Prato ridente

by Franco Marucci
Maria José Portillo Ramirez

Maria José Portillo Ramirez

Anche il più scettico degli osservatori dovrebbe ammettere che il giovanile italiano si sta facendo grande onore, benché sia pure vero che i tabelloni hanno una presenza tanto massiccia di nostri atleti e atlete. Al maschile si registra la più alta percentuale di vittorie oggi, quasi un 80%; un po’ meno bene nel femminile dove siamo oggettivamente più deboli, e comunque, qui a Prato, senza le tre nostre migliori: epperò il risultato da circoletto rosso lo dà proprio il femminile con la vittoria della quattordicenne Delai (formalmente ancora tredicenne: gli anni li compie a settembre) sulla messicana Portillo Ramirez che la sopravanzava di circa… duemila posti in classifica, cioè 176 contro zero della Delai.

Ma scorriamo prima i tabelloni dall’alto al basso, per segnalare alcune prestazioni, sulla carta, di ottimo rilievo: Caruana batte un colpo e, dopo un torneo di rodaggio a Salsomaggiore, si sbarazza dell’insidioso mancino Lavagno; Forti è l’unica nota stonata: si erano suonate le campane per lui a Salsomaggiore, e in effetti il giocatore potenziale c’è, ma gli manca la continuità: ha comunque perso da uno che di cognome fa quasi Attila. Col minimo indispensabile avanza Guerrieri che nei turni iniziali non brilla mai; e Miceli fa capire che Firenze non fu un fuoco di paglia. Dal canto suo Prevosto si candida a un ruolo di co-favorito e procede autorevole ammazzando i match. Summaria batte Coppini e l’altro risultato di spicco lo mette a segno Ingarao, per cui tifo da tempo e quindi ne sono contento: la vittima è la tds 5 niente di meno; ma attenzione che Ingarao non ha molta tenuta. Ho poi personalmente visto quasi un set di Dalla Valle, altro per cui tifo: non era però quel gran giocatore visto o di cui si è poi sentito parlare in Francia; ha quasi balbettato contro un greco che gli rimandava palle molto morbide e vellutate che facevano un po’ arrabbiare, e soprattutto sbagliare, il nostro. DV dovrà giocare meglio se vuol far suo il torneo. Anche Berrettini e Bertuccioli avanzano, e altri match di o fra italiani sono in corso.

Nel femminile la notizia bella è che nella metà alta ci sono speranze concrete di avere una nostra in semifinale: c’è solo di mezzo una simpatica negrettina del Burundi che oggi ha eliminato una piangente Isa di Russia che aveva la partita in mano. Questo posto in semi se lo disputano Piccinetti, Rossi e La Rocca, quest’ultima chiamata a una prova del nove dopo aver estromesso con un exploit la prima tds. Piccinetti più autorevole, sempre più convincente, con palla più pesante, e andatura meno strascicata. Per il resto Chiesa avanza, altra mia pupilla, e Ginocchio, attualmente non competitiva, è fuori. Il derby alla Stefanini contro Cappelletti. Al momento erano in campo una splendida Di Carlo e la fascinosa Arango sul centrale: Di Carlo subiva, ma ogni tanto faceva una magia: un fisico armonioso come il suo, nato per il tennis, è difficile trovarlo, mancano i risultati e la continuità.

Vengo alla Delai. Speravo se non ero convinto e lo dicevo ieri che Melania ce la poteva fare, ciò anche perché molte classifiche delle sudamericane puzzano di gonfiato e di acquisto con dollari falsi ovvero pesos svalutati: fonte di questi rankings una catena di tornei primaverili in quell’emisfero, Grade 1 che danno punti ma sono disertati e quindi facili. La Portillo è una giocatrice comunque molto snodata, dal buon servizio piatto e con un rovescio bimane sicuro e molto angolato; con il diritto tira delle belle stampate che fanno punto se dentro il campo; la questione è che dentro spesso non ci arrivano. Prima mezzora da dimenticare, match brutto e aritmico anche perché la Portillo fa venire in mente la pubblicità dell’Estathè, ricordate, con i due messicani che dicevano sotto i sombreri “mucho calor”. Questa giocatrice ci mette insomma un’eternità tra punto e punto quando serve e non gioca se le palline non sono tutte tolte dal campo e ferme a un centimetro dal bordo o dal fondo. Nel primo set Delai cerca di tenere e far sbagliare l’avversaria che è fallosa e sparacchia, e Delai prende infatti il largo, sino a 3-1 a favore, poi la Portillo rimonta sino a condurre 4-3, ma impatta la Delai che riesce nel miracolo di brekkare l’avversaria da 0-40. Tiene poi il suo servizio e si aggiudica il set per 6-4. Una timida reazione della Portillo è fermata sul nascere dalla Delai che non demorde e dilaga anzi, e porta a casa il match per 6-4 6-3.

Complimenti Melania, che ribadisce di avere una bella testa, una notevolissima cura del punto, e anche personalità in campo. Portillo ha appunto manifestamente una classifica gonfiata, ma è anche vero che Melania fa partita ormai pari con le 300 ITF, o almeno alcune. Credo che la giocatrice si farà, senza aspettarci la campionessa: lavorerei sul servizio, il suo colpo più deficitario, come cronicamente per le italiane. La prima di servizio è debolissima, la seconda appoggiata e di quelle da segno della Croce: troppi i doppi falli e comunque seconda attaccabilissima, quindi Melania fa più giochi sul servizio altrui che sul proprio. A proposito: stando alle classifiche domani disco rosso, perché c’è la Minca che ha però scricchiolato con la Zerulo per un set: con la Minca non si sa mai e Salsomaggiore e Firenze docent.

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