Maiuscoli Dalla Valle e Samsonova

by Franco Marucci

 

Enrico Dalla Valle

Enrico Dalla Valle

Le headlines sono oggi che il torneo maschile perde la tds n. 2 – e ieri era crollata la 1 – ad opera di uno dei nostri, Enrico Dalla Valle: e che dunque i favoriti per la vittoria finale diventano loro o anche loro, dico Frinzi e Dalla Valle, senza contare che altri italiani avanzano, certo accompagnati da altri e forti stranieri. Pessimista, avevo inoltre annunciato che il torneo femminile ci era chiuso, ed è vero che oggi di tutta la truppa sono superstiti ai quarti tre giocatrici, il che su otto posti a disposizione non è poi male; ma la notizia del giorno è che anche nel tabellone femminile è cascata la tds n. 2, Ioana Minca, e ad opera della nostra Ludmilla Samsonova che è ora la seconda favorita. Rimane ugualmente difficile metter mano sul trofeo, ma se c’è una giocatrice che può farlo è proprio la Samsonova. Ad oggi la mia favorita rimane la Craciun, che si è sbarazzata della Visentin, sia pure non del tutto facilmente, in un match da me non “coperto”, come altri, per sovrapposizione. Craciun che, lo dico alle nostre giocatrici, quando non gioca la partita, si allena di continuo sul campo n. 2 e sull’altro vicino all’uscita (ogni volta che si è nei pressi c’è sempre lei): prendano esempio invece di passare ore annoiate alla club-house.

Riferisco di cinque incontri soltanto, quelli che ho seguito da cima a fondo o quasi. Di medio mattino ho finalmente visionato Guerrieri nel match vittorioso contro Bedolo, il torello padovano. Il quale sembrava fin troppo timoroso di prenderle e si sentiva inferiore e in soggezione, e perciò non trovava il modo di fare esplodere i suoi colpi oppure li voleva disciplinare e finiva per subire il tergicristallo dell’avversario. Guerrieri? Onestamente me lo figuravo diverso. È anzitutto un mancino di terzo grado, di quelli che non ti accorgi subito che lo è. Non ha rotazioni assassine, servizi in slice a uscire, angolati e stretti, e nemmeno il rovescio a una mano. In secondo luogo è un giocatore molto essenziale, lineare, geometrico, di pura regolarità. Mi è venuta in mente la grappa Candolini: Guerrieri è come appare. Non eccessivamente alto, non ha le spalle grosse: serio e silenzioso, dà l’idea di essere persino freddo, o glaciale. Il suo gioco ruota sul rovescio bimane, che usa sempre piatto o lievemente arrotato, in back solo in emergenza: raro che commetta gratuiti con questo colpo. Né ha una potenza devastante. Il suo segreto è la profondità. E diritto a cucchiaiata. Certo, visto oggi, ce ne sono parecchi che giocano un tennis più elettrico e brillante.

Pure Dalla Valle erano mesi che non lo vedevo. E ho subito dovuto constatare che, fatti i conti, dispone del fisico più lussuoso e imponente dei nostri junior: sopra l’1 e 90 e due spalle larghe così. In teoria nato per il tennis. Partendo da questo dato e vedendolo palleggiare nei primi giochi si crede che, così massiccio, possa avere difficoltà nel muovere come necessario le lunghe leve e nel trovarsi sempre subito con i piedi a posto per colpire: impressione presto fugata, ché Dalla Valle è anche mobile, molto mobile, negli spostamenti tanto laterali che in avanzamento, e farà parecchi punti riacciuffando la palla dagli angoli, rimettendo alla disperata e infine passando dalla difesa all’offesa. Tutte riprese fra l’altro le non facili smorzate avversarie. Dopo insomma un breve rodaggio ha condotto una partita gradualmente da applausi, attentissima e concentrata, con una percentuale irrisoria di gratuiti e invece abbastanza alta di vincenti. Dicevo che all’inizio Dalla Valle rendeva molti di noi titubanti sia perché l’avversario era la tds n. 2 Piros, sia perché costui, che sembra un nano al cospetto di un Golia come Dalla Valle, cominciava la partita facendo ballare il nostro da un angolo all’altro del campo agendo non di potenza ma di anticipo. Ma dopo un quarto d’ora Dalla Valle gli ha preso le misure, è salito lui in cattedra, e complice anche il nervosismo del magiaro il match è girato a nostro favore. Prevosto e Balzerani sono i due altri italiani vincitori oggi sia pure su altri italiani. Domani Forti-Frinzi ci assicurerà un italiano come minimo nei primi otto del torneo. Ma l’inaudito o quasi è che in tutti gli ottavi c’è un italiano in lizza.

Nel femminile Stefanini elimina la Kozar e troverà nei quarti la Craciun, dove dovrà offrire una prestazione superlativa contro, come ho detto, la favorita del torneo. Anche Piccinetti ha vinto un’aspra battaglia contro la greca Christofi e le vanno fatti i complimenti: ma ho visto di questo match sì e no dieci minuti ininfluenti. Piccinetti va contro In-Albon che, avendo fatto fuori la Bilardo, ha anche lasciato lo stesso numero di giochi alla Zerulo. In realtà Martina, dopo uno stop di quasi due anni di cui non so il motivo, sta lentamente tornando alle gare e fa piacere il puntiglio e la serietà con cui si allena sotto gli occhi della Camerin. Il punteggio è troppo severo, anche perché molti giochi sono stati lottati e sono andati ai vantaggi. Anche la influenzata Mary Viviani lascia il torneo riscuotendo solo tre giochi con la Juvan. Eppure il primo set, apertosi con un parziale di 3-0 a sfavore e una supremazia devastante della slovena, era stato rimesso in piedi da Mary, che però sul 4-3 contro cedeva a zero il suo servizio e da quel momento usciva dal match. Rimane da dire che la Juvan, non bella l’altro ieri, ha sfoderato oggi il suo repertorio fatto di servizi carichi di kick, di frustate alternate a palle molli, di smorzate letali ben coperte, di volées bloccate e altre finezze. Mi manca all’appello visivo qualche giocatrice, ma anche la Juvan va candidata alla vittoria.

Dicevo maiuscola anche la Samsonova. Credetemi, non esagero: i primi venti minuti del suo match contro la Minca sono stati di un tennis stratosferico, da prime cintocinquanta WTA, non ITF junior: mai visto tirare e fare entrare letteralmente tutto e a tutto braccio da altre junior a mia memoria, salvo forse la Bencic. Logico che prima o poi dovesse uscire dalla trance: sennonché si trovava già 6-0 come senza saperlo! Testuale dicevo agli amici che mi attorniavano che il match era tutt’altro che vinto, forse anche addirittura perso. Dopo una logica visitina al bagno la Minca tornava trasformata in campo e la Luda rimetteva i piedi per terra e si metteva a sbagliare l’indicibile e anzi a non tenere più palla in campo. In un batter d’occhio match ribaltato e 6-1 Minca e Samsonova alla deriva. Non davo più un dollaro bucato alla nostra, che infatti anche nel terzo, ormai sotto i riflettori, commetteva disastri e andava sotto sino a 4-2. Qui l’incredibile, perché Samsonova faceva l’unica cosa utile, cioè cercava di tenere anziché tirare tutto ormai stanca, e la Minca andava in bestia come anche ieri è accaduto (il povero giudice di campo si prendeva senza reagire anche degli insulti che meritavano più di uno warning). Accadeva insomma l’insperato: da 4-2 contro a 5-4 a favore con il pubblico che si riscaldava, e infine con merito 6-4.

Giocasse Samsonova anche domani e dopodomani come nei primi venti minuti di oggi non ce ne sarebbe per nessuna Craciun inclusa: purtroppo la nostra ha mostrato anche in altre occasioni di andare come minimo a corrente alternata. Un plauso davvero grosso alla signora Samsonova, che ha persino del sense of humour e uno splendido sorriso.

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