Piccole gesta

by Franco Marucci

 

Premiazione Città di Crema

Premiazione Città di Crema

Settimana interlocutoria quella che si chiude oggi nel giovanile e nel mondo dei giovani pro. Non c’erano in giro tornei probanti e che facevano gola, e notizia, salvo uno, e molti-e giovani hanno approfittato per riposare e rifiatare, registrare dettagli tecnici e magari anche fare richiami atletici; altri e altre hanno fatto la consueta e doverosa puntatina, o annusata, nei tornei 10 mila magari vicini a casa per pescare nell’urna dei sorteggi qualche avversario-a scarico-a, chiedere e ottenere una wild card e raggranellare punti e gruzzoli economici con il minimo sforzo.

Riassumendo, il calendario registrava la miseria di un cinque-sei tornei junior, la metà molto decentrati, se non a vattelapesca. In un torneo danese Grade 4 solo tre o quattro maschi erano in lizza e sono stati tutti affondati al primo turno salvo Liucci; la Cappelletti ha esordito bene al primo turno del Grade 1 tedesco, ed era la sola nostra presente, ma ha poi ceduto al secondo match.

Io ho seguito invece il torneo di Sassuolo ITF senior 10 mila dove al femminile si sta facendo luce, e probabilmente vincerà il titolo, Jessica Pieri, tornata competitiva entro le 300-400 WTA dopo un inizio di stagione balbettante e un po’ enigmatico: ha semplicemente tardato a carburare, e però prospettando agli osservatori che, ormai quasi ventenne, possa far bene e benissimo ma non oltre quella soglia del 300-400, e non abbia le armi per osare oltre. In questo torneo Jessica ha sconfitto avversarie inferiori o equivalenti ma ieri ha fatto un semicapolavoro battendo in semi la Grymalska, la quale è calata di recente ma due anni fa poteva comodamente entrare nelle prime 200 e anche salire oltre. Avvincente il match, con Jessica sotto anche 5-3 nel primo, e poi in vantaggio 6-5 in rimonta e capace di far suo il tiebreak; pareggio nel secondo ma senza storia, 6-1, il terzo. Reginetta dei 10 mila Jessica!

Nello stesso torneo fa bene e anzi benissimo Bronzetti, che cede in semi alla Spigarelli, ma fa capire di poter diventare una cosiddetta “giocatrice di categoria”: senza avere una spiccatissima classe, e nemmeno un braccio enorme, vince di resistenza e di testa, doti in cui non è inferiore a nessuna: sapete le mie idee e quanto apprezzi questa giocatrice. Bilardo sta pure confermandosi la nostra migliore 1999 attuale, sta ormai sopra una spanna alla Tatiana, e ha rischiato di vincere con la Gryma avendo perso ambo i set a 6-4.

Tatiana, dal canto suo, poteva come sempre pescare un primo turno migliore, e ha ceduto a Deborah Chiesa, tanto nomini, e come si suol dire ci stava: Tatiana ha preso cappotto al primo, laddove spesso lo infligge a giocatrici anche ragguardevoli, ma ha poi giocato quasi alla pari nel prosieguo, vincendo il secondo e lottando al terzo, quindi senza mollare di brutto come di recente aveva fatto. Lei e Stefanini peraltro finaliste in doppio, con Stefanini perdente in singolo primo turno dalla Balducci. E io che dicevo che era un doppio debole e non ci credevo…Sugli altri teatri continua a non ingranare la Trevisan che, se fosse un pilota di Formula 1, si direbbe che “gira” a un ritmo gara molto inferiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso.

Piccole gesta? Non sono stato un seguace del Tennis Europe e dell’under 14 e 16, e aspetto sempre di vedere le emersioni in under 18. Troppo temporaneo quel mondo. Però avendo io tanta fame e tanta sete di vedere sventolare la bandiera tricolore sul pennone più alto, ho cominciato di recente, sull’onda dell’Avvenire, a documentarmi, seguo qualche torneo dove sono impegnati i nostri, comincio a conoscere chi è chi, e sono diventato un discreto competente. Vedendo quello che fanno i nostri under 14-16 e soprattutto le girls mi viene fatto di esclamare la vecchia frase: “fusse che fusse la volta bbona”. Non solo abbiamo già una solida under 14, capace di risultati eccellenti già ora nell’under 18, come Melania Delai (e incrociamo le dita affinché non si perda), ma, aspettando di glorificare Musetti, Rottoli, Zeppieri e Moroni (e dimentico certamente altri), vedo che sta salendo di prepotenza ai vertici under 14, e addirittura 16, Lisa Pigato. Il risultato che fa notizia è sicuramente la finale raggiunta e persa ieri, lei classe 2003 e tredici anni non ancora compiuti, in un Under 16 (dico 16), il Città di Crema cat. 2, dove ha estromesso gente perfino del 2000 strada facendo e perso non certo con punteggio severo la finale. Vedete nella foto che differenza di stazza e di fisico tra le due, e l’avversaria, è tutto dire, era una serba. Per ora non aggiungo altro, anche perché attendo di mettere gli occhi su Lisa (nomen omen!) appena possibile: un vecchio maestro di tennis, molto saggio, ammoniva un tempo: mai dire bravo a chi vince. Tacere, o minimizzare. In verità abbiamo anche un’altra, o altre due 2003 molto promettenti e precocissime, e la prima da citare è la Matilde Paoletti: era ancora più precoce e lo è ancora, ma attualmente (dalla Lambertenghi 2015) penso sia stata scavalcata in tromba dalla Pigato. È ovvio che siamo solo agli inizi e la strada è lunga…

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