Aspettate un po’ a decifrare questo indovinello. Anche stasera serata alla tv e Fiorentina-Siviglia in attesa trepidante del miracolo, ma non rinvio il pezzettino blogghistico di tennis alle 22.30 passate perché Santa Croce è un torneo di quelli efficienti, ed è vero che è macchinosissimo e ingarbugliato nelle quali e nei primi turni, epperò poi dagli ottavi in avanti fila via liscio come un Italotreno, cosicché oggi alle quattro del pomeriggio tutti i match di quarti erano stati conclusi.
Mi aspettavo che Jessica Pieri sconfiggesse la indonesiana Deria Nur Haliza. È una giocatrice accreditata e non una carneade, e si possono scorrere discreti risultati nelle activities della sua scheda ITF. Ma non una sua foto per sapere almeno se è alta o bassa e porta il cappellino o meno. È anche vero che il match opponeva due coetanee prossime al saluto del giovanile per raggiunti limiti di età. E comunque non si arriva ai quarti di un Grade 1 per sola fortuna. Rimango però dell’idea che Jessica è una buona, ottima giocatrice della sua annata 1997 e non ce ne sono poi tante, eccettuate quelle note che giocano già in WTA baciate dal talento, che la possono battere. Il mio titolo vi avrà però suggerito e fatto capire che l’incontro si era messo maluccio con una inaspettata partenza a razzo della indonesiana. Deduco e immagino: subito in vantaggio Deria si è portata sul tre a uno e di lì a 6/2, ma come sempre gli incontri durano sino al meglio dei tre set e Jessica ha ripreso in mano le briglie e da quel momento non c’è stata più storia e anzi è stato un monologo: la indonesiana ha raccattato solo quattro giochi nei due secondi set e solo uno nel terzo. Forse Jessica è entrata nel match un po’ appannata perché poi questa Deria ha faticato assai con la Babic ed era tds n. 12 dopo tutto. Il capolavoro Jessica lo ha fatto con la Zhuk.
E così domani Jessica è in semifinale e va contro la Zavatska. Non so se avete riflettuto che vi poteva essere in teoria un derby fra sorelle se Tatiana avesse vinto ieri con la stessa giocatrice. Le due sorelle fanno occasionalmente e cioè raramente gli stessi tornei ma mai per ora che mi risulti si sono scontrate. Anche perché Jessica è al primo giovanile dopo due anni quasi di assenza. Anche questa volta il sorteggio era stato teleguidato e cioè amico, ritardando l’eventuale duello sino alle semifinali. Sulla semifinale di domani non mi pronuncio. Riporto solo le parole assai sagge di Jessica che trovo nell’ottimo comunicato stampa di Marco Massetani: “La Zavatska si muove bene in campo, non molla mai una palla, non lascia mai un punto per strada, credo che per batterla dovrò giocare come ho fatto oggi, cioè con molto coraggio”. Nell’altra e fortissima semifinale Ibbou contro Blinkova, con quest’ultima che non parte affatto battuta e che comunque ha alternato risultati piuttosto secchi e perentori a partite più incerte: per esempio poteva anche finire fuori contro la Hofer (7/5 al terzo), match di terzo turno dove appunto non si sa se ha giocato male la russa o ha fatto un inaspettato partitone la Hofer.
Anche Andrea Pellegrino è semifinalista, avendo vinto facile contro un brasiliano che come tutti i suoi connazionali e altri sudamericani hanno francamente fatto un fuoco di paglia qui a Santa Croce; mentre il Bonacia è di recente troppo… bonaccione e si lascia soffiare varie e allettanti portate: niente da fare anche questa volta contro il giapponese.