
Lisa Piccinetti
I risultati finali della kermesse delle quali, facendo un passo indietro, si riassumono così: 5 su 6 ammessi al main draw sono italiani e solo 1 su 4 al femminile. La interpretazione: ho più volte osservato che il torneo maschile quest’anno non è fra i più forti sulla carta (e metto in corsivo sulla carta); è solo che avevamo tanti e poi tanti italiani e gli stranieri non erano un gran che. Dei sei, lo straniero è Unia francese che non ha lasciato set per strada e anche pochi giochi ed è giocatore in ascesa. Dei 5 nostri un asterisco va posto accanto a Ingarao e a Mazza che ha estromesso Giunta: non li ho visti in campo ma Giunta ha un discreto palmarés e la vittoria di Mazza fa quindi un po’ testo.
Circa le femmine solo Enola Chiesa va meritatamente in main draw dopo tre maratone. Come pronosticavo ieri – non perché sia un indovino ma perché nel tennis non ci vuole poi molto intuito – Capogrosso è stata dominata dalla graziosa Colard. Chiesa si guardi dall’appagamento: può fare bene anche in main draw. Dalla sua ha la tenacia, la pazienza e la resistenza: ma come per altre va detto che giocando così piano farà poca strada un domani. Ma è sedicenne. Magari l’anno prossimo vedremo una giocatrice che tira di più.
Stamattina prima di andare ai campi ho “fatto le carte” al torneo come mia abitudine, avendo ormai sottomano i tabelloni completi. Maschile: Frinzi parte in salita verso la tds n. 1; se lui e Bosio avanzano si può anche ipotizzare o sognare una semifinale italiana, emergendo dal secondo quarto di tabellone Iannaccone. Ma c’è di mezzo anche Forti che è … forte. Udite, udite: potremmo dopo tanto tempo (Donati!) avere un finalista, almeno, dei nostri. Anzi con un po’ di fattore K potremmo anche mettere le mani sul torneo maschile. Metà bassa del tabellone: Mora contro Ingarao in un match aperto. Il terzo quarto è una bella prateria per chi vorrà lanciarvisi, e potrebbe e dovrebbe emergerne Balzerani. Ingorgato di papabili è invece l’ultimo e più basso dove prima o poi vi saranno match molto caldi in cui si affronteranno un sacco di nostri, tra i quali Bedolo, Dalla Valle e soprattutto Guerrieri. Ma inevitabile che questi siano anche conti senza l’oste.
Ho già detto e ripeto che il tabellone femminile ha un altro e più alto coefficiente di difficoltà, per usare il linguaggio dei tuffi. In teoria dall’alto Stefanini gravita verso la Craciun; e subito sotto Pieri ha una prova ardua contro la Molinaro: dicevo dei sorteggi scalognati! Se Tatiana vince trova la suddetta, coriacea Enola Chiesa che ha a sua volta un osso duro e non è detto vinca. Il sorteggio peggiore lo ha pescato Bilardo che va contro la In-Albon: qui se siamo fortunati, e Zerulo permettendo, si potrebbe avere un quarto di finale Bilardo-Piccinetti. Altro ingorgo di forti nel quarto basso con Viviani e Samsonova a cui si prospettano Minca e Juvan. Viviani va contro Colard e anche in questo caso non è detto.
Oggi planned 24 incontri di singolare: metà del tabellone femminile primo turno, e tutti i primi turni, 16, del maschile, per allineare i due tabelloni agli ottavi domani sera. Al femminile già in campo oggi Samsonova e Piccinetti ma anche Craciun, Minca e Juvan. Le nostre 4 bocche da fuoco a riposo e in scena domani mercoledì.
Fine dei pronostici, come sempre in parte azzeccati e in parte no alla luce dei fatti, a cui passo. L’antipasto del torneo, anzitutto? Non molto saporito e vario debbo dire. Niente match memorabili, indimenticabili, e appassionanti, anzi piuttosto grigi o di ordinaria amministrazione: salvo forse uno o due. Ma si è detto già che tutte le tds del maschile giocano domani, e che buona parte delle big del femminile sono state pure loro tenute in serbo. Cosicché domani mercoledì ha l’aria di essere il giorno chiave e nel quale, per chiudere la metafora, si gusteranno le pietanze più saporite. Essendoci delle toscane in lizza il tifo salirà alle stelle e le tribune saranno magari affollate.
Bilancio oggi in pareggio, e questo è oggettivo: con 24 nostri impegnati (ma si badi, con ben 5 derby) portiamo ai secondi turni 12 vincitori con altrettanti sconfitti.
Tanto vale cominciare dal match Bosio-Currlin sul campo 4, l’unico di un tennis anche tecnicamente pregevole che abbia visto. Bosio è già fuori ma ha resistito in tre set a uno svizzero assai bello a vedersi e dai colpi fin troppo eleganti, fra i quali un classico rovescio frustato a una mano (ci mancherebbe, in terra di Federer e Wawrinka). Classe 2000, fisico non ancora strutturato, Bosio ha già notevole senso del match oltre a due gambe grosse così. Non gli fai mai il punto, non è mai morto, riprende tutto, e poi finge di giocare piano e molle per piazzare il fendente di sorpresa. Aggiungo che è anche già, in senso buono, un consumato… commediante. Sicuramente da rivedere. Per contro allo svizzero che sa fare tutto (forse ticinese, parla in un perfetto italiano idiomatico con l’allenatore) entra il braccino nei momenti caldi. Sempre nella striscia delle 9.30 Frinzi vince una partita svogliata di puro controllo; Visentin regola una spilungona ucraina, Donato illude e finisce per perdere di misura da una promessa della Croazia classe 2001.
Piccinetti intanto va per le lunghe, e me la sono studiata bene tornando al suo campo in varie riprese. Era opposta a una delle tante –ova da prendersi con le molle: 185 il suo ranking e più o meno anche la sua altezza. Sia come sia in quel loro campo la palla viaggiava molto più piano e telefonata che in altri match femminili, e in certi momenti si contavano anche gratuiti a valanga dall’una parte e dall’altra. Se vuole andare avanti Piccinetti deve giocare più di spinta, colpire e non accompagnare, o magari è stata una giornata storta (come noterete nella foto che allego): il match lo ha riacciuffato quando pareva già quasi compromesso.
Nella seconda striscia esordio positivo di Samsonova contro una volonterosa polacca, e che quindi non fa testo. Quanto a Craciun, la giocatrice, dalla vaga rassomiglianza con Corinna Dentoni, ha un fisico ben piazzato e colpi pesanti, anche spettacolari, ma alternati a qualche distrazione, e sicuramente buona confidenza. Di fatto la coriacea cipriota l’ha portata al terzo, e dunque chi vuole battere questa Craciun dovrà approfittare dei suoi passaggi a vuoto. La sua connazionale Minca, tds n. 2, stava frattanto vedendo i sorci verdi contro la colored norvegese e occhialuta Olsen, la quale è un’estrema giocatrice di tocco, categoria in estinzione, e che a forza di palle piumate, back di diritto, smorzate, finte, pallonetti, induceva la Minca a vari getti di racchetta e a urlacci plateali. Ne è venuta però a capo.
Completo il panorama: Juvan meno bella, incisiva e brillante del previsto, con qualche scricchiolio ma vince. Unia implacabile elimina Bertuccioli. Ingarao, che è diventato ormai un mio pallino, impartisce una severa lezione a Mora. Terrei d’occhio Bedolo, domani insidioso per Guerrieri, o anche Dalla Valle, che ha ridimensionato Mazza.