No, per carità, nessuno sospetti e mi denunci alla magistratura per adescamento di una minorenne o altre losche attenzioni. Sto solo dicendo che sono intenzionato a includere Federica nel mio quartetto, quintetto, sestetto ecc. di giocatrici osservate, promettenti e anche magari predilette, per le quali tifare e le quali seguire. Questa giocatrice del 1999 mi frulla nella mente da parecchio ma io non l’ho mai vista all’opera: me ne ha detto bene come ricorderete il mio amico Lukas, che, settentrionale, va spesso a Milano a vedere i tornei di maggio che vi si giocano… So che è mancina e questo mi basta, cioè io sono un fanatico dei mancini e delle mancine, avendo io stesso due maschi, i miei figli, mancini, e buoni, ottimi tennisti, uno dei quali, il più giovane, Bernardo, dette a suo tempo filo da torcere in alcuni match a Volandri e Lorenzi da under 12 e 14.
Questo mi viene da dire, sulla Bilardo, alla luce della prestazione odierna di SM di Pula: temevo un po’ la Pafundi, ma si è rivelata una bolla di sapone, o la Bilardo ha giocato in grande spolvero. Lukas mi dice della serietà della palermitana, che fa riscaldamento coscienzioso prima del match e cerca di stare concentrata durante. Ripensando e facendo mente locale, ma chi sono le migliori 99 nostrane? Non vedo che Tatiana e poi lei, Bilardo. Ai nazionali di Sinalunga under 16 mi pare la Bilardo abbia perso da Tatiana al terzo in semifinale: poi ci sono le varie Maffei, Di Carlo ecc. ecc. Dunque una guardatina pare necessaria, ma ahimé, quando? Da domenica prossima si va tutti in letargo. Comunque domani o “posdomani”, come dicono a Milano, la vedo dura contro Giovine eventualmente, ma è bene cominciare ad assaggiare i match tosti. Poi si vedrà da gennaio-febbraio 2015.
Intanto domani si completa a SM il primo turno, con match che vedono impegnate, tra le altre, Trevisan e Samsonova, quest’ultima decisamente in salita contro la Sabino: anche per lei forse disco rosso.
Piuttosto, qualche eco di Prato-Genova. Mi ha colpito e impressionato, lo ripeto, il rovescio di Giorgia Mortello, e ho fatto ricerche. Me lo sentivo, me ne ricordavo: ha vinto la Lambertenghi nel suo anno, 1996, e se ne parlò a lungo come una promessona. Poi quasi niente, ora è quasi una veterana, e ha fatto purtroppo una carriera modesta. Una ulteriore conferma della mia teoria che la vittoria alla Lambertenghi è o può essere una maledizione. Ma perché il rovescio? Beh, io penso che effettivamente il rovescio a due mani sia utile e necessario, e bisogna insegnarlo ai bambini quando cominciano; poi si può e si deve forse lasciare; certi allenatori lo fanno (lasciare). Epperò la battaglia per il rovescio a una mano è largamente perduta: un buon 70% direi dei maschi lo ha double-handed, e addirittura un 90% le donne. Sennonché, massima di Confucio, tutti i rovesci a due mani sono suppergiù uguali, laddove ogni rovescio a una mano è diverso dall’altro. Per l’appunto domenica scorsa ce ne erano due in mostra e uno più bello dell’altro: quelli della Brianti e poi della Mortello. Non saprei scegliere: no, anzi, scelgo quello della Mortello. Ovvio che una cosa è giocarlo tranquilli, in palleggio, o con una palla facile, e un’altra quando sei in difficoltà e in movimento e in affanno. Per questo allibivo vedendo allenarsi questa (a me) sconosciuta giocatrice genovese – che tra l’altro a distanza sembrava una junior, minuta e giovanile come appare – fare degli impatti con un tempo eccezionale, apertura breve, testa della racchetta che colpiva inclinata e subito saliva alta. Gran bel movimento, classico e naturale. E palla tesa che schiocca e cadendo si impenna. Le ho trovato, nel mio pezzo su “Stamp Toscana”, addirittura una somiglianza con quello di Wawrinka. Oggi ho giocato e mi sono detto: cavolo, voglio imitare quel movimento! Ma è impossibile, appunto perché ognuno ha il suo di rovescio, e anch’io nel mio piccolo ho il mio (a una mano ovviamente). Poi però, per concludere, ci corre un abisso tra il rovescio della Mortello e il suo diritto e soprattutto il suo servizio, molto al di sotto.