Ripetente, e avvocato delle cause perse (in realtà sono sempre stato promosso a giugno) torno su Martina Colmegna, fresca perdente a Roma Tevere Remo, ma del classico soffio e con un match più che equivalente. L’avevo pronosticata vincente sulla base del suo valore virtuale anche se non attuale e tenuto conto della stringa positiva da settimane, e soprattutto come incoraggiamento, e per una mia improvvisa infatuazione. Ribadisco che Colmegna è tra le poche giovani – è ventenne, ovvero non ancora, e quasi come millesimo 1997 – autenticamente in ascesa, ma di quelle che non fanno spostamenti millimetrici ma ogni settimana di una cinquantina e passa di posti. Solo la Pieri senior tiene questo passo, e altre sono stazionarie da parecchio, o addirittura retrocedenti: dico Brescia e Turati, su cui pende al momento un bel punto interrogativo, o Matteucci, sul 350 da un’eternità, o Ferrando o Caregaro o Trevisan o Burnett. Non è poi azzardato immaginare che, essendo noi a fine giugno, tra qualche mese e a fine stagione la nostra possa salire sino al 400-350 (già questa semi di oggi le porterà magari non subito un bel gruzzolo di punti), con l’aggiunta della cosa ancora più importante, la consapevolezza di potere fare ancora meglio.
So bene che sto portando le uova al mercato sognando di mettere su un bel pollaio, sin quando si rompono. Mi è capitato spesso di puntare forte su una giocatrice mai vista dal vivo e di farlo sulla base dei puri risultati statistici. Insomma un domani potrei arrivare sul campo e andar via quasi subito deluso: Martina potrà essere alta 1,50 (ma sembra di no dalle foto), non avere un briciolo di potenza e di anticipo, non sapere cosa sia il gioco a rete, non avere alcuna varietà di colpo e poca mobilità; soprattutto un servizio italiano, goffo e primitivo nel movimento, appoggiato nella prima palla e timidissimo con la seconda. Sono arcisicuro che non è così! E comunque alla prossima occasione, anche se non so quando, procederò a una prova oculare.
Oggi Colmegna aveva di fronte una magiara ex n. 193 tanto per dire, e non un vecchio rudere bensì una venticinquenne nel pieno delle forze, che ha avuto a Roma un cammino facile, autoritario e spedito; si giocava nell’arco orario più ingrato, tra le 12 e le 14 sotto un sole immaginabilmente canicolare. Durata dei due set, 7-5 7-6 per la Jani, due ore e 20’. Chi temeva sotto sotto che non ci fosse partita si è subito ricreduto: già il primo set veniva giocato accanitamente punto su punto, con la Jani che se lo aggiudicava dal 5 pari in avanti per un piccolo e fatale cedimento della Colmegna; stesso discorso o quasi nel secondo: la magiara sembrava involarsi e si portava 2 a 0 ma prontamente la nostra si rimetteva in corsa: impattava a 6 pari ma il tiebreak era subito compromesso e Jani si issava a 6-2 domando l’avversaria capace di risalire sino a 6-4.
Tutto questo dice, se non altro, che c’è stata assolutamente partita, e che come minimo Colmegna ha dalla sua doti imprescindibili come la resistenza, la grinta, il famoso principio del mai mollare. Le manca il sempre proverbiale sangue freddo nei momenti cruciali del set: oggi li ha persi tutti e due, i set, per una manciata di punti.
La foto allegata mostra che le giocatrici a volte vestono anche in borghese e non tengono la racchetta in mano per 24 ore: la Jani è la terza da sinistra, e la seconda è la mia ex pupilla Dalma Galfi, di cui ho parlato qui decine di volte. L’Ungheria in genere mi sta simpatica.
4 comments
Un commento che non c’entra nulla, solo di mero aggiornamento:
Brutte (anche se non pessime) notizie da Roehampton, un grade 1 in territorio extraeuropeo che serve a preparare altro torneo sempre in territorio extraeuropeo che si terrà la prossima settimana.
L’acceptance list era tra le migliori pensabili, con qualcosa come 17 top 20 tra i boys e 11 top 20 tra le femminucce.
Tra gli italici virgulti ha passato il primo turno solo della Valle (qualificato), eliminato oggi dalla TdS 4. Ha perso male Balzerani (che ha comunque superato le qualificazioni) da un altro qualificato, e di stretta misura Caruana, che non capisco mai se sia italiano o americano, visto che di torneo in torneo alterna le due diverse nazionalità. Non capisco se sia un problema suo o dell’ITF. Per la cronaca Caruana ha perso dal 39 ITF: ci sta.
Tra le donne brava la Stefanini, che passa le qualificazioni e il primo turno per poi perdere con la Pervushina, 6-1 al terzo: strappare un set alla suddetta è sempre opera encomiabile. La Pieri, ammessa direttamente al main draw ovviamente, ha perso in tre set dalla testa di serie n. 7, ma dopo aver vinto il primo 7-5 al tie break ha vinto la bellezza di 1 game in due set.
La Samsonova, anche lei ammessa di diritto al tabellone principale, ha sempre ovviamente perso al secondo turno, come capita costantemente da quando è stata intervistata su Ubitennis, contro una WC inglese di ormai 18 anni con un ranking non prestigiosissimo. Può ben darsi che abbia anche pagato la certa minore esperienza dell’italiana sull’erba.
Dall’extra UE è tutto.
T
Errata corrige al mio commento precedente:
Credo di aver scritto che la Samsonova era ammessa al tabellone principale; non è vero, era la seconda esclusa e si è giocata le qualificazioni.
Per completezza, ha giocato anche la Bilardo, che però è stata eliminata nelle qualificazioni, perdendo male (6-3 6-2) da una Bielorussa.
Grazie a TC che mi esenta dallo scrivere un nuovo articolone per dire le stesse cose più o meno sui fatti di ieri. Approvo e aggiungo che a Wimbledon ci è andata per ora anche meglio del previsto, con Schiavone ed Errani vincenti e un partitone di Giorgi con Muguruza: la quasi spagnola fa fare spesso belle figure a inferiori e la Giorgi è specialista in sgambetti estemporanei a top 20 e anche 10, vedi Sharapova d’antan. Giorgi che poi regolarmente fallisce la prova del nove e in cui non credo ancora come giocatrice di continuità e vincitrice di tornei lunghi e Grand Slam. Sul fronte Tiro a volo passano Di Giuseppe e Paolini, come avevo pronosticato, e cade nel derby Trevisan, a corto di fiato e crollata al terzo contro la Grymalska. Da oggi main draw in massa. Non c’è dubbio che l’erba non sia la stessa cosa della terra, e bisogna esserci portati d’istinto e/o averla provata a lungo; e che il potenziale di un giocatore possa calare anche di un buon 30% e passa, e aumentare in altri casi della stessa percentuale. Vero è che la Stefanini è oggi a fine giugno la migliore junior italiana, e che, fatta la tara dell’erba, portare al terzo la Pervushina è un risultato che fa sensazione e ben sperare. Pieri, come vado ripetendo, gioca 30’ sopraffini e poi molla. Sulla Samsonova sono d’accordo con te, da due mesi buoni sta disfacendo tutto quanto aveva fatto di buono ed è in serie negativa; dai miei post si potrebbe ricavare un piccolo libro su di lei e su quello che le manca e dovrebbe fare. Caruana mi pare un bravo ragazzo serio e mite a parte la nazionalità, di cui come te non so. Ma a proposito, la Juvan lanciatissima stecca alla prima sull’erba anche lei. E anche la Anisimova! E anche altre quotate da meno quotate: Craciun, Minca, In-Albon…
Della Javan avevo accuratamente evitato di parlare (approfittando della nazionalita’ non italiana) e questo e’ un colpo basso…
Ma ormai… Era il suo primo match nella vita sull’erba, giocato dopo 1 solo giorno di allenamento (il primo ovviamente su tale superficie). Si e’ anche trovata un turno secondo me piuttosto ostico prendendo una WC inglese con un discreto ranking (120 a 16 anni e’ buono, alla fine la Juvan 2 mesi fa era 70….) e che aveva gia’ giocato almeno Roehampton e Wimbledon, certamente quindi abituata alla superficie (anche data la nazionalita’). Fatto sta, non e’ andata benissimo.