Prima di venire in tema debbo sorvolare su alcune cose tennistiche dell’ultima ora che richiederebbero più tempo:
- il torneo modesto fatto dai nostri a Indian Wells, dove come spesso ci aggrappiamo al salvagente del doppio; salvo beninteso Flavia Pennetta che, motivatissima a ripetersi, si è tolta la soddisfazione di battere la ex n. 1 e, ormai credo all’ultimo acuto in carriera, entra nella Hall of Fame del tennis femminile italiano: a questo proposito mi viene l’idea di lanciare un ennesimo quiz tennistico, e cioè chi sono le migliori azzurre post-1970 e in quale graduatoria;
- le dimissioni del doppio Errani-Vinci che – sempre modestamente – avevo pronosticato da tempo e che derivano anche da risultati mediocri di recente e dall’usura della Vinci. Sui risultati del duo ho sempre nutrito qualche dubbio perché le vittorie sono state perlopiù ottenute per scarsità delle avversarie e mancanza di coppie fisse competitive. Vinci-Errani difettano di due dei tre requisiti fondamentali del doppio: Errani ne ha due su tre e Vinci una su tre, ma manca a tutte e due l’arma più necessaria per essere grandi doppiste, indovinate quale.
- Si parva licet il torneo 10 mila femminile di Solarino, dove ha sorpreso positivamente, per quanto anche fortunosamente Federica Bilardo raggiungendo le semifinali dopo aver battuto Jessica Pieri e accedendo alle semi per w.o. e comunque perdendo dalla finalista lottando. Come sempre bisogna vedere quanto è probante questo risultato, e soprattutto quanto lo è la vittoria su Jessica Pieri che a me sembrava e sembra competitiva sino anche al 350 WTA. D’altro canto mi fa piacere che abbia vinto poco fa il torneo Dalma Galfi: due anni fa mi accorsi che vedevo una giocatrice che poteva salire in alto, e la ritengo sempre di più candidata a entrare a breve giro nelle 100 WTA se non più avanti.
Ho fatto insomma una preterizione! Ma eccomi al torneo giovanile di Firenze.
Chi ha qualche anno sul groppone come me ricorderà che parecchi anni fa, in una situazione ben diversa da oggi, la Fiorentina, la squadra di calcio dico, che oggi gioca il miglior calcio italiano e forse europeo grazie a giocatori veramente azzeccati e ben scelti, si meritava i titoli ironici dei giornali sportivi come “regina del mancato”: annunciava cioè un sacco di acquisti di campioni e sembrava che l’affare fosse fatto, poi alla chiusura del mercato quegli acquisti si rivelavano sfumati, millantati, non eseguiti. Sarà nel dna dei fiorentini annunciare e non mantenere, ed è infatti un vizio – l’annuncite – che vari addebitano all’attuale premier…
Ora Firenze 40th non ha propriamente annunciato alcunché e le entry lists si sono modificate di recente per motivi certo indipendenti dagli organizzatori: quindi il mio paragone regge, lo confesso, fino a un certo punto. Ma ho appena aperto e riguardato le entry lists e con dispiacere osservato che mancano appunto, o si sono cancellati vari giocatori che davano lustro al torneo e lo avrebbero dato, torneo che fatalmente sarà più debole ancora di quello che poteva essere. Più orfano.
Femminile. La prima tds sarà la n. 65 e dico 65 del ranking, e la ventiduesima in main draw sarà la n. 285, per ora: è tutto dire. Ma non ci sarà poi purtroppo la vetrina del tennis nostrano con defezioni che sono aumentate nell’ultima ora e l’assenza di altre giocatrici che non si erano mai iscritte. Motivo di queste defezioni last minute? Non saprei dire altro che il torneo notoriamente non dà premi. E’ saltata anzitutto Bianca Turati. Per paradosso il tennis giovanile italiano femminile sta tutto nella lista dei withdrawals. Saranno cioè del torneo Hofer, Simonelli, Mordegan, Chinellato e Anna Turati soltanto (in main draw), tre delle quali sono del 97 e agli sgoccioli di carriera junior: certo verranno in soccorso le wild cards. Bilardo, Torelli, Stefanini a fare le quali, dove certo due giocatrici richiederanno almeno a me il binocolo per essere inquadrate: Cappelletti e Viviani entrambe in ascesa e recentemente titolari di buoni e anzi ottimi risultati. Poi nelle Alternates un mare magnum: saranno una cinquantina e passa le nostre iscritte e per tutte non ci sarà spazio. A casaccio vedrei volentieri in qualificazioni Bronzetti, Lioi, Traversi. Rumi, Pigato e, per motivi campanilistici, Sara Gregoroni riminese. Della non iscrizione di Tatiana Pieri e Ludmilla Samsonova ho già lamentato nel post precedente a questo.
Maschile. Range degli iscritti al main draw 42-260, e perciò tabellone semicolonizzato dai nostri ché ne abbiamo parecchi nella fascia da cento in giù. Assortimento dunque da torneo Grade 2 o forse anche 3 e assenze dei primi 40 del ranking. Bene però che entri subito in main draw Ramazzotti. Dai qualifiers potrebbe salire in main draw con la prevedibile concessione di una wild card anzitutto Corrado Summaria, e altri sono Mora e Balzerani. Ma cerco e poi cerco e individuo il nome di Guerrieri puntualmente tra i ritirati, ahimè!
Purtroppo, essendo un frequentatore di questo torneo da parecchio tempo, il parco dei partecipanti potrebbe ridursi ulteriormente di qui a una settimana; ma lo vedremo direttamente alle 9.30 di domenica 29 marzo.
5 comments
La classifica delle migliori tenniste italiane post 70 (cioè post Pericoli) sopra richiesta, non è scontata come quella maschile: Pietrangeli, Panatta, Barazzutti, ma può presentare in effetti qualche margine di incertezza.
Infatti per il primo posto Errani e Schiavone sostanzialmente si equivalgono, grazie ai risultati della Schiavone nei tornei GS, che vanno a bilanciare gli altri risultati migliori, più numerosi e continui della Errani. Tuttavia alla fine, di poco la spunta la Errani grazie ai suoi risultati enormemente superiori in doppio.
Per il terzo posto della Pennetta non merita spendere parole.
Quindi: Errani, Schiavone, Pennetta.
Grazie per la prontezza di questo commento e per aver colto così presto la palla al balzo: sono sostanzialmente d’accordo che le tre giocatrici italiane migliori di sempre sono Schiavone, Errani e Pennetta; ma vorrei estendere la gara anche a Vinci e più indietro, visto che dicevo post 1970, a Reggi e Farina, per vedere dove si collocano, e anche a qualche altra che magari dimentico. Pennetta di quel trio è la terza e quindi la… finale se la disputano la Errani e la Schiavone. Io sarei intenzionato a dire Schiavone tra le due come vincitrice, anche se mi dispiace davvero che Francesca stia così penosamente gestendo il suo fine carriera ostinandosi a giocare ancora anziché dignitosamente mettersi da parte. Ora Schiavone mi pare in testa sulla Errani perché Schiavone ha vinto un Roland Garros e una seconda volta è arrivata in finale e Errani ha solo una finale persa a Parigi al suo attivo e nessuna vittoria in Grand Slams (a parte il doppio che per me pesa molto di meno e comunque non pesa per il singolo). Qui sta il punto e tutti gli altri risultati sono relativi. Ma si accettano altre analisi! Piuttosto vorrei anche rilanciare, con un referendum circa quali siano le giocatrici che sostituiranno a breve questo trio ormai al tramonto (la Errani è destinata a scendere, ha ormai dato tutto): Giorgi potrà migliorare e soprattutto diventare più continua e meno sprecona; ma dietro chi vedete? Io francamente quasi nessuna, ma noi italiani siamo specialisti in miracoli… A proposito del maschile: post 1960 la finale è tra Pietrangeli e Panatta indiscutibilmente, ma anche qui è una bella lotta…
Sulla cosiddetta “annuncite” che pare imperversi specie dalle parti di Firenze, debbo registrare un nuovo caso, abbastanza virulento, anche da queste parti. Infatti l’annuncio di qualche settimana fa su di un “imminentissimo” fantomatico articolo su “Amarcord” è poi degenerato in amnesia con febbre alta.
Purtroppo succede a non vaccinarsi a novembre. Poi si sconta.
Il doppio conta molto meno, d’accordo. Ma la domanda verteva sulle migliori tenniste italiane e non sulle migliori singolariste. Quindi anche quello qualcosina conta, specie se una ha vinto, non uno o due, ma tutti e quattro i titoli del grande Slam e dominato la relativa classifica per anni.
Certo, come detto, nei tornei singoli GS la Schiavone vince 16 a 9, con una vittoria, una finale e tre quarti di finale, mentre l’Errani ha solo una finale, due semifinali, e un quarto di finale. Per tutto il resto (titoli vinti in singolare e percentuale di vittorie) è in vantaggio la Errani. E poi c’è la storia strepitosa in doppio.
Diciamo allora che forse la classifica più giusta oggi sarebbe un bell’ex-aequo.
Beh tre commenti in 24 ore o forse 12 mi galvanizzano, quasi sono un record per questo Blog… e quindi do il benvenuto a Anna Fisher Cescova e rispondo anche con piacere a Valentine, facendole anzitutto notare che non sono un… lavativo dopo tutto perché alle sette di domenica sono già davanti al pc.
@ Anna: sì dunque concordiamo con un ex aequo… sennonché e contrario vale che spesso i grandi doppisti tipo Fleming o Cara Black o la Huber, come singolaristi-e non hanno cavato il ragno dal buco, e che le poche volte che due top 10/20 hanno giocato il doppio, tipo le Williams, hanno dato severi cappotti salvo una volta al nostro duo… Ma rimaniamo in contatto: discuterei di tennis anche durante il sonno.
@ Valentine: “touché” indubbiamente, sono stato precipitoso, ma questo post insolito e curioso su Amarcord lo farò prima o poi: se c’è anzi una cosa che non sopporto è proprio l’annuncite…Se posso svelare qualche dettaglio privato sono nel bel mezzo della correzione delle bozze del primo dei miei tre volumi storiografici e alla fine della giornata ho la testa fusa e non ce la faccio rimettermi a discettare e scrivere di cose alate. Gli articoli di tennis li scrive il pilota automatico, gli altri li devo pensare. Dovrete pazientare (e mi fa piacere questo interesse) e prima o poi il post apparirà: insomma devo prima rivedere il film, almeno la prima mezzora, perché è su quella che mi concentro.
A risentirci!