Tutti e quattro i quarti sono andati al terzo a SM di Pula, e due partite potevano girare comodamente a favore delle giocatrici sconfitte e non ci sarebbe stato nulla da ridire. Era necessario giocare subito presto di mattina perché fra poco sono di scena le semifinali, e domani vi sarà il grande addio e gli amici sardi che tirano giù la saracinesca e se ne riparla a marzo prossimo.
Avevo dato Martina Trevisan vincitrice ma avvisandola che non era semplice. Martina ha avuto il match in mano ma non l’ha chiuso, forse avendo l’attenuante delle due settimane di fermo per il lieve infortunio. Insomma sarei orientato a dire che lunedì prossimo nello stesso match contro la Schaefer avrebbe vinto. La quale Schaefer come dicevo non è poi l’ultima arrivata e, mentre rimangono a me ignoti i motivi per cui sia scesa in così poco tempo dal n. 161 WTA, anzi ruzzolata al 420, noto che ha la stessa età della Errani e quindi è nel pieno della maturità agonistica. Che tipo di giocatrice sia me lo posso solo immaginare non avendola mai vista dal vivo anche se forse qualcuno avrà messo su Youtube qualche immagine. Fatto sta che Martina ha portato a casa agevolmente il primo set ma ha subito il rientro in partita della tedesca nel secondo. Scrivevo già ad agosto scorso che Martina perde un po’ di smalto dopo 45′ di gioco, e le statistiche dovrebbero dire quanti match al terzo ha vinto e quanti perso da allora ad oggi. E’ vero che di recente ne ha vinti di più che non ne abbia persi, ma rimango dell’idea. E comunque oggi il terzo set è andato avanti pari passu sinché Martina si è trovata a condurre 5-4. Pareva fatta ma non è stato così e Schaefer ha infilato tre giochi consecutivi e vinto. Non so se Trevisan continuerà a giocare di qui alla fine dell’anno, nel qual caso bisognerà prendere l’aereo verso destinazioni più lontane. Se questo è per lei l’ultimo torneo della stagione va bene anche così il bilancio, e credo che chiunque e anche lei stessa avrebbe firmato per vincere due tornei e per tutti i buoni risultati ottenuti e per il gigantesco exploit di classifica WTA (che potrebbe ancora migliorare). Vecchia domanda: ma che traguardi si pone Martina? come si programmerà nella prossima stagione? Mi figuro, per chiudere su di lei per oggi, che rimanga nei paraggi sardi per giocare a Cagliari, guarda caso domani in Serie A 1.
Brescia stessa ha perso di una inezia contro Giovine, 6/4 al terzo, ma sono di quelle sconfitte che non lasciano traccia e anzi danno magari anche morale, perché Giovine è una giocatrice come si dice di categoria, e nella sua categoria (dopo il 300 WTA) si fa rispettare e per batterla bisogna sudare.
Il colpaccio lo ha fatto Simic che mi smentisce al 100 per cento e che sulla carta pareva spacciata contro la Sabino, che, mi sono fatto l’idea, un giorno è ingiocabile e un altro delude. Caregaro potrebbe rivincere il torneo e bissare. Anche la Rubini, l’annullamatchpoints e la giocatrice per antonomasia da ultimo chilometro, non ha più banane pur avendo raccolto di più in termini di set del confronto di sei giorni fa. Dominata nel primo set, ha detto non ci sto nel secondo, e coriacea com’è l’ha strappato alla Caregaro. Nel terzo ha profuso le ultime forze fino al 2 pari, poi la Caregaro l’ha salutata.
Sabino non vince il torneo, dunque, ma perché la mia profezia si avveri la Caregaro deve battere la Schaefer: le due semi sono appena iniziate.
4 comments
Buongiorno Professore,
Per rispondere ai tuoi interrogativi sulla Trevisan, posso dirti che in una intervista che lei ha rilasciato a fine agosto diceva che avrebbe fatto una bella preparazione autunnale-invernale.
Non saprei dire la sua programmazione di tornei nel 2015, ma ormai pare evidene che lei proverà ad affermarsi sul serio.
Nella stessa ntervista diceva che per il 2014 le sarebbe bastato giocare più partite possibile, visto che la lunga inattività non le aveva consentito una preparazione al livello delle sue avversarie.
Tutto lascia pensare che sarà una protagonista nei prossimi anni.
Sicuramente giocare la finale di A1.
Ciao Nikolik, la tua amicizia mi è preziosa perché come vedo sai tante cose e mi viene l’idea che tu sia uno dell’entourage… o forse no, un semplice tifoso e un cultore, come me, di cose trevisaniane. Mi piacerebbe tu ti togliessi la maschera, e ai prossimi tornei primaverili scambiare dal vivo qualche idea a viso aperto. A me non piace, lo confesso, l’uso degli alias e non ne ho mai usato nessuno….
Aggiungo: se mi indichi gli estremi di quella intervista di Martina ad agosto scorso ti sono grato. Quanto al quesito ormai universalmente rimbalzante: dove arriverà Martina? Questo oggi come oggi penso: giocare la finale Serie A 1 è un piccolo traguardo invero; urge invece lasciar perdere i 10 mila e cominciare dai 25 e 50 mila e vedere… che effetto che fa come diceva Jannacci. La sfera di cristallo mi dice che Martina può arrivare sino al 200 WTA anche in breve tempo, diciamo un anno e cioè l’anno prossimo. Sennonché è statistico che il salto successivo dal 200 in avanti è difficilissimo e può trasformarsi in un…salto all’indietro: vedi Dentoni o Burnett. In pratica Martina può presto salire alla pari di Gioia Barbieri, classe 1991, la quale è l’unica italiana relativamente giovane che può ancora avanzare e puntare in alto nell’immediato futuro. La quale Barbieri però staziona e appunto, per ora, non avanza. Cito Burnett perché io tifavo per lei e tifo ma debbo ammettere che comincio a dubitarne.
Circa il futuro di Martina i tre ovvi parametri da verificare sono a) determinazione della giocatrice (che comunque sia è stata ferma tre anni e questo pesa enormemente) e insieme voglia di soffrire; b) disponibilità di allenatori eccellenti; c) consistenza del portafoglio per andare in giro a fare tornei. Non essendo ovviamente del suo staff non mi posso pronunciare.
Per finire mi piacerebbe che questo dibattito su Martina continuasse qui sul mio Blog, e se conosci altri amici e tifosi che abbiano idee e commenti da aggiungere, passa parola.
Buonasera Professore,
No, no, sono solo un semplice tifoso, tutto lì!
Certo, mi posso definire Trevisaniano, visto che la vidi giocare giovanissima, come tutti penso, rimanendone impressionato, come tutti penso.
La difesi da dei puristi, che sostenevano avesse l’apertura del dritto troppo ampia per il tennis moderno: ma figuriamoci, con la velocità di braccio, veramente impressionante, al pari dell’anticipo, sempre ben dentro il campo, che possiede, può avere l’apertura ampia quanto vuole.
Ci scommetterei su di lei, se non fosse che questa espressione, con le indagini in corso nei confronti dei tennisti maschi, non sembra appropriata.
Sono molto affezionato al mio, come si dice, nickname, derivato dal mio nome e dal mito della mia gioventù, Diabolik.
Ma aenz’altro sarà un piacere incontrarti in primavera nei tornei toscani: sappi, però, che ho un bambino super piccolo, per cui solo a Santacroce potrò essere, e non è certo, purtroppo.
Per l’intervista della Trevisa, fai così: vai su You Tube, digita intervista Trevisan Bagnatica 2014 e potrai addirittura sentirla dalla sua viva voce.
La scelta di giocare, quest’anno, praticamente solo 10.000 è dettata proprio, penso, dall’esigenza, quest’anno, di giocare più partite possibili: nel 2015 la musica cambierà.
Per il resto, concordo con la sfera di cristallo professorale.
Capitolo Burnett: francamente, ho sempre visto i suoi difetti come insormontabili, se non migliorati: difficoltà di spostamento inimmaginabili, in specie in uscita dal servizio; un dritto che riesce a giocare solo appoggiandosi alla parte avversaria, quando trova una palla senza peso e deve imprimere lei forza e direzione sbaglia sempre; incredibili indecisioni ogni volta che l’avversaria alza ed accorcia, ha spaventosa paura di colpire con smash ed anche solo con lo schiaffo al volo, che la Trevisan invece fa molto bene, ad esempio.
Tutto ciò, unito alla guida tecnica, sostanzialmente affidata sempre alla madre, mi fa dubitare molto, ma speriamo.
Della Dentoni, com’è noto, posso dire poco, essendo, da sempre, il suo primo tifoso.
Infine i parametri:
a) non penso ci siano problemi, visto che ha sempre detto che il tennis è la sua vita;
b) lei ha dichiarato di allenarsi con il suo coach storico di sempre, Matteo Catarsi, e, insieme, al Centro Federale di Tirrenia; in effetti un amico frequentatore di Tirrenia mi aveva detto mesi fa che si stava allenando intensamente e che sarebbe rientrata e che, peraltro, in allenamento lasciava pochi giochi a coloro che si allenano lì, vale a dire praticamente tutte le nostre migliori giovani; l’allenatore non penso sarà mai un problema, non dimentichiamo che lei è figlia di una delle maestre di tennis più apprezzate della Toscana, insomma, sono dell’ambiente, come si suol dire, da una vita; A Santa Margherita di Pula, quando ha vinto il torneo, era seguita, ad esempio, dalla Garbin, coach federale;
c) non penso che ci sarà questo problema, i soldi vanno di pari passo ai risultati e, comunque, penso che la Federazione la aiuterà molto visto che, come detto, si allena (anche) a Tirrenia.
Passerò parola.
Ah grazie, con la tua pubblicità le visite in poche ore sono salite in modo esponenziale e ti offrirò un caffè alla prima occasione. Cerco subito l’intervista e l’ascolto. Quanto alla Nasty Burnett mi pare tu sia troppo severo però. Che non si muove bene lo si dice in giro da tutti e anche sentivo la Farina confermarlo a Firenze giovanile mesi fa. D’accordo anche che ha una mamma impossibile. Che però non sappia smecciare è un inconveniente che hanno molte: si preferisce credo insegnare ad aspettare che il lob scenda per tirare lo sparo di rimbalzo. Nemmeno Nasty ha discreta sagacia tattica e perde quasi sempre al terzo quando il match diventa caldo. Ha però a mio avviso un bel servizio che le dà dei punti laddove intorno al 200 WTA molte altre nostre – difetto nazionale – mettono puramente la palla in campo. Volendo dare le pagelle come si faceva alla TV per i calciatori, Martina vince di un punto o anche due su tutti i colpi ma salvo il servizio: Martina deve migliorare due cose e l’ho rilevato spesso, e sono il rovescio e appunto il servizio: prima più potente e varia e seconda soprattutto più profonda, carica ed efficace, tale da mettere le avversarie sulla riga o dietro. Io ho spesso fatto il nome di Nasty quando Martina era fuori perché il convento italiano passa attualmente poco in proiezione eventuale top 200 e oltre, e dovremmo azzardare nomi di nate nel 1997-8-9 e anche 2000 che è prestissimo pronosticare (non vedo francamente per un domani, e a livelli alti, nate nel 95 e nel 96). Sui tre punti abbiamo la stessa idea, e bene che la Federazione prenda Martina sotto le ali…