
Monica Cappelletti
Nessuna paura: è il mio abituale giochetto di parole, e non c’entrano l’ecologia e il pollice verde: è solo che al giovanile di Prato che inizia domenica prossima si registrano defezioni quasi giornaliere e ad oggi il torneo non sarà così forte come in passato: SULLA CARTA, ribadisco e sottolineo… ma partiamo da Salsomaggiore e da una serie di commenti sulla giornata di ieri, che eleggeva due semifinaliste al femminile, con due altre che verranno fuori stamattina, e tutti i quarterfinalists maschili che giocheranno oggi.
Partendo dal femminile la sorpresa più grossa, che sbaraglia subito i pronostici fatti da me, o piuttosto gli augurii, è la vittoria di Lisa Piccinetti, che ipso facto toglie di mezzo Monica Cappelletti, che almeno… due osservatori assai competenti davano finalista. Nulla di sconvolgente beninteso: Piccinetti sta davanti alla Cappelletti in classifica, anche se solo in virtù del numero di tornei disputati, e Lisa ha dimostrato, tornei e trofei alla mano, che è la più competitiva 2000 nostrana e quella che da un anno a questa parte ha fatto più progressi. Ripeto un concetto: è la classica giocatrice che se vedi un cinque minuti senza conoscerla non impressiona; e lasci magari il suo match mentre gioca punto a punto con un’avversaria abbordabile o anche più forte; tra l’altro ne vedi quell’aria di eterna sofferenza, di apparente spossamento, di languore e come di trance che può ricordare, anche per la massa dei capelli crespi, i ritratti del preraffaellita Dante Gabriel Rossetti. Torni al campo scettico e trovi che nel frattempo Lisa è sopra 6-2 e 4-1! Insomma Lisa è una vincente, forse perché ha al momento i colpi più accompagnati tra le prime 200. Cappelletti si deve solo rodare comunque, e ha ceduto 6-4 al terzo in un match dunque equivalente. Ma Lisa a Firenze dette del filo da torcere addirittura alla In-Albon.
Circa la Stefanini perdente tutti dimenticano che a Firenze 2015, un anno fa, sconfisse sul campo n. 4 tra le acclamazioni del pubblico amico proprio questa inglesina Burrage e per 6-3 6-4: ricorsi della storia e punteggio esattamente capovolto! A me Burrage non sembrò un gran che, ma appunto il bello del giovanile è che nello stesso lasso di tempo alcuni procedono avanti in folle, altri ingranano dalla seconda solo la terza, altri la sesta. Magari la Burrage ha fatto questo progresso esponenziale.
Oggi Bilardo ce la può fare comodamente, poi avrebbe un match difficile con la Minca, una testa matta che può anche incappare in una giornata no.
Nel tabellone maschile difficile pronunciarsi ma facile e bene sperare in una semi Summaria-Prevosto, il quale ultimo ha respinto ed eliminato Ramazzotti come mi aspettavo. Sotto se Guerrieri elimina la tds n. 3 può battere il fortunato Gray, n. 6, che con il fattore K ha approfittato ieri di un ritiro, ma sono calcoli rischiosi. Tocchiamo ferro, ma se ci andasse bene potremmo prenotare già oggi il torneo con quattro semifinalisti su quattro: la finale più probabile è a mio avviso Prevosto-Guerrieri: ma è un gioco!
Su Prato: ieri conferenza stampa, con solite, roboanti elencazioni di giocatori top 10 di oggi WTA e ATP che da giovani “sono passati” da Prato, e sfilza di discorsoni delle alte cariche. Non è colpa di Prato se Prato è incastrato tra Salsomaggiore e Santa Croce senza diaframmi. I giocatori affrontano un sovraccarico e scelgono di riposare per dare tutto in un Grade 1 che poi sarà seguito per giunta dal Bonfiglio: se uno o una è saggio-a dei tre tornei scarta il più debole. Il risultato? Nella entry list maschile la tds n. 1 è il n. 38 e l’ultimo ammesso è il 518, e meno male che ci sono Caruana, Dalla Valle, Guerrieri e Summaria, benché manchino Balzerani e ormai cronicamente Moroni.
Più drammatiche le defezioni al femminile: Tatiana non era nemmeno iscritta e non c’è, ma Samsonova e Bilardo si sono ritirate in questi giorni, e dunque le tre migliori junior nostre non sono del torneo. È tutto dire che la nostra n. 1 sarà qui la Stefanini. Le più osannate dai pratesi sono quelle che stanno facendo così così a Salso, come la Escauriza. L’anno scorso, non faccio per dire, c’erano una certa Potapova e una Ibbou.