confesso che alla luce dei recenti risultati non avevo dubbi di una vittoria, anche se la Rubini è 900 e rotti WTA, ed è una giocatrice navigata che però non conosco minimamente. Meglio sarebbe stato 5-4 con servizio Rubini, mi dicevo: e infatti si andava 6-5, poi 6 pari e tie break, con Rubini che si portava 2 a 0. Ma Tatiana ha rimontato e vinto a 3 o 4. Il punctum dolens è al momento, ed è statistico e si vedano gli incontri dei Campionati under 16, che Tatiana non uccide quasi mai gli incontri dopo aver vinto il primo: lascia riemergere e rinfrancare le avversarie. Così è stato oggi, come fu con la Nancarrow due settimane fa e altre volte. 6/2 il secondo per la Rubini. Quando il live score è tornato attivo il match era già chiuso, e non posso dirvi come è stato l’andamento del terzo chiuso per 7/5. Sconfitta di misura dunque, ma sconfitta, e con una avversaria più debole sulla carta in termini di ranking.
Nell’ipotetica sosta, chissà quanto lunga e se ci sarà, e quella di S. Margherita è una kermesse che durerà tutto settembre, Tatiana dovrà mettere a fuoco questa vulnerabilità. Forse si sente troppo carica di responsabilità, e gioca meglio e più libera quando incontra le più forti che non quando deve comandare il gioco. Non avendola vista de visu da parecchio non so il suo stato di forma e il suo rendimento: e comunque vincere di straforo con la Cappelletti e la Bilardo preoccupa e dice anche, se non solo, che non c’è più ormai quel gap consistente che c’era tempo fa tra lei e le altre coetanee. Dovrà recuperare quella che si chiama la confidenza: strano che abbia sempre abbondato in questa dote e ora l’abbia smarrita. Eppure l’anno è stato bello, quasi trionfale. Vinceva sempre o spesso al rush finale. Non ho visto partite sue da maggio in avanti, ed è fuori luogo pensare che Tatiana abbia guadagnato centimetri e messo su muscoli in così pochi mesi. I tabellini dicono di erratici aces, magari uno per match; e comunque non si può puntare al 300/400 WTA senza un servizio che ti dia punti diretti o indotti; e poi tutte tirano come pazze a quei livelli e non si vince con il gioco di attesa, di rimessa e basato sull’errore avversario.
In breve altre segnalazioni: se domani Martina vince con la Balducci, impresa tutt’altro che impossibile, va diritta in finale (proprio così). Sorpresa Mordegan vittoriosa sulla più quotata Codino. Sotto candido finalista Georgia Brescia, che da vario tempo vince e convince e sale imperiosa la classifica.