
Mary Viviani
Domenica 24 gennaio, ore 7.30. Mi alzo e senza troppa fretta riapro il pc e mi collego al sito ITF, per vedere, senza troppe speranze, anzi forse nessuna, cosa ha mai fatto Mary nelle semi del Barranquilla. E non credo ai miei occhi: ha rivinto! È in finale! Mi stropiccio gli occhi e trovo conferma: spazzata via la giapponesina con un altro punteggio inequivoco, 6-4 6-1. Signori miei, non sono uno statista, pardon statistico, ma questo risultato è il migliore mai raggiunto da una junior italiana nella storia del nostro tennis: la finale in un Grade 1. E per ora. Un risultato, nel suo piccolo, come la Schiavone e la Pennetta in finale a un Grand Slam senior. O forse mi sbaglio? Comunque anche questo risultato mi inorgoglisce e conferma il mio fiuto: avevo odorato che questa giocatrice un po’ di strada la poteva fare ed eccoci. Ma sempre piedi di piombo: non si gridi Habemus papam! E cioè la scoperta e attesa, messianica giocatrice di vertice che andiamo cercando da un decennio. Ma come dico spesso ci lavorerei.
Ho ieri detto che Mary è un diesel: e perciò la vittoria stessa tra qualche ora nel torneo colombiano non le è affatto preclusa: sarà una gufata, ma spero di no. E comunque è la prova del nove questa finale, e tanto difficile che la chiamerei la prova del 18! Avversaria una americana tale Johnson che ha estromesso la israeliana che ha eliminato la Pervushina: ma se ci mettiamo a fare delle dietrologie ci viene paura. Forza Mary, ce la puoi fare!
Postilla: come d’uso vi chiederei, se leggete questi post e non li trovate del tutto indegni, non dico di commentare, che ci vuole troppo tempo, ma di mettere il cosiddetto mi piace…