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Lukrezia bel kolpo!

by Franco Marucci

Riprendo la diegesi del torneo 10 mila di Roma femminile in corso, un po’ di malavoglia perché gli appassionati di tennis che mi seguono devono essere ormai già in vacanza e con la testa altrove, a giudicare dalle poche visite al mio post precedente. Non che siano successi fracassi, e per di più molte delle giocatrici mie beniamine sono assenti o già uscite, mentre altre italiane le tratto con rispetto e naturalmente gioisco se vincono contro straniere.

Dall’alto il primo… alt riguarda Alice Matteucci che avevo pronosticato in finale contro Bianca Turati. Non che abbia deluso e sorpreso, e infatti ha perso da una quasi coetanea ceca (e le ceche vanno sempre prese con le molle e sono per principio temibili) che è del 1996 e n. 603 del ranking: Karolina Muchova. In tre set la sconfitta e 6-3 il terzo, che non è 6-4 o 7-5  e dunque è un esito abbastanza chiaro.  Questa sconfitta conferma quello che dicevo ieri: che la Matteucci è ancora un po’ indietro e progredisce con passo molto lento. L’importante è che un bel giorno arrivi! Conferma anche la giornataccia – speriamo sia così – di Federica Bilardo: e avverte di esser cauti nell’usare la proprietà transitiva.

Faccio quattro omissioni verso il basso del tabellone per dire che Remondina si è sbarazzata di Giorgia Marchetti (della razza di quelle che giocano troppo bene ed elegantemente per vincere) facendo illividire di rabbia i tifosi di Tatiana, ieri perdente di un match semivinto. Qui apro una parentesi per additare l’importanza del famigerato ed eufemistico fattore K nel tennis (avrete capito a cosa mi riferisco), e che fra le altre cose riguarda i sorteggi nei tornei. Tatiana non sta giocando bene, d’accordo, ma pesca sempre nei primi turni una giocatrice più forte e ci perde: è statistico. Altre hanno dalla loro il fattore K e passano spesso uno o due turni contro qualificate o avversarie deboli. Ho visto appena ieri che Tatiana è precipitata ahimè attorno al 1000 WTA quando mesi fa era in odore di 700: non sono cose che fanno piacere, anzi demoralizzano. Ma era matematico questo scivolamento in basso: Tatiana ha purtroppo una media win/loss disastrosa nel 2015.

Non è per esempio il caso di Bianca Turati, alla quale non è andato tutto bene nel giovanile mentre nel senior ha trovato quasi sempre sorteggi abbordabili se non facili. Beninteso la giocatrice vale. Lì a Roma ieri ha fatto fuori tale Stridacchio e oggi la Bastianello. Tra lei e la finale, e forse la vittoria del torneo, si frapporrà la Lisa Sabino, giocatrice stagionata e ormai trentenne o quasi ma ancora competitiva a questi livelli. Sabino che ha liquidato impietosamente Beatrice Lombardo: una mia fiamma anni fa, in cui ho creduto ma che ahimè è da tempo ormai in panne e batte il passo.

Il tema di questo post è però la seconda vittoria della Stefanini: non lo credevo possibile scontrandosi lei con la Shamayko, russa stabilizzata a Roma e ventottenne un po’ in ribasso recentemente, ma ex n. 317 del ranking. Alla luce della partita odierna vale un po’ meno la sconfitta tirata della Cascapera ieri. Ma insomma i complimenti vanno a Lukrezia – preferisco questo soprannome a Lulù – per aver dato finalmente un segnale convincente, tanto più che incamerato il primo la Stefanini perdeva il secondo 5-4, ma non si è disunita. Anche lei deve ringraziare il fattore K avendo incontrato la Zerulo ahi quam mutata da quello che era e ci aspettava da dodicenne, e appunto per avere superato nel secondo la russa, giocatrice in discesa quanto la Stefanini è in ascesa. Domani prova del nove contro la Sabino.

Piuttosto non va dimenticato che nella metà alta avanza senza clamori la Palmigiano, che a questo punto dovrebbe vedersela credo con la Muchova per l’accesso alla finale. Campanilisticamente vedo appunto una finale Palmigiano-Turati. O me lo auguro.

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