Dato lo stato del nostro movimento tennistico giovanile mi prende spesso la voglia di fare il talent scout e di andare in giro per campi di provincia per cercare, come il rabdomante, forze nuove e promettenti, battezzarle se le trovo e affidarle a buoni maestri. Le squadre di calcio mandano simili funzionari in Africa e in Sudamerica per portare da noi a volte qualche buon giocatore, spesso una futura schiappa, mai il campione annunciato, perché quello se lo prendono gli spagnoli o gli inglesi. Il calcio italiano non sta meglio del tennis. Questo preludio per dire che oggi a un certo momento, vedendo i primi risultati della metà del primo turno di SM di Pula, ho pensato di titolare “Aperto un fascicolo su Martina Lo Pumo”. Poi ho rinunciato e vi dico perché. Ora Martina, che si chiama Martina e ha quindi un nome ipso facto beneaugurante (come in letteratura chiamarsi Dante), ha battuto stamattina una giocatrice israeliana di nome Shir Aharon, classe 1992, e l’ha battuta 6/1 6/0. Siccome io parto dal presupposto che nessuna giocatrice va a fare tornei in giro per il mondo tanto per fare, e ha sempre un minimo di competitività, questo risultato va tenuto presente. Sicché ho subito indagato e appunto… aperto un fascicolo. In realtà la Aharon non ha ranking, pare abbia attività quasi zero e ha un bilancio win/loss di 0 a 6. Dal canto suo Martina Lo Pumo è del 1998, appena appena sedicenne, ma nel giovanile non brilla e nel senior ha fatto poco per quanto giochi anche abbastanza e il suo nome appunto non sia nuovo. Vedremo nel prosieguo, ma noto proprio in questo momento che va quasi sicuramente al secondo turno contro la Giovine, match ovviamente impossibile. Comunque Lo Pumo è una siciliana lei pure o calabrese, non ho capito bene da Internet. Forse catanese, e se è così ha una plusvalenza di base come tutto il clan dei catanesi.
Dicevo dunque che su sette impegnate oggi laggiù quattro avanzano e tre cadono. Hanno vinto la suddetta Lo Pumo, Cruciani, Fossa Huergo, e Brescia su una delle tre connazionali perdenti, Giada Clerici; fuori anche Gardella e Bilardo. Brescia ha faticato più del previsto nel primo set poi ha avuto vita facile nel secondo, ma comprensibilmente non brilla più come a inizio o metà stagione (ma potrei sbagliarmi agendo da non vedente). Fossa Huergo al contrario si scatena ora dopo una stagione in sordina e di attività ridotta. Cruciani ha fatto suo un match praticamente perso trovandosi al terzo 5-4 contro.
Naturalmente ho seguito con trepidazione Bilardo e mi dispiace aver predetto che non sarebbe stato facile battere la Zagorac. 6/3 6/1 il punteggio ma decisamente troppo severo. Vi racconto: 2-0 subito Bilardo poi riacciuffata e superata 3-2, e di qui presto 6/3. Sennonché Bilardo, ho contato, in tutto il match è stata in vantaggio 40-15, e si è fatta rimontare, due volte per set. Appunto sul 2-1 poteva andare 3-1 e una seconda volta mi pare sul 3-4. Ciò significa che invece che 5-3 a sfavore nel primo poteva essere 5-3 a favore. Non ho alcun riscontro fotografico o video per il momento e forse non lo avrò, ma Federica deve avere sensibilmente mollato nel secondo, in quanto, a parte quelle due occasioni in cui si è fatta rimontare il vantaggio, la Zagorac ha dilagato. Il conto punti vinti/persi non lascia dubbi. Naturalmente nulla di male se manca questo killer instinct a 15 anni: il punto è che questa lucidità e questa freddezza andranno presto acquisite. Il lungo inverno – mi pare Federica rientri oggi alla base – permetterà di raggiungere questa maggiore continuità di gioco e anche di mettere a fuoco ed eliminare altri inconvenienti (mobilità?).
Domani si completa il primo turno e avremo altre nostre in gara, tra le quali la Martina nazionale per eccellenza, che mi avvisa Nikolik, avete visto, era effettivamente infortunata, sicché io ho sbagliato le mie supposizioni. Se sono impaziente con Martina Trevisan è perché vorrei vederla volare.
