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Prato ha rischiato

by Franco Marucci

Dico rischiato di trovarsi 2-0 contro, e ha trovato un 1-1 partendo però da un pronostico di un possibile 2-0 a favore.

Anzitutto non avevo in programma di scrivere, ma l’amicissimo Piero, che si trova in loco a fotografare, mi ha sfrucugliato con vari whatsapps, e allora mi sono detto: perché non battere un colpo.

Quindi ecco alcuni riflessi orali dal sottoscritto. Esordisco dicendo ogni bene possibile di Ludmilla Samsonova, a due passi dal metter sotto la coriacea Came. Confesso che era da tanto che non le mettevo gli occhi addosso, dico alla Samsonova. La quale ha avuto un anno molto travagliato, e senza eufemismi negativo, da buttare, dopo un 2014 di grande lancio. Mi espongo con un giudizio molto impegnativo: questa giocatrice ha un tennis potenziale da 100 o anche 50 WTA, ed è un raro piacere vederla giocare. Ditemi voi – un piccolo, solito referendum – quali italiane sotto i 18 o forse anche sopra hanno una simile facilità di colpo e non dimostrano alcuna fatica nel tirarlo, come fossero nate con la racchetta in mano. Io non ne conosco. Sono come sapete tifoso delle due Pieri, di Martina, e di Sara Errani, ma nessuna di loro ha tanto braccio naturale come Ludmilla. In due parole ho visto un servizio come si deve, carico, potente, snodato, e soprattutto un dritto dei bei tempi, che date le sue braccia lunghe se la palla lo permette si apre e flette molto all’indietro e prende forza, sicché partono delle belle sberle e un gran quantitativo di vincenti: un dritto appunto che oggi non si insegna più ahimè, con la mania dell’impatto sempre davanti, dritto che mi ricorda quello molto efficace di un Wayne Ferreira d’antan. A tutto questo si aggiunge un fisico di lusso, gambe da gazzella, grasso zero, statura oltre 1.80… fisico di lusso e fisico insomma russo: ma welcome Ludmilla nel Club Italia, perché è qui da noi da quando aveva uno, due o pochi anni, ed è cresciuta a pasta asciutta e forse ha anche dimenticato il cirillico. Nèi: beh ci si deve spiegare come riesce a perdere da semischiappe come è spesso accaduto quest’anno, e anche da inferiori nel giovanile, in cui non ha cavato un ragno dal buco. Deve maturare di testa e di tattica e non perderà dei match come ieri. Certo Came è vecchia volpe e ha calcato il centrale di US Open e Grand Slams, e sa che si vince con la finale stretta di mano. La Luda deve solo avere più continuità e le auguriamo un 2016 sfavillante.

Non sono passato a tifare Genova! Solo che ho visto poi una Martina rincicciata e muscolarmente più potente di qualche mese fa, ma incapace di rincorrere normali attacchi angolati di Brianti. Fermissima sulle gambe. Brianti non è più quella di una volta ma nemmeno giocatrice della domenica, ma una Martina che vuole ulteriormente salire in WTA non può perdere dei match del genere e cosi’ nettamente. A mio avviso deve acquisire una mobilità ben superiore e anche dare più esplosività secca ai suoi colpi: che vanno troppo piano e ieri sembravano telefonati. Vedevo il monitor del servizio e la velocità media oscilla tra i 120 e i 135, cioè è un servizio che non fa danno: un po’ poco. Il servizio mancino esterno funziona se è più veloce di così, altrimenti è un boomerang, e la Brianti ha poi un rovescio di risposta al quale un servizio cosi’ lento non fa nemmeno il solletico. Ovviamente più lo angoli più apri gli angoli in risposta. A risentirci.

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