Ritengo da escludere – che diamine! – che la mia eventuale gufata sia arrivata alle orecchie delle giocatrici della Fed Cup. Questo Blog è a loro sconosciuto, credo. Oltretutto ieri dopo aver mandato in onda il mio post me ne sono pentito, e mi son detto: ma che ti salta in mente? E infatti ho ricevuto come vedete una reazione di Anita Serra che credo volesse dirmi dopo il 2 a 0: hai visto? Hai preso un granchio solenne. Bene, dopo il 2 a zero anch’io non avevo il minimo dubbio e sospettavo una smobilitazione della Francia e anzi un 5 a 0. Ora la Mauresmo ha fatto quello che doveva fare e cioè sostituito la Cornet e messo in campo la Mladenovic dicendole: vai e gioca alla morte, con il classico coltello fra i denti. Non hai nulla da perdere. Non ci voleva molto a prendere questa decisione.
La responsabilità della sconfitta va ascritta per un buon 30% a Sara. Che ha il merito però di avere ieri dato il massimo e fatto il suo dovere contro una avversaria che partiva favorita. Però in questo incontro ha profuso e consumato tutta la sua energia mentale e oggi era svuotata, appagata e scarica: normale anche questo, salvo che per le campionissime. Come spesso si dice e si sa una n. 100 motivata e col coltello fra i denti batte una n. 16 demotivata e scarica. E lei si aspettava la Cornet e ha dovuto cambiare tutta la tattica e la disposizione mentale.
Un buon 50% per cento della sconfitta spetta però alla Giorgi e mi dispiace di dover confermare che non è giocatrice affidabile e come scrivevo, fa prima un partitone poi combina un disastro. E così è successo quando aveva ormai la partita in pugno: sono anni e svariate dozzine di partite che Camila butta al vento match vinti. Del doppio non c’è da stupirsi: Vinci era fredda, Errani con la testa da un’altra parte e le due francesi in trance. Ci rimane la consolazione che abbiamo perso da una mezza spagnola e da una mezza serba. Per quanto avessimo noi in squadra una quasi argentina e una quasi austriaca.
Comunque guardiamo avanti benché io sostenga da parecchio che tra due o tre anni retrocederemo in serie B non avendo dietro validi ricambi (se si chiamano Burnett che chiedo a voi tutti dove è finita, e Barbieri che non si decide a sfondare). E comunque sono anche contento per la Mladenovic, giocatrice che gioca un tennis classico e che ha anche un bel carnato venereo o giunonico chiaro che ti invita a tirarle un pizzicotto ad ogni cambio di campo. E quella fessura tra i denti: ricorda quella di Jacqueline Sassard di cui ho parlato poco fa nel post su Zurlini. Rilevo solo che nel lontano 2009 la Mladenovic faceva gli ITF e battagliava con Martina Trevisan: ricordo ancora un 6/4 4/6 6/4 a un torneo pugliese a suo favore con la Trevisan, il che mi fa dire e pensare cosa sarebbe ora Martina senza la sciagurata parentesi quadriennale di sosta. Sono coetanee.
Aggrego due notizie. A proposito di Martina credo che esordirà ufficialmente al torneo di Beinasco a fine mese (vicino a Torino), 25 mila ITF: questo è una specie di torneo di apertura della stagione italiana, e vi sarà un buon nugolo di vecchie e nuove giocatrici: tra esse Paolini, Brescia e Chiesa delle 96 fuori dal circuito junior. Oltre a Matteucci e le due Pieri. Soprattutto vedo riaffiorare il nome di Giulia Pairone, una mia vecchia fiamma che includevo ormai tra le desaparecidas. Lista Alternates comunque lunghissima. L’altra notizia è la imperiosa emersione per ora nel giovanile di tale Alexandra Pospelova russa, che sta facendo man bassa di tornei giovanili nell’area nordafricana. Tenerla d’occhio.