Avevo chiuso il post di ieri, nemmeno avessi una visione, con la metafora delle frecce, e guardando avanti a oggi quando, avendo fatto cilecca una, confidavo sulle altre due. Queste frecce sono andate a segno…
Ma debbo, come mio costume, fare una premessa: oggi a SM di Pula era di scena un bel banchetto tennistico. Chi vuole può obiettare che non è un menu da cinque forchette, d’accordo. Ma a volte bisogna anche accontentarsi delle trattorie e delle tavole calde. Non erano certo oggi serviti degli avanzi. C’erano incontri “sorellicidi” che opponevano fra loro alcune giovani speranze e altre nostre contro forti avversarie. E il tennis sta sfumando ovunque nel mondo, e molti e molte stanno già entrando in letargo, la stagione è agli sgoccioli. Si può e si potrà palpitare dunque per questo solo 10 mila ITF. E, se si vuole, si potrà continuare a tifare sino a metà ottobre, ché altri tornei seguiranno in questa sede.
Oggi era giornata in cui era giocoforza seguire i match facendo zapping: troppi incontri, cari a noi italiani, erano in contemporanea o solo lievemente sfasati, troppa grazia. Eccone alcuni iniziati verso le undici: Stefanini-Prati, Trevisan-Savoretti, Nancarrow-Ferrando, Palmigiano-Jessica Pieri (un po’ più tardi). Un po’ sotto soltanto come interesse ed emotività Mordegan e Arcidiacono, questa seconda per me una illustre sconosciuta ma dai risultati recenti non indifferenti.
Prima di preseguire un p.s., ovvero poscritto su Tatiana Pieri, in due punti o tre: 1) metà del tabellone sarebbe stato alla sua portata, cioè avrebbe vinto facilmente con 16 su 32 giocatrici iscritte; quindi è stata scalognata oltre modo nel sorteggio, come le capita spesso, troppo spesso; 2) si è preteso, anche e soprattuto da parte mia da maggio in avanti, che Tatiana facesse non uno ma due salti in avanti di qualità, addirittura un salto triplo, e invece ne ha fatto uno solo. “Avessimo mai una Bellis”, titolavo: smettiamo di fare corsa su di lei e altre 1999 prodige come per esempio la Vondroušová. Queste, e varie altre europee, sudamericane, americane e australiane (magari anche la Mendez) sono ormai in un’altra categoria, e ci vorrà tempo per colmare il gap, forse anzi non verrà mai colmato: prendiamone atto; 3) Tatiana completi nei prossimi sei mesi lo sviluppo fisico (a 15 anni c’è ancora margine) e soprattutto tecnico, e come sempre, ma lo si dimentica, si facciano i conti tra un cinque sei anni, o anche dieci.
Ma la cronaca. Alle ore 12.50 una panoramica dall’alto dava questi responsi: Stefanini perde il primo set dopo avere condotto e quasi anche dominato, ma è 3/1 sopra al secondo; Mordegan è in controllo sul 4/2 e un set a favore; Ferrando soprattutto dilaga ed è addirittura 5/0 contro la Nancarrow tds n. 1. Nel frattempo, non si crede ai propri occhi, Savoretti non raccatta palla, sembra un fantasma e subisce l’onta di un 6/0 dalla Trevisan senza letteralmente colpo ferire. Non può finire così ci si dice, Savoretti deve reagire subito, e infatti eccola che rinasce d’improvviso e va 3/0 in un batter d’occhio. E Nancarrow ha una vampata di orgoglio e recupera a 2/5, ma il set è di Ferrando, 6/2.
Alle 14.10 torno al pc dopo la pausa prandiale e sospetto che Savoretti-Trevisan sia una partita “hegeliana”, tesi-antitesi-sintesi: cioè vedo che la Savoretti è avanti e già a 5 mentre la Trevisan arranca molto dietro. Mi dico che ci sarà magari un terzo equilibratissimo. Stefanini finisce sorprendentemente per perdere dalla Prati, 6/4 al terzo; e anche Mordegan sciupa tutto con un’avversaria che, mi sa, più debole di così non poteva pescarla. Male, malissimo anche Ferrando che si fa rimontare in un’altra partita hegeliana. Purtroppo la finalista di domenica scorsa, dico la Ferrando, esce fuori dal torneo andando 5/3 contro e poi 6/4: aveva spadroneggiato per 45’, ma le partite si vincono alla stretta di mano.
Ma mi soffermo sulla prima freccia andata a segno, Trevisan. Che perso il secondo rimonta a 4/3 da 1/3 a sfavore (me l’ero vista brutta), e poi, con Savoretti evidentemente spompata dalla rincorsa, e piantata, vince con un 6/3 conclusivo. Altra bella prestazione di Martina, che non è cascata alla distanza, l’attuale tallone di Achille. Non so più che dire dei risultati di questa giocatrice.
E la seconda freccia? Davo Jessica perdente 6/3 6/1 contro una Palmigiano che aveva lottato con la stessa Trevisan tre giorni fa. E mi sono stupito quindi di vedere che subito c’era partita, e anche combattuta. Addirittura 3/1 Pieri, poi 5/3 e infine 6/3! Ero incredulo. Solito richiamo mnemonico che chi perde il primo tira fuori le unghie al secondo. E invece no. Palmigiano magari non s’immaginava…Secondo set uguale al primo, invece, e senza particolari problemi Jessica mette fuori di nuovo la testa e si aggiudica l’incontro con un altro 6/3. Palmigiano addirittura franata nelle ultime battute, e miglior risultato di Jessica ever in carriera Pro. Evito di guardare il tabellone per immaginare cosa potrebbe seguire.