La pioggia ha creato dissesti a Parigi, e anzitutto nel vostro cronista. Ho infatti poco fa guardato male il tabellone del giovanile girls e non mi sono accorto che Lucrezia era indietro di un turno, aveva vinto giorni fa solo il primo match, e la vittoria di oggi all’ora di pranzo contro la colored francese non la faceva entrare nei quarti ma negli ottavi.
Lo scarso peso politico dell’Italia ha fatto sì che Lucrezia, avendo disputato sino alle due un match di tre set durato circa due ore, sia stata messa in campo a una sola ora circa di distanza negli ottavi, e non contro una qualsiasi ma contro la divina Potapova. Il match sarebbe stato impervio, impossibile, anche in condizioni fisiche ideali, figuriamoci dopo una maratona. E infatti l’avvio del match parlava chiaro e diceva di una supremazia vistosa e schiacciante della russa che si portava a casa in un batter d’occhio il primo set. Pareva una deriva. Ma non so cosa è poi successo, e tornato io al live score mi sono cascati gli occhi su un punteggio a cui non credevo: Potapova aveva ceduto il secondo per 6-4 alla Stefanini! E il match ripartiva da zero. Una specie di “clamoroso al Cibali”, giacché mai credo una italiana ha rubato in carriera alla Potapova più di cinque giochi e figuriamoci un set. Certo bisognerebbe vedere cosa è accaduto.
Io per la verità ricordo solo, e si torni a leggermi, che a Milano Bonfiglio la Potapova stava dilagando contro la Manjon quando improvvisamente la russa si allontanò dal match per un quarto d’ora e si mise a sbagliare a sparacchiare perdendo la bussola… Alle quattro di questo pomeriggio avevo già coniato il titolo, che mi terrò per un altro exploit, “Lucrezia suona l’Eroica”: una vittoria sarebbe stata un evento irripetibile nella recente storia sia per la caratura della russa che per averla battuta allo stremo delle forze e avendo speso tutte le cartucce mentali. Punto a punto nel terzo sino a tre pari, poi la russa piazza il colpo del ko e chi la prende più. 6-3 lo score. Stefanini esce comunque dal torneo con bottino di punti e il morale e la consapevolezza del suo valore alle stelle. Buon pro.
Spiccioli di aggiornamento: Voundrousova ha poi ceduto alla Pervushina, che sospetto si avvii a far suo anche questo torneo, ma 7-5 al terzo a dire dell’equilibrio; e Minca ha atterrato come un toro chi la voleva incornare, la Arconada. Ma attenzione: il doppio “scarso” Stefanini-Pieri è ancora in gara, e potrebbe regalarci una sorpresa.
