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L’Isa e Lisa fanno l’avvenire

by Franco Marucci

Tradotto significa che Isa Tcherkes Zade e Lisa Piccinetti partecipano al torneo milanese dell’Avvenire under 16, manifestazione di grande rilievo in questo ambito, gemella del Bonfiglio nell’under 18. Nell’altro significato: fanno e cioè costituiscono l’avvenire del tennis italiano, o sono due giocatrici che si candidano a farlo, insieme ad altre come ovvio, – e comunque per loro io tifo. Ma vediamo di dare un’occhiata alla settimana che si chiude oggi, senza toccare ovviamente le finali Roland Garros dei grandi.

O meglio no, ho visto il set finale di Djoko e di Wawri e qualcosa bisogna dirne. Onori al ceco-svizzero, ma Nole era spompato e giocava al 60% delle sue possibilità. Comunque direi che Wawri, benché abbia un po’ di evidente pancetta, e vesta un orribile abbigliamento tipo pigiama, e sia un quieto antipersonaggio, ha un rovescio a una mano che così potente e preciso e produttore chirurgico di vincenti non si vedeva dai tempi di Vilas. E anche il servizio è una miniera, benché il movimento non incanti e a me non piaccia. Ultima cosa: e dire che Seppi tre anni fa a Roma lo batté in un epico incontro che parve dire che Wawrinka non era dopo tutto un match-winner (e ancora meno lo è ed era Seppi). Dopo tutto però erano due giocatori diversi, soprattutto Wawri che ha fatto passi da gigante. Gigante comunque trentenne! Ultimissima: Wawri conferma la eccezione alla teoria – che in genere regge poco – che chi vince i Grand Slam da junior non fa una gran carriera senior: fu vincitore di questo torneo parigino nel 2003; Djoko sembrava Marco Aurelio o Boezio a dire che ci sono cose che contano di più della vittoria.

Epperò riparto di qui da Parigi e dal torneo giovanile già concluso. Dove abbiamo incassato altre due…quasi vittorie, di quel genere che dicevo nel post subito precedente. Nel maschile ha vinto decisamente un outsider, tale Paul (cognome) targato USA, il quale ha sconfitto in semifinale chi ha battuto quello che ha battutto Luz, tds n. 1 che a sua volta ha sconfitto Moroni. Tutto questo giro goffo di frase per dire che Moroni ha insomma fatto una buona, ottima prova, alla… luz cioè alla luce di quel set e tre quarti nei quali conduceva, anzi essendo a due passi dal match. Non è del tutto una quasi vittoria perché Luz è un giocatore abbagliante, e che fa dire che non è tutto oro quel che luccica, e giocatore anche un po’ fortunato, che come tale qualche volta deve constatare che non è sempre domenica. Ma Moroni entra a far parte di quel piccolo Gotha dei migliori: può perdere, d’accordo, ma non di goleada. Se la gioca. Nel femminile va detto che le stelle…stanno a guardare (romanzo di Cronin): si aspettavano Bellis e Vondrousova, e la Bellis ha fatto orrenda cilecca perdendo dalla meno quotata e anche lei outsider Kalinskaya, la quale le ha lasciato la miseria di tre giochi. Io ci vado sempre molto cauto quando sulla base di un risultato probante si dice in giro subito è spuntata la campionessa. Mi pare la Bellis abbia fatto tutto sommato poco dopo aver battuto la Cibulkova che forse quella volta la prese sotto gamba, come la Zvereva due decenni fa la Bentivoglio (o la Henin la Garbin). La Vondrousova ha fatto bene invece, perdendo di poche palle con la Badosa, che è un’altra che già naviga e anche piuttosto avanti nel WTA (ed è di due anni più grande). Sei i giochi lasciati in finale dalla Badosa alla Kali, che da oggi magari dovremmo ribattezzare come Kalì (la famigerata dea che mozza le teste). Quasi vittoria allora anche di Bianca Turati, perdente come si ricorderà al I turno proprio dalla Badosa stessa: se ha qualche valore il numero dei giochi fatti – ma in realtà è un giochetto che non torna e non fa testo! – la Turati vale la Bellis, avendo fatto contro la Badosa quattro giochi, sempre considerando che sei contro la Badosa ne ha fatti la Kalì.

Quasi vittoria lo ribadisco, anzi senza quasi, di Martina Trevisan a Brescia: ripeto e ricordo che conduceva un set e 3-0 prima di essere fatalmente vittima del suo…neo. Ha vinto la Vogt che appunto al primo turno ha rischiato di uscire per mano di Martina, che è una specie di vincitrice morale del torneo stesso o così mi illudo.

Veniamo all’Avvenire. Ho indicato due giocatrici che mi piacciono, possono fare bene ma insieme a molte altre. Le 1999 sono al capolinea dell’under 16 e non so quanto Pieri e Bilardo abbiano fatto bene a iscriversi a una competizione nella quale hanno tutto da perdere. Le -ova russe e in genere le slave sono arrivate in massa, salvo la Potapova che salta questo torneo (e altre magari fortissime 2000 e 2001 che mi sono sconosciute). Inutile riparlare di Pieri e Bilardo, ormai sappiamo tutto di loro. Lisa Piccinetti la indico perché ha fatto i passi avanti più lunghi in questi ultimi mesi. Onestamente l’ho vista dal vivo solo una volta, palleggiare a Prato con la Camerin, e senza che ne restassi impressionato. Comunque è già qualcosa che Lisa non faccia fatica a portare i colpi, abbia buona pesantezza di palla, e fisico non da scricciolo. Ma per lei parlano i risultati. Isa di Russia? Mi piace il suo servizio mancino e quando scende a rete: ma deve osservare una ferrea dieta per non ingrassare dell’altro e deve soprattutto acquisire maggiore mobilità. Certo: non dimentico Maffei, Cappelletti, Di Carlo, Pannarale, Visentin, Viviani; e neppure Federica Rossi, che come Cocciaretto ha appena 14 anni (ma ahimé Cocciaretto va subito domani contro Danilovic e Rossi-Traversi dovrà farne uscire subito una). Rientra anche Ceppellini, l’esuberante Ceppellini che un anno fa tirava tutto ma poco dentro le righe. E Zanatta anche lei è in lizza. E Ginocchio is back… per ridare qualche ginocchiata.

Ma non illudiamoci: la concorrenza è micidiale, e per la ragione che più volte ho cercato di spiegare, e che non è una inferiorità tecnica ma un semplice ritardo di sviluppo fisico-atletico; e forse anche la fretta che si ha nell’est e fuori di Italia di far maturare giocatori e giocatrici e arrivare subito al risultato.

Nel maschile c’è Ramazzotti, che parte fra i favoriti ed è tds n. 1, se è vero che è già in odore dei primi 100 nell’under 18: ma io attendo grandi cose da Jannaccone, Forti, Frinzi, Vidal e Bosio.

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2 comments

vincenzo 8 Giugno 2015 - 9:53

Forti è da tenere d’occhio. Anche Jannaccone.

Reply
francomarucci 8 Giugno 2015 - 10:58

Ciao Vincenzo: sono appunto d’accordo, anche se non conosco dal vivo e ho visto giocare né l’uno né l’altro, ma li nomino spesso testimone dei buoni risultati. Così sia: siamo assetati e affamati di ricambi freschi che ci assicurino un domani quando sarà finita l’era non troppo fulgida dei Fognini e dei Seppi. Più ce ne sono di promesse e meglio è perché purtroppo di dieci che ce ne sono otto si perdono per strada. Staremo a vedere e intanto continua a postare…

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