Completo prima un pensiero avviato poco fa: l’organizzazione del tennis inglese e francese (o anche svizzero: guardate su Internet) a quanto ne so è molto più centralizzata e funzionale della nostra, anche per motivi storici. Là tutto converge a Londra e a Parigi, in due nazioni che hanno storia totalmente diversa dalla nostra: noi uno stato nazionale più giovane dove sino a perlomeno 150 fa tutto si svolgeva a livello territoriale, regionale, cittadino, se non addirittura rionale: a compartimenti stagni. La FIT si occupa di allevare e finanziare giocatori, ma credo molto meno che in quei due paesi. Ed è in concorrenza con varie scuole locali o accademie; impera da noi e imperversa il fai da te, e non è raro il caso in cui un giocatore è allenato direttamente dal padre. Certo, guai a criticare l’entusiasmo: è sempre il primo passo. Sulle costose accademie dico che non necessariamente un grande o buon giocatore è ipso facto un grande allenatore: dalla empiria alla teoria ne corre. E viceversa: Ranieri e Allegri e Ferguson sono stati modesti calciatori, e sono ottimi allenatori. Barazzutti è un ottimo capitano e forse selezionatore, ma non fa l’allenatore. Comunque sia, noi italiani abbiamo al momento, come ho scritto, livello quasi zero di giovani leve di sicura promessa, e in teoria non c’è all’orizzonte nessun campione o nessuna campionessa: vedo tre livelli di ascesa, che sono quelli della promessa, che deve poi evolvere in un buon giocatore il quale può evolvere in un giocatore di vertice. Questo terzo livello sarà vuoto nei prossimi anni. Sennonché noi italiani abbiamo sempre il geniaccio italico dalla nostra: e non è affatto escluso che invece tra poco spuntino nottetempo questi giocatori di vertice, magari raccattando qualche oriundo o con un colpo del fattore K, o rigenerando giocatori ormai finiti. Pochi tempo fa scommettevano su Vinci top 10. Oggi come oggi abbiamo una Samsonova, un Ciurletti, un Caruana, nel suo piccolo una Isa di Russia, appunto oriundi o naturalizzati.
Dopo questo dialogo sui massimi sistemi spostiamoci su Prato. Domani è prevista una mezza alluvione sulla Toscana, o meglio nella notte. Io ho già preparato tutto l’occorrente per la prima trasferta in loco: taccuini, penne, biglietti da visita Underworld, cappello, panini e bibite, anche ombrello. Non ricordo una edizione recente di Prato funestata dalla pioggia e dal maltempo: ma la domanda è dove saranno giocate le qualificazioni, così stipate come sempre, se i campi sono inagibili? Un giorno di stop terremoterebbe il calendario delle gare.
Circa i tabelloni quali e main ho recuperato dalla conferenza stampa di presentazione le notizie riguardanti le wild card. Boys: Lavagno, Ingarao, Di Nocera, Furlanetto, Musetti. Girls: Rossi e La Rocca. In realtà questo quadro è per forza di cose incompleto, e le wild card saranno fortunatamente di più, e sapremo a chi date tra poche ore. Non sappiamo soprattutto chi dei sopracitati ha avuto la wc per le quali e chi per il main draw.
Mi complimento per Ingarao, anzitutto: buona idea. Meno per Lavagno o Di Nocera. Bene anche Furlanetto, benissimo. Come pure per Rossi che un turno lo supera senz’altro e deve poi cercare di vincere anche al secondo. La Rocca le ha prese dalla Sacco a Salsomaggiore, ma la Sacco è fortissima e La Rocca può aver avuto una giornata storta.
Il paragrafo conclusivo va dedicato a Lorenzo Musetti. Noi italiani così deboli nel maschile abbiamo in realtà una bella nidiata under under, cioè di quattordicenni del 2002: spopolano addirittura in Europa, hanno vinto già parecchio, e Musetti è il migliore. Giusto farlo esordire, fargli assaggiare il tennis dei fratelli maggiori. Dovunque giochi domani lo vedrò. E credo che, in un tabellone quali colonizzato come sempre da italiani al 90%, con un po’ di fortuna Musetti può anche arrivare in main draw: sempre che non ci sia già, che cioè la wc si intenda per il main draw: ma sarebbe per me un’imprudenza.
Chiudo: Musetti non è una meteora, fa squadra con altri tre giocatori almeno che speriamo non si sciupino, e che potrebbero passare dal livello due a quello tre un domani: e sono Rottoli comasco (ma seguito dal padre!), e i Tabacchi, intendo i fratelli di messinesi di questo cognome.