I trabocchetti dei main draws

by Franco Marucci

20160321_133040Alla faccia del “bel tempo si spera”: i meteorologi italiani dovrebbero andare a nascondersi, come altre volte, e da ieri alle 18 a oggi alle 10.30 è piovuto senza remissione su Firenze e i campi sono stati zuppi fino al primo, anzi inoltrato pomeriggio. Diciamolo anzi francamente: giornata terremotata dalla pioggia e dalla inagibilità, con spostamento di metà dei match ai…. lontani, irraggiungibili Circoli della Fiorita e delle Signe. Per ragioni sicuramente insindacabili, ma che appaiono poco logiche al neofita, nessun prudenziale accordo previo è stato fatto con i due circoli del Club Sportivo, che ha due campi coperti di là dalla strada, e dei Ferrovieri, che ne ha una mezza dozzina a 50 metri di cammino. Purtroppo ad essere criptati sono stati due almeno dei match a mio avviso più interessanti per i nostri colori. E che dunque non potrò descrivere e commentare.

Avevo composto, nell’attesa, un piccolo preludio e non lo elimino. È delle 10.30 circa, tenetene conto.

Sono sincero: nessuno nelle quali maschili mi ha incantato eccessivamente, ma non li ho visti tutti. L’unico che mi incuriosisce è Ingarao, che ha un temperamento tenace come i siculi, e magari è anche di Catania, e gioca alla morte ogni punto e si incita a voce alta. Buon temperamento agonistico. Vedremo che strada farà. Perin-Giunta è un altro bel match sulla carta, e Fratini, di cui si parla bene in Toscana, va contro un francesino che già l’anno scorso giocò un buon torneo.

Nel femminile ben più scintille si prannunciano: su tutti i match si staglia Rossi-Bronzetti, il match clou secondo me. Facile supporre che si fronteggiano il talento maggiore della Rossi contro l’esperienza della Bronzetti. La prima fa punti da incorniciare ma anche regala e regala, la Bronzetti è una piccola usuraia del tennis e prima che regali un punto vende l’anima. Tifo Bronzetti ma spero vinca Rossi, anche per il bene del nostro tennis: ci sono tre anni di differenza di età. Altro match caldo e delicato è Ivaldi-Capogrosso. E Enola Chiesa affrontà la slovena che ha fatto fuori la Ginocchio. Ci vorrebbe il dono dell’ubiquità.

Fine preludio. Alle 15.00 la situazione era questa: Ingarao supera anche l’italo-romeno e va al turno di qualificazione; Fratini è prevedibilmente steso da Unia. Ho visto intanto nel campo 1 unico coperto uno sprazzo di Narcisi, possente ma statico, contro l’agile e imberbe Vianello, 1 e 90 a soli quindici anni e notevole facilità di braccio. Ha vinto il più anziano ma di un pelo.

Finalmente due, tre campi diventano agibili. E mi sistemo su una sedia tutta bagnata a bordo campo 8 per Ivaldi-Capogrosso. Bastano i primi scambi per capire che sarà un match lungo e monotono, anche un po’ noioso magari e non molto tecnico: Ivaldi fa la partita e Capogrosso gioca solo di rimessa: bando agli eufemismi, anzi, perché la giocatrice romana attua proprio la vecchia tattica pallettara che tanto era redditizia anni fa. Alza e rallenta. La partita è equilibrata perché da un lato la Ivaldi spinge e incorna, ma non ha ancora il vincente secco in grado di lasciar ferma l’avversaria, e a volte finisce per sbagliare e andare fuori giri; la Capogrosso ogni tanto ci prova anche lei a incornare ma mette fuori anche di due metri. Si vede che non si allena da tempo sulle chiusure. A me sembra che questa involuzione sia da fermare: non vince ora e non vincerà domani giocando così: non che io sia fanatico del gioco di percentuali, ma questo attendismo è eccessivo. Venti metri più in là sul campo 4 match tutto diverso e più piacevole, tra la elegante francesina Colard e la messico-americana Ramirez: palla che viaggia a velocità doppia come minimo. A occhio e croce chiunque vinca delle due batterà la vincente di Ivaldi-Capogrosso a mio avviso. [Ultimo aggiornamento: l’ha spuntata la Capogrosso che va contro la Colard.]

Intanto Enola laggiù alle Signe ha fatto fuori anche la slovena e si prepara al turno di qualificazione proprio contro la Bronzetti: non giocano le due affatto diverso, e sono due maratonete. La Rossi ha infatto naufragato contro la Bronzetti ma il match, 6-2 6-2 e detto così non c’è stata storia, me lo farò raccontare domani da chi lo ha visto, se esiste. Tornando a ieri la Rossi ha battuto la n. 297 ITF, non bazzecole; ma ogni match fa storia a sé.

Turni di qualificazione che finiranno, eufemismo, in tarda serata. Domani i main draws, con, implicitamente, la notizia di chi si è qualificato e chi no. E i big hanno quasi tutti fatto una passata al circolo, Viviani, Bilardo, Stefanini, Zerulo, Piccinetti, Frinzi, Bertuccioli ecc. o sono ormai in zona; visti anche Nargiso e la Camerin.

I trabocchetti? Voglio dire che le classifiche ITF junior sono bugiarde, e che alcuni giocatori quotati e forti, che sono indietro, possono dar noia da subito o molto presto anche ai favoriti. Prendiamo il maschile, dove Guerrieri, potenzialmente il nostro migliore, avendo un ranking alto potrebbe subito al II turno incocciare una tds e magari farla fuori. Vabbè che presto o tardi questo succede in un tabellone a 48. Normalissimo anche con il 70% di italiani presente un incontro su due sia un derby.

Ma i trabocchetti più insidiosi può giocarli il femminile, dove non ci sono byes e fin dal primo turno vi saranno match che scottano. Spesso le italiane sono scalognate nei sorteggi ahimè. In particolare ribadisco che le mine vaganti sono soprattutto due: la Samsonova e ben venga, ma chi la incontra al primo turno dovrà sudare le sette camicie, e la In-Albon svizzera e cliente quanto mai ostica.

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