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Analisi precoce dell’annata tennistica

by Franco Marucci

È domenica mattina 25 ottobre, quasi ora di pranzo, e la fame è acuta data l’ora solare tornata stanotte: soprattutto è appena da poco concluso il match di finale a SM di Pula Stadler-Pieri, con la nostra vincitrice dopo una maratona in cui le due giocatrici si sono dimostrate equivalenti e poteva anche avere la meglio quella sconfitta.

Io intanto comincio questo pezzo e lo completerò nel pomeriggio o in serata quando arriveranno i risultati delle Serie A 1.

Il match della Pieri si annunciava un po’ più difficile dei precedenti, nei quali Jessica ha fatto un sol boccone delle avversarie. Ma non così difficile e incerto. Ho resistito a commentare il 60 60 inflitto alla Bilardo al primo turno, che dice che o Bilardo è retrocessa mostruosamente in rendimento o che Jessica si aggira ormai sul 300 WTA virtuale. Volevo titolare “Bilardo matata, Jessica assatanata”. Altri risultati di Jessica che parlano chiarissimo sono stati quelli dei match successivi, con avversarie schiantate e tramortite sin dal primo quindici. Ovvio che si tratta di un torneo 10 mila e le avversarie sono appunto malleabili e fanno solo relativamente testo: oppure sono in piccola o grande crisi come la Barbieri. Comunque un torneo vinto è sempre un torneo vinto. Ora Jessica deve osare: basta 10 mila e via con i 25/50 mila e anche con qualificazioni mirate del circuito maggiore: e direi un po’ di palestra per irrobustire quel fisico troppo piumato e portare il servizio a un potenziale di fuoco almeno decente. Comunque di Pieri ce ne sono due e la sorella Tatiana ha fatto il cammino inverso e avendo la classifica WTA l’ha persa e invece che esplodere si è spenta. Anno disastroso per lei e che impone un summit familiare per trovarne le cause.

Un bilancio dell’annata femminile del nostro tennis? Non è affatto prematuro farlo, tornei grossi e validi non ce ne sono più e chi ha dato ha dato. Ubriachi come siamo ancora della vittoria della Pennetta agli US Open, e indipendentemente dal Master, potremmo dire questo 2015 uno dei migliori anni dei recenti per il nostro tennis femminile. Non sono di questo avviso. Dall’alto in basso del ranking WTA: Pennetta su tutte come ovvio, ha coronato la carriera, e Vinci che sembrava ormai paga e senza più benzina che ha conseguito i suoi migliori risultati ever. E poi? Errani in calo vistoso, Giorgi qualche progresso ma ancora inaffidabile. Dietro il nulla o quasi. Knapp avanza verso il best ranking ma non viene in mente per quali risultati; Schiavone sempre più giù, altre glorie sulla via del tramonto come Brianti e Camerin. Dov’è il movimento tennistico italiano? Caregaro non credo sia un serio rimpiazzo un domani; Matteucci staziona, Paolini difficilmente va più avanti di così; Grymalska e Barbieri scoppiate e irrecuperabili per le sfere alte. Temo anche Burnett.

Arrivando al dunque i segnali positivi e anzi positivissimi vengono da due sole giocatrici: guarda caso della “mia” scuderia. Potrà sembrare un classico post hoc propter hoc come si dice in logica, ma è vero. Martina Trevisan ha scalato da gennaio scorso a oggi 600 posizioni circa; Jessica Pieri da zero è ora intorno al 500 WTA con prospettive imminenti di incremento. Peccato che entrambe abbiano mancato di un pizzico di coraggio a inizio stagione e perso qualche treno che portava a partecipazioni più ambiziose: forse potevano assaporare almeno Roma quali e andare un po’ più lontano a fare tornei. Ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno, e non dimentichiamo il discreto 2015 di Brescia, Ferrando, Bianca Turati (però appannata dopo maggio). Dietro vedo progressi millimetrici e ininfluenti, soprattutto una classe 1998 che sta facendo splash con Stefanini ferma e Samsonova anche lei in forte calo. Da dietro note positive solo da Bronzetti e Zerulo in questa classe 1998.

Domandarsi cosa potranno fare e dove arrivare Trevisan e Pieri nel 2016 non è ozioso: si può aprire anzi un quiz ennesimo su questo Blog. Molte sono le 1993 entro le prime 200; solo tre 1997 nelle prime 100: Bencic, Konyuh, Ostapenko, vecchie conoscenze nel… giovanile.

Il prossimo anno niente Pennetta, e Vinci forse tornata nel plotone; poi Giorgi sicura e Errani in ulteriore flessione. Chi raccoglierà il testimone?

Nel pomeriggio è arrivata in Serie A 1 l’ennesima vittoria di Prato contro Ceriano, lasciando a zero l’avversaria. C’è poco da commentare.

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1 comment

Nikolik 25 Ottobre 2015 - 20:03

Buonasera Professore,
che cosa è questo pessimismo cosmico?
La Errani sarà anche in vistoso calo, ma ha ancora davanti a sé diversi anni di carriera, dal momento che, ormai è chiaro, le carriere delle tenniste si estendono con successo oltre i 30 anni.
La Giorgi sarà inaffidabile, ma è ancora giovanissima ed è ampiamente top 50 e le speranze su di lei sono molte.
La Caregaro, sganciandosi da Roma e facendo una programmazione più ambiziosa e meno provinciale, ha fatto vedere buoni progressi, aspetterei a rottamarla.
Per quanto riguarda la Matteucci e la Paolini, francamente, avendole viste giocare, mai mi sono fatto illusioni e, oltretutto, mai ho capito come facessero gli altri ad avere illusioni, ma, comunque, ancora non hanno raggiunto il loro limite nemmeno loro.
Grymalska, poi, non ne parliamo: duole dirlo, ma non ha mai avuto una chance vera.
Se la Trevisan riuscirà ad avere continuità fisica e se farà una programmazione di tornei ambiziosa e dispendiosa, diventerà top 100 senza problemi.
La Burnett ha vistosi limiti, ma certo è che era arrivata, prima dell’infortunio, vicinissima ad entrare nel tennis che conta, si vedrà.
Per le Pieri impossibile dire, molto conteranno i loro progressi fisici, se ne avranno, per ora non sono atlete, si vedrà anche per loro.
Quindi, quale è il problema?
Tutto bene!

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