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Pure emozioni a Santa Croce!

by Franco Marucci

Forti Giornata appassionante, ricca di esiti del tutto fuori norma, che dico: di fuochi di artificio, e che riassumo in tre fasce o capitoli; in pratica come si vedrà cadono parecchi favoriti e anche alcuni, se non molti dei nostri e delle nostre migliori, benché uno degli exploit sia firmato proprio da Berrettini, e anche Bolla tenga botta…

Salutano. Parentesi: i primi e le prime a salutare sono i nostri e le nostre senior a Roma: è ufficialmente aperta l’asta per il dopo-Fognini oltre che il dopo-Seppi, mentre nel femminile si profila non già un’era dopo-Schiavone ma quella del dopo… Errinci, cioè Errani + Vinci, ben tenuto conto della Giorgi. Teniamoci cara la Burnett e lavoriamoci sopra: parlerò sotto di cosa significa avere la testa nel tennis, perché è la testa quello che manca oggi e da sempre alla Burnett, che ha potenza e fisico da vendere e colpi, sebbene non tutti, e sebbene sia poco mobile e poco rapida. La guerra di successione nel tennis italiano è drammatica: a mio avviso non abbiamo scorte nelle annate dal 1990 fino al 1999, ed è perciò che si deve coscientizzare il problema e correre ai ripari curando bene le annate dal 2000 in avanti: qualche fiorellino che sboccia c’è. Il maschile? Me ne intendo poco o meno, ma anche nel maschile non vedrei all’orizzonte tra i 18-ventenni il top 50. Fine parentesi.

A S. Croce salutano oggi il torneo Coppini e meno prevedibilmente la Biagianti, la quale ha retto contro la inglese oggettivamente più forte nella prima mezzora, per poi cedere, ma è un risultato promettente. Anche la Cappelletti illude e crolla alla distanza con la Escauriza finalista a Prato. Fuori anche Zerulo. Balzerani è ormai in riserva da un mese dopo il trionfo di Firenze e combina poco anche qui. Cade con tale Ellis.

Anche Bilardo ha perso un match in modo rocambolesco dopo averlo avuto alla sua portata: un set pari con la svedese abbordabile (è anche infatti molto carina!), poi avanti e con un break nel terzo; riagguantata, cede al tiebreak. Scalogna.

Più che salutare, saltano alcune teste coronate, o rischiano. Chi saluta con il broncio è soprattutto la divina Robillard: la In-Albon fa il o un botto, e si ritaglia un ennesimo scalpo pregiato, contro una giocatrice che ha fatto uno strepitoso 2015 ma da mesi non è in gran forma. 7-5 6-1 perde la Robi, e questo risultato aumenta la bontà della prova di ieri della nostra Chiesa che contro la svizzera ha perso di misura 6-3 7-5: forza Enola dunque!

Ma Ramazzotti? Che momentaccio: gioca solo tre giochi, va 2-1 contro e si ritira! Anche la Viviani arranca contro la Minca e racimola alla fine solo due giochi ed è gran crisi.

Lottano. Samsonova fatica ben più del previsto e addirittura “rompe” uscendo dai blocchi di partenza, poi rinviene e comunque si aggiudica il match solo per 6-4 al terzo. Guerrieri stesso ci mette tre set nel suo vittorioso match. La lotta più aspra mi è parsa quelle del match Swiatek-Mendez: l’ha spuntata la prima in una semifinale o addirittura finale anticipata del torneo: vedrete se non ci ho preso, che cioè la Swiatek ci va vicino, al trofeo. Nessuna delle due ha staccato l’avversaria, il match è stato serrato, 7-5 6-4.

Anche Dalla Valle ha preso una bella paura, in quanto, regolato facilmente per 6-0 il primo, ha subìto la rimonta del brasiliano e sembrava anche mettersi male il terzo. Si è ripreso e ha vinto, ma temo che il giocatore ravennate, grosso di stazza, cominci a soffrire due mesi di attività ininterrotta. Lottato almeno nel primo set (7-6) è stato il match di esordio di Tatiana Pieri, che se non vinceva doveva andare a nascondersi, avendo di fronte una bella biondona polacca che però tira forte solo il servizio e non tiene tre scambi di seguito.

Avanzano. Da circoletto rosso, o da cornice con foto, è la vittoria di Berrettini sul vincitore di Prato Kazakov, evidentemente svuotato e distratto, sennò Berrettini è diventato nottetempo un campione. È il risultato più eclatante della giornata, un secondo o primo botto. Ma a ruota metterei la autoritaria vittoria della Bronzetti sulla Maria Lourdes “Avvenire” Carle, tds n. 11. Dicevo sopra della testa nel tennis: fosse possibile, alla Frankenstein, produrre dei centauri tennistici si dovrebbe innestare la testa della Bronzetti su molti “tronchi” di giocatrici dal gran braccio che di testa ne hanno meno. Quindi ribadisco i miei complimenti, ormai di lunga data, a questa giocatrice mia conterranea. Altre con la testa o una gran testa? Beh direi la Enola Chiesa stessa o anche la Delai. Altra avanzante delle nostre è Stefanini, agevole contro la gonfiata Arango. Di fatto le due toscane Pieri e Stefanini sono dopo un turno le sole due nostre superstiti! In realtà c’è anche la Samsonova…

Ma in serata un ennesimo exploit, del mio recente adottivo Andrea Bolla: vedi che i talenti ci sono, solo che li teniamo sotto il moggio! Uno che batte un top 50 non va lasciato solo: entri nel Gotha dei 98 da coltivare. Match il suo da cardiopalma con chiusura al terzo e tiebreak vinto per 7-5 dopo esser stato in svantaggio, dico nel tiebreak: ma aveva condotto anche 5-3 nel terzo, poi risucchiato.

Pronostici. In tema di pronostici, taccio del maschile dove i giocatori mi sono meno noti. Al femminile – preso atto che alle sudamericane va fatta una bella tara di oltre 200 posti nel ranking – oltre alla Swiatek segnalo la Johnson che ha spazzato via come un ciclone la Visentin, e che dovrà tastare il polso della Swan, e non è detto che perda. Purtroppo se Pieri avanza incoccia in una delle due in semifinale. Samsonova potrebbe farsi luce nel terzo quarto dall’alto. Dunque vedo questi quarti dall’alto: Swan-Pieri; Guerrero-Samsonova; ?-Minca; Stefanini-Swiatek: pronostico da tifoso, ma non troppo lontano dal vero. MA DITE UNA BUONA VOLTA LA VOSTRA!

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