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Chiesa (Enola) una realtà

by Franco Marucci

 

Enola Chiesa

Enola Chiesa

Il risultato più di spicco quest’oggi a Cap d’Ail è la vittoria al primo turno femminile di Enola Chiesa; per la verità ce n’è anche un altro, di spicco in negativo, ed è l’uscita di Guerrieri sconfitto da una wc francese del 1999, pur aggirantesi intorno al 500 del ranking: ma Guerrieri se vince deve vincere in due set, o così mi pare ricordando Firenze: se va al terzo, come oggi, può andare in riserva, e insomma regge meno alla distanza. Ovvio che in una settimana non si possono realizzare quei progressi di gioco che indicavo necessari, come il servizio: ma non avendo visto l’incontro tutto è possibile, e questo Dussin che lo ha battutto può essere anche forte e la scuola francese giovanile è di tutto rispetto: ricordo solo un certo Corentin Moutet che due anni fa faceva faville da quindicenne anche se oggi pare arenato o desaparecido.

Prima di parlare di Enola è il caso di ribadire che Firenze ci ha in parte illuso, illuso di avere uno squadrone maschile e giocatori di punta in campo internazionale. Mentre si attende magari di vedere all’opera Caruana, oggetto misteriosissimo, non meno bene sta facendo Balzerani, invero, che lascia due giochi al suo avversario e procede sulle ali e potrà fare un ottimo torneo. Lo seguono per ora al secondo turno Fonio, Jannaccone, Prevosto e Dalla Valle. Ma appunto cadono, oltre a Guerrieri, Forti (malissimo la sua prestazione) e Frinzi, il finalista di Firenze, ed è tutto dire.

Nel femminile alle vincenti di ieri si sono accodate Pieri e Samsonova e appunto Chiesa. Samsonova, che in coppia con la Pieri ha vinto due turni rocamboleschi di doppio e si trova in semifinale, per ora non balbetta e vince autorevolmente; laddove Pieri suda le sette camicie, e rischia grosso. Avversaria quotata ma del 2001, e match che poteva comodamente esser perso: sotto di un set al tiebreak Tatiana ha rimediato con un secondo tiebreak vinto a 5: dunque se una palla o due andava fuori o in rete il set era andato e con esso l’incontro; non basta, Tatiana ha vinto il terzo 6-4 e quindi il match è stato sostanzialmente pari. Non è affatto un buon segno, converrete; e domani una piccola prova della verità contro la Pellicano.

Enola Chiesa? Modestamente l’avevo già notata e annotata l’anno scorso a Salsomaggiore. Da dove avevo rilevato che giocava troppo di rimessa (perse contro un’altra rimettitrice come la Abbate). Ma vedevo che il fisico c’era e pure i fondamentali: mancavano appunto la velocità del colpo, la potenza, l’anticipo, la propensione al gioco d’attacco e aggressivo. A Firenze ho visto una giocatrice solo in parte maturata, ma forse una delle più tenaci e coscienziose e serie del suo millesimo. Vinse là tre turni accaniti di quali cadendo poi in primo turno main draw, o forse secondo. Ma la cosa che stupiva era che dopo aver giocato e perso la mattina nel pomeriggio la si rivedeva in campo a rimacinare gioco. Instancabile, eppure sembra esile. Intendiamoci: non diventerà mai una giocatrice spaccatutto, servizio a 200 all’ora e vincenti che spazzano le righe. Sarà un domani una ottima giocatrice di attesa, di ragnatela, di pazienza, e guai a portarla al terzo: come si diceva di Wilander, Chiesa nel terzo tiene e sorpassa e manda in tilt molte altre.

Comunque una rondine non fa primavera, e cioè tutto è relativo; ma la vittima di oggi era pur sempre una n. 273. Domani ha la Lazic, che se non era in giornata a Firenze, e gioca come ha giocato, pare abbordabile. Coraggio.

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