
Kaja Juvan
La Slovenia si è assicurata una finalista nel torneo femminile fiorentino comunque vada, e una delle due semifinali vedrà infatti opposta alla Potocnik favorita n. 1 la connazionale Kaja Juvan, che nessuno (salvo me stesso) avrebbe pronosticato così avanti: è infatti solo 1520 del ranking ITF junior, è nata nel 2000 e soprattutto è entrata nel torneo qualificazioni (non si dice nel main draw!) per il rotto della cuffia essendo stata la quarta o la quinta delle alternates: in altre parole se tutte le iscritte alle quali si fossero presentate sarebbe rimasta fuori dal torneo di qualificazione e dunque fuori dal main draw e da queste semifinali.
Dico subito che non siamo di fronte a una campionessa annunciata semplicemente perché batte la Pieri del resto più anziana di un anno, e perché previsioni di questo tipo sono sempre un azzardo: però forse a una buona futura giocatrice sì. Sono costretto ancora una volta a lodare le mie capacità profetiche e a rinviare i miei lettori alle cronache fatte qua da Firenze nei giorni precedenti. Verificheranno allora che sin da domenica scorsa mi ero accorto di questa giocatrice essendo capitato per caso al campo 2 dove la vidi disporre con disarmante facilità di Clarissa Gai. Il giorno dopo la rividi lasciare pochi giochi alla coetanea Traversi sia pure forse non in giornata; il terzo e decisivo turno invece non l’ho visto dal vivo e nemmeno i primi due vittoriosi match del main draw. Ieri dicevo, anche nei commenti a Lukas e a Tennista, che la partita non era affatto facile per Tatiana, ma speravo. Oggi Tatiana ha giocato largamente al di sotto del suo standard abituale, ma la Juvan ha giocato superbamente per quasi tutto il match. Fatti rapidamente i conti va ammesso che Kaja Juvan ha quasi tutto di una buona giocatrice: è alta e snella senza essere altissima (ma avendo 15 anni altri cinque o dieci cm li può acquisire), ha leve e braccia lunghe, possiede una invidiabile concentrazione lungo tutto il match e una ottima visione di gioco. Soprattutto è in grado di giocare di pressione di diritto e di rovescio e di mettere a segno vincenti secchi con alte percentuali. Lo dice il fatto che alla fine del match avrà commesso sì e no sette gratuiti (e il primo, l’ho annotato, dopo ben 50 minuti gioco!). Ed è brava, bravissima anche in difesa. Inoltre ha un’arma micidiale o oggi rivelatasi micidiale: la smorzata, ancora più mortifera perché non a candela ma tesa e quindi imprendibile, e ciò perché l’avversaria viene spesso sorpresa in cauta posizione difensiva, in attesa di bordate, due metri come minimo dietro la riga. A me per tutte queste caratteristiche è venuta in mente la Bilardo di ieri: si assomigliano con la Juvan, hanno lo stesso tipo di gioco, lo stesso repertorio; ma Bilardo ieri almeno al quarto scambio poteva sbagliare, e la Juvan invece tiene e tiene.
Prima di commentare la partita devo cercare come è mio solito delle attenuanti nella prestazione di Tatiana. La quale credo abbia giocato oggi un buon 30% sotto le sue possibilità, e ciò nonostante poteva far sua la partita come leggerete, il cui punteggio che non ho ancora detto è stato di 6/4 6/4 a suo sfavore. Mi figuro o mi auguro che Tatiana si sia sentita anzitutto appagata per avere ribadito la sua leadership in campo nazionale under 16 avendo ieri battuto la Bilardo. Inoltre deve aver consumato ieri tante energie fisiche e soprattutto mentali. Oggi lo si è visto subito che giocava svuotata, con una concentrazione mentale e una grinta molto minori. Debbo a questo proposito dare una tiratina di orecchie a babbo Ivano Pieri: il match di ieri è finito poco prima delle diciotto e Tatiana sarà arrivata a casa a Lucca intorno alle venti se va bene: avrà forse cenato alle nove e stamattina avrà dovuto alzarsi presto per tornare a Firenze dove il match era programmato alle undici. Forse era il caso di chiedere agli organizzatori di programmare il match come secondo o terzo incontro sul quattro e non come il primo, per farla riposare di più. Comunque si è visto subito una Tatiana floscia sulle gambe, meno reattiva nei suoi proverbiali recuperi, più rinunciataria e meno propositiva. Quando poi si è visto Tatiana commettere gratuiti piuttosto gravi a ripetizione, lasciar perdere le smorzate senza nemmeno rincorrerle, cacciare in rete o fuori colpi facili, e mettere in atto schemi improbabili si è capito che non era giornata e ci voleva un miracolo per vincere.
Come però dicevo il match per come è andato poteva essere anche vinto: grande equilibrio nel primo set con le giocatrici che si strappano vicendevolmente il servizio, e con Juvan che fa arretrare una Tatiana timorosa delle improvvise accelerazioni e che subisce le smorzate della Juvan, alcune imprendibili e precise altre prendibili ma lasciate. In ogni caso Tatiana perde assai più facilmente i propri servizi dell’avversaria. Momento chiave è quando da 3 pari la Juvan si invola a 5-3 e servizio, con Tatiana che miracolosamente però glielo strappa; ma nulla può nel successivo e il primo set se ne va. Da lì Juvan accumula un parziale di 4-0 e il match sembra finito con Tatiana che è certo sfiduciata e rassegnata e sbaglia l’elementare, ma anche con la Juvan che non ha un calo fisico-mentale che sia uno, non rattrappisce il braccio e spazza le righe e non esce dalla trance agonistica. Epperò il match potrebbe girare ancora una volta perché Tatiana con un estremo guizzo di orgoglio risorge e si aggiudica due giochi consecutivi e si arriva addirittura al 4 pari e a due palle del 5-4 Pieri, però sciupate soprattutto per la freddezza e la bravura della Juvan. Sfumate le quali la Juvan si porta sul 5-4 e chiude inesorabilmente l’incontro al secondo matchpoint. Credetemi: non è affatto scontato che non ci sia partita tra questa Juvan e la Potocnik in semifinale.
Mi consola per finire vedere uno spiraglio: Tatiana ha ingaggiato in effetti, per buona parte dell’incontro, un braccio di ferro con la Juvan dimostrando di voler tirare finalmente i colpi anziché solo rimettere, alzare o puntare a far sbagliare. Questa la strada da imboccare mettendo dietro le spalle il vecchio gioco di rimessa. Certo però con una prima di servizio così e una seconda che viaggia sì e no a 50/60 km orari si va poco lontano nel tennis di oggi: oltretutto il lancio di palla mi pare troppo basso.
Le buone notizie vengono da Mosciatti e Pellegrino che sono nei quarti avendo il primo regolato il temibile Cannel in un incontro coincidente con quello della Pieri, e il secondo superato il due metri austriaco Haim, la cui prima di servizio viaggia presumibilmente intorno ai 200 orari, ma che vacilla parecchio sui colpi giocati e sbagliava spesso anche i calci di rigore. Al momento Summaria sta perdendo e lo dicevo ieri che è troppo leggero davanti a questi colossi dell’est. Mosciatti e Pellegrino giocano domani i loro quarti come Giacomini e Moroni. Non credete al tabellone online del sito ITF: Giacomini ha vinto e non perso con l’avversario russo. Nel femminile l’altra semifinalista esce da Turati-Zavatska che stanno facendo battaglie epiche di scambi sul centrale e sono al terzo: la vincitrice andrà contro la solida e nerboruta Pislak.
2 comments
Se la nostra pluri campionessa italiana 12/13/14/16 perde con una semi sconosciuta e più piccola di lei di un anno e anche la Turati riesce a perdere con una 2000 allora non siamo messi tanto bene!!! Sinceramente sono un po’ deluso e poi diciamo come stanno le cose: il livello del torneo femminile quest’anno non è il massimo eppure le nostre sono tutte fuori!!!
Io comunque insisto dicendo che la scuola italiana sta migliorando ma non è ancora all’altezza delle altre scuole specialmente quelle dell’Est europeo. Sulle scelte delle ragazze da seguire poi ci sarebbe da scrivere un libro… ma meglio lasciar perdere.
Sottoscrivo: classifiche ITF alla mano non era un torneo di alto valore e l’ho detto già sin dalla presentazione del torneo su questo blog, notando anche le assenze dell’ultimo momento di Chinellato e di Hofer di Bianca Turati che comunque sono poi del 1997. Mancavano qui alcune “punte” come Maffei e Di Carlo (e non so perché) ma non credo sarebbero bastate e avrebbero fatto meglio di quelle qui presenti. Questo passa il convento al momento attuale, e oltre ai fatti che tu noti – politiche discutibili della Federazione ecc. – dobbiamo prendere atto che non abbiamo dei veri talenti al femminile (dove quasi tutte hanno l’handicap di partenza di un fisico modesto) e neanche forse al maschile. Io scriverò alla fine del torneo un pezzo ennesimo sul panorama italiano e quindi non ti aggiungo altro. Grazie dei commenti molto… severi e competenti: come avrai notato sono anch’io della razza dei bastian contrari. Continua a commentare!