Venti africani

by Franco Marucci

Ho preso l’abitudine, da Shakespeare e dagli scrittori inglesi, del gioco di parole, e visto che a volte non vengo capito dai lettori debbo prudenzialmente spiegare quelli che uso: non parlerò di venti africani come numero, ma di vento e plurale venti, e dunque aria che spira dall’Africa: di fatto i giocatori africani che si stanno facendo onore sono solo due, ma questa presenza è indice di un risveglio del tennis africano (settentrionale) dopo qualche decennio di letargo. A Prato è infatti in finale Ines Ibbou algerina e ha da poco perso al terzo nei Boys, e dall’ungherese Valkusz, l’egiziano Hossam.

Credevo e speravo che Federica Bilardo potesse fare di più e di meglio con la Ibbou e addirittura vincere e vedersela in finale con la Potapova, il cui risultato non mi è ancora noto. 6/4 6/3 è un punteggio non mortificante beninteso, e che denota partita lottata e in sospeso, anche se si dovrebbe conoscerne l’andamento. Sennonché Bilardo a conti fatti ha perso peggio di Pannarale, un match che ho visto e nel quale la pugliese non mi è parsa affatto mostrare un divario abissale con l’algerina, e Bilardo ha fatto solo un gioco in più di Rosanna Maffei. Quanto alla Potapova è opposta alla Bejenaru, la quale è del 1997 e quindi ai limiti di categoria. Modificando in parte il mio parere, questa giocatrice romena grande e grossa, che ha anche un discreto palmarés internazionale, non sta rubando nulla, e il risultato molto sonante contro la Pieri ha l’aria di essere non già una controprestazione di Tatiana quanto la prova e l’effetto di una reale superiorità di gioco al momento; ed esprime e ha espresso insomma i valori in campo. Quindi non mi stupirei se ci fosse (stata) partita tirata con la Potapova e addirittura la Bejenaru fosse stata vittoriosa: al solito, direi allora bella forza, ha ben 4 anni di più della russa! Parentesi: la Potapova dichiara nella scheda ITF di aver cominciato a giocare a 5 anni; e che la sua passione è la lettura: come faccia a leggere tanto con questa attività tennistica piuttosto intensa che ha mi riesce difficile capire. Seconda parentesi: verificherò insomma – vista la buona prova contro la Ibbou – se la Pannarale, dal fastoso nome di Francescamaria, sia una giocatrice da osservare e tenere sott’occhio. E’ classe 1999 e i colpi li ha buoni e il fisico è regolare. e si potrebbe ripetere insomma il vecchio detto “ci lavorerei”.

Discorsetto sui venti africani: il Marocco è desertificato al momento ma due decenni fa aveva due giocatori o tre entro i primi 50: El Aynaoui anzitutto, poi Hicham Arazi dal divino rovescio a una mano, e anche Alami. Ora la Tunisia ha una buona giocatrice in prospettiva che è Ons Jabeur vista parecchie volte nei tornei italiani, e l’Algeria ci prova a costruirsi la campionessa con la Ibbou, che è una specie di eroina nazionale. L’Egitto vanta pure una tradizione tennistica di tutto rispetto, e qualcuno della mia generazione (generazione di Panatta!) ricorderà El Shafei che sull’erba dava del filo da torcere a tutti. Attualmente si attende, in Egitto, l’esplosione della giovane Sandra Samir, che potrebbe in teoria giocare ancora i giovanili essendo del 1997. Rimane la Libia, ahimè, e lì i giocatori non possono nascere al momento. Per trovare del tennis di vertice in Africa bisogna scendere a sud di parecchie migliaia di chilometri, sino alla ex Rodesia e al Sudafrica.

Nel frattempo si sono tagliati i nastri dell’altro giovanile toscano, il terzo, e Grade 1, di Santa Croce. Qualificazioni tuttavia in tono minore, direi di pura routine, con un semplice trasferimento della carovana pratese sia pure con innesti. Si attendono a prove del nove i vari Bosio, Forti, Frinzi, Jannaccone… (Frinzi e Forti già vincitori); ma direi che si dovrebbe fare un viaggetto per vedere dal vivo alcune quindicenni come soprattutto Gaia Bandini, e la Piccinetti anzitutto. Fatalmente vi saranno derby come quello curioso fra quasi omonime Dario e D’Auria, e Tcherkes Zade-Ivaldi (partita assai dura per Isa di Russia contro una giocatrice coetanea che cresce in rendimento e tenuta di ora in ora). Altro derby delicato e da 1-X-2 è Traversi-Visentin.

Settimana naturalmente importante se non chiave quella che sta per iniziare,  per il tennis italiano major, e ovviamente per merito di Roma. Ho le mie idee, magari mi farò sentire nelle prossime ore.

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