
Jurij Rodionov
La pioggia ieri ci ha messo la museruola, e tutti o quasi hanno taciuto. Oggi doppi turni come nelle quali Day 2 più anche i doppi per chi è superstite. Torneo stremante, massacrante, come il Giro d’Italia, e vincono e procedono giocatori e giocatrici con testa e gambe ed energie residue: si scopre l’uovo di Colombo dicendo che certi match avrebbero avuto oggi ben altro risultato se si fossero disputati il primo giorno del torneo. Mi rallegro perché constato che almeno nel femminile ci sto prendendo e le mie pronosticate sono in gara e ben messe. Nel maschile non ho fatto previsioni perché anche un mago avrebbe fatto cilecca pronosticando in semifinale giocatori che non erano testa di serie, e l’eliminazione eccellente della numero 1 e del Popyrin vincitore di Santa Croce, per non dire di altri.
Nel maschile appunto crolla il nostro Caruana che come avevo predetto ha sì eliminato agevolmente negli ottavi l’amaricano Rotsaert ma le ha poi beccate sonoramente da Davidovich Fokina (un solo gioco!). Ma non ci rammarichiamo troppo: Caruana non è il giocatore di punta invocato che sostituirà Fognini un domani; ma un buon giocatore di media levatura può divenirlo. È anche serio e controllato, e perciò non estroso. Uno che ha fatto un eccellente torneo è Furness francese che ha estromesso il temuto Karimov, ma ha poi perso nei quarti. Un semifinalista è Rodionov, che, ad essere sinceri, a me non ha impressionato vedendolo contro Ciurletti. Rodionov ha battuto 6-4 al terzo Guell Bartrina spagnolo, e la Spagna è perciò una delle nazioni che dopo un lungo periodo di appannamento nel giovanile rimette fuori la testa. Tsisipas stesso conferma quanto dicevo l’altro ieri, che si vince anche facile o difficile a seconda degli avversari, e ha battuto McNally solo 7-6 al terzo. Anche la Germania si è ben comportata con Kuhn che porta al terzo in un match dunque pari il probabile vincitore del Bonfiglio, l’americano Blanch di nome Ulisse.
La giocatrice che, passando al femminile, ha fatto l’exploit più prestigioso è Kaja Juvan slovena: leggetemi solo da Firenze un anno fa, dove predissi che avrebbe fatto una buona, ottima carriera. Ha battuto in fila la fascinosa e biondissima Coppoc, poi la Rybakina sempre in tre set tirati, ma i capolavori sono la vittoria netta e perentoria e persino umiliante sulla Robillard-Millette (a cui ha lasciato solo due giochi!) e poi sulla Zavatska: la quale non deve attraversare un buon momento come testimonia il match risicato contro la Bilardo. Zavatska che ha battuto però la Anisimova e che forse ne è rimasta paga, e comunque la quindicenne russo-americana come dicevo due giorni fa non mi pareva in grado, come gioco espresso, di vincere il torneo. Comunque vada un torneo d’oro per la slovena Juvan, che non ha un tennis spettacolare, anzi forse anche anonimo, ma è sagace e tattica, e ha al suo arco varie soluzioni e anche usa la fantasia.
Altra rivelazione è la Anshba: guarda caso questa giocatrice poco considerata è stata battuta a Santa Croce dalla Pieri per 6-4 7-5! Semifinale bassa dunque tutta russa, Anshba-Pervushina e alta Juvan-Potapova (che rischia un po’ con la giapponesina che ha fatto fuori la Samsonova). La logica dice finale Pervushina-Potapova, come il vostro cronista aveva detto sin da martedì. Delle due ribadisco: Pervushina ha più potenza e anticipo, ma è irruenta e può andare in confusione, laddove Potapova ha un gioco lineare, geometrico, più classico. Pervushina stermina, Potapova uccide lentamente.