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Il polmone del tennis

by Franco Marucci

È di poche ore fa – sul sito ITF, ma l’incontro era chiuso già da parecchio per via del fuso orario in avanti a Abu Dhabi – la nuova, per non dire ennesima vittoria di Lisa Piccinetti in un torneo giovanile ITF. Anzi la Piccinetti ha fatto, come mi pare di ricordare già in un altro torneo, l’en plein, vincendo anche il doppio. È stata dunque scongiurata l’eventualità che paventavo ieri, che avendo noi italiani (o meglio  italiane)  tre su quattro semifinaliste ci scappasse… il morto, ovvero il torneo se lo aggiudicasse l’unica non italiana. L’incontro di stamattina si era messo male infatti e la Piccinetti lo ha riacciuffato con due set regolari. Prevedevo, con la mia notoria sfera di cristallo, che l’incontro sarebbe stato tirato e lo sentivo che c’era aria di tre set per l’una o per l’altra. Perché? Questa Noghi pardon Nagy è una 2001 di nascita ma si temeva per due motivi: è ungherese e con la Romania, dopo le –ova, l’Ungheria sta lanciando in orbita fior di giocatrici e vuol tornare grande: basti dire di Galfi attuale n. 1 del ranking e di Stollar, gente che fa a polpette tutte le nostre loro coetanee. Secondo motivo: anche questa Noghi ha avuto un cammino molto autorevole fra gli emiri; non aveva sino ad oggi perso un set e anzi lasciato per strada un miseria di giochi.

Titolo “il polmone del tennis” perché il risultato del doppio è emblematico: Piccinetti e La Rocca vincitrici, e cioè Toscana più Sicilia. Così come un doppio forte e forse ancora più forte è anch’esso siculo-toscano o tosco-siculo ed è quello di Pieri e Bilardo, attualmente in finale al torneo venezuelano varie migliaia di km più a ovest. Le due regioni danno ossigeno al tennis giovanile italiano e si provi a fare la conta per constatare che il 60 o 70 % del giovanile è coperto da giocatori e giocatrici di queste due regioni: con eccezioni e punte di altre come ovvio.

In Venezuela è caliente el sol, e i risultati delle semi singolo e finale doppio si sapranno magari stasera o domattina. Bilardo ha fatto sua la semifinale e si spera nel miracolo benché la Pervushina abbia già vinto un 10 mila senior e sulla carta non ci sia partita. Forse magari impegna la russa un set o anche uno lo porta a casa. Sotto, parte bassa del tabellone,  Tatiana come suo solito ha mancato l’acuto e fallito l’ingresso in semi con la solita partita di alti e bassi a giudicare dal punteggio: una coetanea dal nome tedesco l’ha fatta fuori, e Tatiana poteva comoda arrivare anche in finale e giocarsela non avendo anche lei nulla da perdere.

Sapremo. Rilevo che Piccinetti, che è un anno appena che si è lanciata, ed è del 2000, ha già un ottimo palmarés grazie a una programmazione davvero oculata: fa il passo secondo la gamba e gioca soprattutto per ora i Grade 3 e 4 e 5 dove ha la sicurezza di far bene. Quando incontra le -ova, come a Prato il maggio scorso, non sfigura. Tatiana è quasi una veterana a 17 anni tra poco compiuti, ma apparirà strano, ma non ha ancora vinto in singolo un torneo giovanile che sia uno a parte il doppio la settimana scorsa,  let alone un senior 10 mila. Colpa certo anche della sfortuna, ma non solo. Dunque arriverà presto, e lo si spera, la grande occasione.

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