Approfitto dell’invio di alcune foto da parte dell’amico Piero Cammelli, che vedete sotto, per aggiungere alcune parole di… cordoglio a quelle dette ieri sullo sciagurato match di Fed Cup.
Naturalmente mi astengo dallo sparare altre pallottole su Camila Giorgi: le è già stata buttata la croce addosso da mezza Italia per la sconfitta e non è il caso di mortificarla ulteriormente. Ancora acerba per match al calor bianco e soprattutto match di squadra (altra cosa è giocare a titolo personale in un torneo anche importante), Camila avrebbe probabilmente vinto se avesse giocato il terzo e non il quarto incontro: pensate agli incubi che ha avuto quando è scesa in campo sul 2-1 sapendo che il match era riaperto, che se perdeva c’era il doppio e che un doppio sul 2 pari può prendere qualsiasi piega e come si dice nel calcio saltano a quel punto tutte le marcature.
Da fonti bene informate so che per la delusione Camila si ritirerà dalla squadra italiana e tornerà a giocare per l’Argentina formando con Ormaechea e Molinero una squadra Fed Cup in grado di far bene, giovandosi anche del rientro della Dulko che ha ormai svezzato il pupo e freme di tornare con la racchetta in mano. Ci siete cascati! Non è naturalmente vero. Ora però anche Roberta e Sara hanno le loro attenuanti. Mai e poi mai Roberta avrebbe pensato di dover scendere in campo nel doppio e aveva già fatto le valige, e idem Sara.
Quanto al doppio la prima reazione è che “c’è qualcosa di marcio nello stato di Danimarca” come dice Amleto: se cioè le migliori doppiste in circolazione, anzi uno dei doppi più forti della storia del tennis le prendono 6/1 6/2 da due “mediocri” giocatrici messe insieme all’ultimo momento e che non hanno mai fatto coppia collaudata. Ma al tempo, come dicono i militari. Mauresmo ha apparentemente trasgredito la regola che vuole che in Davis e Fed Cup si mette in campo – a maggior ragione nel doppio decisivo – non la coppia più doppistica ma quella formata dalle giocatrici più forti e emotivamente salde: dovevano scendere in campo cioè Cornet e Garcia. Sennonché Mauresmo ha indovinato e ottemperato a una seconda legge: Cornet non era in forma e ha lanciato le due migliori. Andando poi a vedere come stanno le cose, Mladenovic è una doppista affermata, che vince anche vari match per quanto non abbia ancora trovato la partner giusta (che non è la Babos). Se non prendo un granchio a Wimbledon 2014 fu battuta in finale proprio dalle nostre. Che Mladenovic sia una ottima doppista se ne era accorta anche Flavia Pennetta, grande talent scout di compagne doppiste, che per qualche tempo la cooptò. Dunque per concludere: il doppio Errani-Vinci vince spesso e ha vinto tanto per ragioni anche in parte misteriose e concorsi di circostanze, soprattutto perché nessuna delle due ha un servizio da doppio e le loro seconde sono attaccabilissime e miniere potenziali di punti, benché poi avviato lo scambio una Errani in vena da fondo è un muro, e la Vinci tocca benissimo a rete.
Penalizzante è stato soprattutto il punteggio. Sono intanto uscite le tds degli spareggi per rimanere nell’eccellenza.
Se qualcuno ha voglia posti pure un commento su queste mie opinioni e teorie.
3 comments
Carissimo Franco sei un mago e ti ringrazio x questi articoli che condivido e x la Camila mi chiedo chi la allena come si puo’ non insegnargli a fare un altro gioco invece di Picchiare come una forsennata contro ogni avversaria……ma un po di “classe no?”.
Per la debacle del doppio, va anche detto che, quando le cose non filano proprio alla perfezione, un handicap medio di nove anni di età, più un altro di venti centimetri abbondanti di altezza si fanno inevitabilmente sentire.
Non so quanto è vero quello che dici:
a) nel doppio vincono anche giocatrici che hanno trentacinque anni e attualmente la Hingis lo gioca e vince e la Navratilova pure lo giocava e vinceva sino a poco fa a 50 anni suonati!
b) è una questione di tecnica doppistica soprattutto, e cioè bisogna avere quei colpi particolarmente adatti appunto al doppio: essenzialmente servizio, risposta e gioco di volo. Errani ha una di queste doti, Vinci una e mezzo. Di fatto la coppia ha vinto negli ultimi tre anni ma ha anche perso clamorosamente e fatto cilecca: se rileggi i post che ho scritto su questo doppio io lo davo in declino già due anni fa. Se ha vinto è anche per la crisi di coppie storiche come Srebotnik-Peschke o lo sfasciarsi incomprensibile di Hradecka-Hlavackova (forse scrivo male questi nomi) e pure il declino di Vesnina-Makarova (Makarova giustamente vuol pensare a giocare e vincere in singolare). Anche le due “cinesi” che hanno battuto le nostre e anzi stravinto a Parigi stanno naufragando. Dovremo attenderci credo risultati alterni, alti e bassi, dal doppio Sara-Roberta.
c) analogamente credo che la statura sia più determinante nei maschi: tra le femmine non vedo giocatrici di 1 e 90 e quelle tanto alte non fanno grande differenza di per sé (a parte le eccezioni). Se guardi a chi vince trovi delle normotipe come la Halep o la Radwanska e altre ancora, o in passato la Henin o la Clijsters. Per concludere ribadisco che oggi come oggi il servizio arriva a determinare il 50-60% del rendimento di una giocatrice, ancora di più nel doppio: purtroppo (cosa che sempre dico) Sara è incappata in un maestro sbagliato o incapace che da piccola le ha insegnato male il servizio, e il movimento del servizio è difficilissimo da cambiare crescendo. La recente modifica nel movimento non sta dando alcun risultato. Chissà perché un sacco di italiani servono male e cioè con un movimento brutto a vedersi: Volandri, Lorenzi, Fognini, Errani….
Grazie di aver letto i miei post e di avermi stimolato a questa… dotta disquisizione.