
Nastassja Burnett
Caserta? Si gioca là un 25 mila femminile ITF senior che crea una specie di abbaglio ottico: giocano in quali alcune nostre mature e navigate che una settimana fa potevano anche entrare in main draw al Foro italico, ma sono anche presenti giocatrici persino bambine che fanno ancora l’under 16. Alcuni match, o almeno uno, sono scontri generazionali. Sentite questi nomi: Burnett, Di Giuseppe, Matteucci, Jessica Pieri, Trevisan, Brianti, Sanesi…
Nasty prova a risalire la corrente ovvero a riemergere dall’abisso: era due mesi fa sprofondata al 700 e oltre WTA e ha già dimezzato il ranking: ho ancora come tutti negli occhi lo splendido match alla pari con una Watson a Roma, che ha poi abbattuto 6-0 al terzo niente meno che Sara Errani. Da tifoso del nostro tennis spero che Nasty vinca questo torneo e sia questa vittoria una prima pietra verso la ricostruzione. Ma subito dopo dico: che coraggio, che fegato la Federica Sacco, che entrata in quali con una wild card (come ovvio) ha non troppo timidamente bussato alla porta e contro la ex campionessa, della quale ha dieci anni in meno – e Nasty è ancora giovane! – ha perso non 6-0 6-0 come si temeva, ma ha raccolto ben quattro giochi. Peccato non aver visto questo match! Tutte e due hanno un preciso compito da svolgere nei prossimi mesi: Nasty tornare entro le 150 WTA, Sacco confermare quanto di buono ha fatto vedere a Salsomaggiore.
In gara in quali anche una mia altra seguita, e cioè Martina Trevisan, che si è sbarazzata di una delle due Ciccone lasciandole un solo gioco. Io tifo sempre per lei, ma quest’anno ha iniziato con il freno a mano tirato, e per ora è stazionaria, e purtroppo più avanti di così pare non potere andare e salire. Pochi altri match completati stando al live score.
744,5 km più in su a Milano avvio del Bonfiglio: un carrozzone che per tre giorni – fino all’inevitabile smaltimento – farà perdere i sonni al Direttore del torneo e ai suoi officials con tabelloni quali e primi turni main draw di più cento incontri giornalieri. Superfluo osservare che i tabelloni quali sono in tutto e per tutto, come valori in campo, ben superiori a un Grade 2 o anche 1: basti dire che debbono giocare queste quali giocatrici del calibro di Juvan, In-Albon, Mendez. E taccio del maschile. Vincono intanto e fa piacere Bronzetti, La Rocca e Lioi, quest’ultima su un’americana che la sopravanza di oltre mille posti in ranking; bene anche Biagianti e benissimo Rossi Federica, contro la Pafundi che pur essendo di recente un po’ scomparsa di circolazione credo rimanga un osso duro per tutte: Rossi che non sorprende faccia un acuto al primo turno e che deve poi confermarsi al secondo o al terzo, quanto spesso non fa. Da suo tifoso: brava a Isa di Russia che con inaspettata facilità mette sotto la Visentin.
Nel maschile già meno bene, molto meno bene. Cade subito Bolla, forse ancora con le gambe legnose dopo l’ottimo torneo di Santa Croce: appunto si ritira dopo aver vinto il primo e perso il secondo, ma contro un forte e quotato canadese. Bisognoso di rifiatare. Pure già a casa Ingarao e Iannaccone contro avversari oggettivamente più forti. Bosio, Coppini, Lavagno, Arnaboldi e Bertuccioli e soprattutto Forti (su un avversario meglio piazzato) avanzano: ma senza aver fatto una statistica direi che il rapporto tra vincenti e perdenti è di venti a ottanta, o forse esagero un po’ per difetto.