Ho scritto qualche tempo fa su questo blog che in Italia abbiamo poche mancine after all. Mi accorgo che non è del tutto vero, anche se scorrendo la classifica WTA la prima mancina che si incontra è Gaia Sanesi n. 365. Altri trecento posti più o meno sotto ed ecco Martina Trevisan. Dopo mi pare l’unica altra mancina è Palmigiano fino a fine classifica. Ma non le conosco tutte. Quindi tre su…non ho contato quante sono in classifica WTA le nostre.
Ripetendo un adagio della pubblicità, una mancina fa sempre bene. Cose note: ti devi registrare mentalmente contro un mancino e annullare certi automatismi, tipo giocare contro l’angolo destro per incontrare il magari debole rovescio avversario. Soprattutto però i mancini hanno due armi in più che non sono del tutto speculari ai destri, e sono la rotazione esterna che si può imprimere con il diritto e il servizio diretti a destra. E’ anche vero che ci sono mancini di primo, secondo e terzo grado. Certi mancini nemmeno ti accorgi subito che sono tali, e dopo un po’ dici toh era un mancino. Altri no, la vedi e la senti subito la differenza.
Per tornare a noi, se abbiamo poche mancine in WTA al momento, tre ve ne sono junior, di cui voglio brevemente parlare o riparlare: altre ve ne saranno certamente ma non le ho ancora scoperte. Attendiamoci un’infornata di mancine nei prossimi anni. Come capirete e vi aspettate la prima di queste è Giulia Peoni vista appena due giorni fa a Prato. Direi che è una mancina di secondo grado. Isabella Zade è di primo grado: lo vedi dal servizio e dai fondamentali. Di quale grado sia Federica Bilardo beh lo ignoro. Magari ci fosse uno spezzone di partita su Youtube da guardare. E invece no. Però se qualcuno laggiù a SM di Pula mi legge e ha lo smartphone faccia qualche ripresina e la metta online, e farà un piacere a molti.
Naturalmente l’obiettivo era quello di parlare di Bilardo-Suvrjin di stamattina, match appena concluso (ma là non piove mai? qui da me campi inzuppati). Era da prevedere che la nostra non ce l’avrebbe fatta. Ma ancora un match promettente, perso al filo di lana. Come sempre Bilardo dà il meglio dopo la prima mezzora, avendo ceduto il primo ma di un niente. Secondo set Bilardo avanti addirittura 3-1, poi rimontata ma impattando a 4 pari. Un gioco a me e uno a te e partita finita sul 7/5 Suvrijn. Peccato. Faccio rilevare che questa francese nata in Olanda, classe 1995, è niente popò di meno che n. 401 WTA: classifica come sempre da prendere con beneficio di inventario, bugiarda ma fino a un certo punto. Continuerò a scrivere su Bilardo anche se non la vedo più iscritta ai restanti tornei di SM di Pula.