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Le pagelle delle italiane a Firenze

by Franco Marucci
Tatiana Pieri voto 7

Tatiana Pieri voto 7

Essendo io inaffidabile sui maschi, e più ferrato sulle femmine, e poiché le nostre sono tutte uscite già da venerdì, provo a stilare, e propongo ai lettori come divertimento di Pasqua e Pasquetta, le pagelle di fine torneo fiorentino (nel frattempo sono finaliste domani Potocnik e a sorpresa Zavatska). So che farò indispettire, che dico, arrabbiare qualcuna delle sottocitate, ma cercherò di essere obiettivo. Non nomino ed esamino proprio tutte le italiane, benché alcune le ripeschi dalle qualificazioni. Procederò dal basso verso l’alto, come quando a scuola il professore riportava (riporta?) i compiti in classe. Naturalmente chi vuole replicare o dissentire è il benvenuto.

Insufficienti. Taccio il voto ma è basso. Elisa Visentin, convocata come terza giocatrice alla recente Winter Cup, ha perso 6/3 6/1 dalla pur brava Eleonora Molinaro, una 2000 invero poi approdata in main draw e che è figlia di un nostro connazionale emigrato in Lussemburgo, e nonostante questo non spiccica parola in italiano (dico la figlia, non il padre). Ho visto sprazzi di poco gioco e mi aspettavo di più da Elisa data la fama e la quotazione. Martina Pratesi, eterna promessa, ha superato sì il primo turno ma raccolto solo tre giochi dalla non irresistibile Mary Viviani. Alessandra Simonelli è mi pare in un tunnel: entra in campo credo terrorizzata di non fare risultato, e dopo aver collezionato quattro gratuiti smette di giocare ed esce mentalmente dall’incontro. La tecnica c’è, va ricostruito di sana pianta il temperamento agonistico.

   Monica Cappelletti voto 5. Forse giornata storta o brava la Traversi che l’ha eliminata. Buoni servizio e diritto, normale o carente il rovescio; partenza alla grande ma graduale perdita di smalto e di precisione.

Lucrezia Stefanini voto tra il 5 e il 6. Primo match sagace contro la inglese Burrage; stava perdendo di brutto con la Potocnik nel match seguente bersagliata dai vincenti della slovena; sennonché stava anche 2 pari prima del crack. Probabilmente la Potocnik sarebbe uscita dal passaggio a vuoto e avrebbe ripreso in mano le redini del match: non si può sapere, e la Stefanini aveva trovato per un po’ il bandolo della matassa e la slovena dava qualche segno di inquietudine.

   Francesca Rumi voto 6. Estromessa in quali dalla Viviani senza forse dare il meglio, e di qui il voto. Deve acquisire molto maggiore rapidità di gambe e di colpi; se gioca così placida e morbida va poco avanti.

   Beatrice Torelli voto 6. È rinata in Sudamerica, d’accordo, e ha perso di misura dalla coriacea Zavatska. Ma dà sempre l’idea di un potenziale non del tutto sfruttato.

   Federica Bilardo 6 e mezzo. Prova autoritaria contro la Antonitsch e che merita il sette e anche di più. Contro la Pieri si è trovata due volte sopra e si è fatta raggiungere. È la nostra giocatrice del 1999 meglio piazzata di fisico, è potente e sciolta nei colpi, sa variare, ed è soprattutto mancina, anche se non sa ancora sfruttare al 100% questo vantaggio.

Maria Vittoria Viviani voto 7. A fronte di mezzi atletici e tecnici non eccelsi ha dato prova di motivazione e di grande forza di volontà. Ha perso al turno finale delle quali e ripescata come lucky loser ha eroicamente superato il primo turno del main draw cedendo sia pure di schianto alla forte Minca. Un torneo da incorniciare.

   Tatiana Pieri voto 7. Ha sfoderato una delle sue prestazioni maiuscole zittendo al primo turno una spilungona tedesca niente male. Ha rischiato con la Bilardo vincendo all’ultimo tuffo dopo esser stata due volte in difficoltà. Al meglio della condizione avrebbe vinto con la Juvan. Non l’ho detto per scaramanzia, ma poteva anche arrivare in finale al torneo: la Potocnik è, come dicevo sopra, una che se le si sporca la palla, le si toglie ritmo, e si fa muro può andare in crisi: tutte cose che Tatiana sa fare benissimo. Il bello è che come vado ripetendo Tatiana ha dei margini di miglioramento tecnico – e ribadisco tecnico – veramente ingenti: passi il gioco a rete (smeccia maluccio), ma deve rivedere diritto e servizio. Il primo è troppo spallare e a braccio teso (oggi si insegna a flettere l’avanbraccio); il servizio andrebbe migliorato a mio avviso con una flessione altrettanto prevista delle gambe e caricamento e scaricamento della forza sulla palla. Mi preoccuperei anche di alzare il lancio. Fossi l’allenatore farei cesti  giornalieri di servizio consapevole che un servizio debole o male impostato è difficile migliorarlo con il tempo se non si corregge subito (Errani docet). Il movimento a saliscendi della Vinci – che non è tantissimo più alta di Tatiana – credo sia un modello eccellente da imitare. Direte che sono presuntuoso.

Costanza Traversi voto 7 e mezzo. Ha il merito di aver rimontato al primo turno quali la Cappelletti che sembrava avere il vento in poppa. Un risultato probante confermato al secondo turno; ha poi ceduto nel secondo e ultimo match di quali contro la Juvan. 6/2 6/2 è un punteggio in fondo non malvagio, e che non è molto peggiore di quello con cui altre giocatrici sono state sconfitte dalla Juvan in quali e main draw: e la Juvan sino ad oggi non aveva mai perso un set e quella che le ha strappato più giochi (otto in tutto) è la Pieri. Oltre tutto la Traversi ha giocato quel match un po’ scarica e al suo meglio avrebbe potuto dare alla slovena anche più filo da torcere. Direi soprattutto che in un anno la bimba è cresciuta e non è più bimba, e mi sa possa anche diventare bella affusolata con il passare dei mesi: quando sarà più avanti con lo sviluppo muscolare i risultati verranno.

Michelle Zanatta voto 8. Di lei parlerò più a lungo in separata sede: non facciamo tanto chiasso e anzi diciamolo sottovoce il nome di questa giocatrice. Classe 2001, non ha ancora anagraficamente quattordici anni. Ha fatto le quali uscendo subito al primo turno ma per mano della brasiliana Karolayne Da Rosa, differenza di età di quattro anni (1997-2001) e già navigata in ITF senior, e figlia d’arte (però calcistica: il padre è Emerson). In questo match Michelle è andata, pensate, al terzo, e punteggio 6/3. Purtroppo giocava nel poco seguibile campo 6. Ma è già alta per l’età e se la si vede sembra, tanto è bionda e bianca, la sorellina della Wozniacki. Teniamocela cara.

Anna Turati voto 8. Lo merita, questo voto, perché è arrivata a un passo dalla semifinale dove avrebbe potuto anche lei battere la Pislak. Rimango tuttavia un po’ perplesso dal suo tipo di gioco, redditizio a un certo livello ma non a un altro. Ha insomma costretto alla ragnatela da fondo sia la Mraz che la Zavatska. La prima ha cercato di imporre il suo uno-due rimanendo fulminata (6/0 nel primo!); la seconda ha saggiamente rallentato il ritmo e ne è venuta a capo. Ormai diciottenne, Anna dovrà in futuro giocare naturalmente più di spinta.

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2 comments

Tennista 5 Aprile 2015 - 20:03

Ottima analisi caratteriale e tecnica. Io avrei inserito anche la Bronzetti che sta andando forte malgrado la non bella prova di Firenze.

Reply
francomarucci 5 Aprile 2015 - 20:27

Giusto, Tennista. La Bronzetti meritava di essere analizzata, però avrebbe preso un sei di stima perché la francesina Colard era battibile e lei aveva l’incontro in pugno. Spero di rivederla presto in campo. Anche la Mordegan ho trascurato: se non altro per il titolo che le ho dato di Miss Eleganza…

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