Quali Bonfiglio: magro bilancio

by Franco Marucci

 

Inizio con una pseudo-bestemmia tennistica: io di Serena comincio ad averne piene le tasche, e avrei preferito vincesse la Keys. Tra l’altro non ci crederete, ma quando aveva 15 anni io dissi in un commento a un sito molto accreditato che questa giocatrice sarebbe arrivata in alto, e mi vidi o meglio sentii rispondere dal direttore che lui non la conosceva nemmeno. Passando a Caserta, ignoro quali siano le cause del walkover di Martina Trevisan al II turno quali. E anche il risultato di un match che sulla carta è o è stato avvincentissimo, Di Giuseppe-Nasty, con la prima che si è rimessa di recente a giocare benissimo ricordandosi di esser stata anni fa una bella promessa.

Oggi a Milano, credo sotto un bel sole laddove qui a sud da me piove, giornata campale come sempre, con due turni per tutti con la posta che era un ingresso in main draw. Faccio una specie di cronaca minuto per minuto. Capolavoro Bronzetti di primo mattino che lascia due giochi alla quotata La Rocca: fino al 200 e oltre di ranking Bronzetti rompe le uova – o le  ova – nel paniere a parecchie. Sembra pero’ una giornata subito così­ così­ per noi e anzi da falcidia, perché quasi tutti i nostri e le nostre o perdono di brutto o lottano ma insomma vanno fuori: Capogrosso è una, seguita da Biagianti. Ci pensa Lioi a riequilibrare, lei una delle più in forma delle nostre al momento e la più grintosa e motivata. In-Albon frattanto un rullo compressore, e Mendez stende alla fine Bandecchi, che, bandiera svizzera, ha i nonni pisani. Italia che sembra allo sbando e inerme contro le potenze coalizzate straniere. Di fatto chi avanza lo fa grazie a un derby, e anche Isa Tcherkes Zade cade sulla Gai sia pure di misura dopo la bella prova di ieri: immagino che lacrime. Il miglior match della mattinata per noi, e quello più probante, lo gioca Forti che dà un eloquente 6-0 nel secondo alla tds n. 1, il brit Gray semifinalista a Salsomaggiore dove aveva battuto Guerrieri; in effetti Forti tra i 99 che conosco ha parecchia più potenza dei coetanei e nella prima mezzora di gioco chi lo vede può stupirsi: il suo tallone di Achille è la tenuta, o può anche sbagliare partita. Ma rimarrà da tenere d’occhio, insomma uno su cui puntare. Alle 12.00 meglio le femmine dei maschi dopo un inizio di giornata negativo. Ciò anche perché Federica Rossi, dopo aver preso una paura matta e incassato un 6-0 da una top 150 romena, aggiusta le misure e la doma: brava Rossi, ma si teme per il turno di qualifica sapendone i limiti di tenuta. Nel frattempo Vitale e D’Auria lottano ma non andranno lontano.

Il turno finale è presto riassunto: di tutta la marea o ondata degli e delle azzurre vanno in main draw solo un giocatore e una giocatrice! Ahimè sì. E sono Federica Rossi che prendendo tutti in contropiede si regala e ci regala l’ingresso a spese di Gai (turno dunque facile) e insperatamente Coppini. Gli altri al turno finale tutti fuori: soprattutto Juvan fa a fette Bronzetti e Lioi si inchina alla In-Albon e Forti, cvd – come volevasi dimostrare – casca con Bryde, tds n. 10, forse non …forte, ma solo perché Forti aveva speso ormai tutte le cartucce della giornata.

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