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Zaja, ma non è il governatore

by Franco Marucci

ZajaIntendo Anna Zaja, giocatrice tedesca a Bagnatica, ma ci arrivo in coda. Prima un quadro del torneo che là si disputa e che oggi finirà di laureare le otto che si giocheranno i quarti di finale domani. Alcuni passi indietro ai match di martedì per cominciare. Dicevo della ottima organizzazione del torneo, dove tre addetti entrano in campo a dare il “dabbio” dopo il primo set e a pulire le righe e anche a innaffiare se è il caso. Efficienza bergamasca. Non sembra peraltro che il pubblico sia folto, anche nei match serali, e le tribune sono solo sul “centrale”. Per il resto i soli due campi di gioco, adiacenti, permettono una visuale stereofonica a chi è lì in persona: anzi, anche all’utente televisivo consentono una copertura totale. Unico neo: c’è vicino l’aeroporto di Orio al Serio e ogni tanto gli aerei atterrano e decollano con un fragore per qualche attimo assordante. Ma è, questa vicinanza, la ragione per la quale il torneo esiste e le giocatrici sono invogliate a venirvi.

Martedì scorso, dicevo, sono uscite di scena almeno tre che interessano noi tutti (o almeno me): Stefanini ha fatto match pari di pazienza e di lunghi scambi alti con Chiesa, ma ha perso; una svogliata e forse anche menomata Jessica Pieri ha ceduto inopinatamente a Piludu, la quale aveva fatto parlare bene di sé anni fa per poi scomparire; Piludu che ha un tennis classico e completo sia pure non brillante e non ha in verità rubato nulla; solo che la Pieri senior da qualche torneo ha perso smalto. Tatiana subito dopo affrontava la spilungona Von Deichmann, giocatrice tutt’altro che superlativa che ha poi perso ieri di netto con la Piter. In un mese Tatiana ha fatto qualche progresso, solo un ipercritico potrebbe negarlo: il servizio ha acquisito qualche km di più in velocità e quindi potenza, la seconda ha più kick e tiene le avversarie sulla riga di fondo… Gli è che Tatiana gioca ancora piano e corto, soprattutto corto, e viene buttata fuori sistematicamente dal campo. Oppure sta tanto dietro la riga che si espone alla smorzata dell’avversaria. Deichmann ha una palla più carica e pesante e questo è stato il tema tattico. Ma di Tatiana ho visto due buoni doppi, il secondo perso, ma dimostrando notevole duttilità e intelligenza doppistica.

Venendo a ieri la Brianti l’ha spuntata sulla Grymalska. Ormai la Brianti è in china discendente e vedendo il suo bel gioco completo e il suo classico rovescio a una mano ci si dice che ha in fondo raccolto in carriera assai meno del suo potenziale valore. Giocatrice solo penalizzata dal fisico esile e da un ammanco di potenza nell’epoca delle maggiorate. Nell’ottavo basso Di Giuseppe esce per mano della Perrin il che ci stava; ma la Di Giuseppe aveva naturalmente qualche problema fisico perché si è ritirata.

In serata, dicevo, Anna Zaja contro Martina Trevisan. Magari quel cognome dice di lontane origini venete, o forse non c’entra niente. Chi non la conosce vede apparire uno stangone che si aggira in statura sull’1 e 90 e che ha potenza pura da vendere e notevole facilità di colpo. Come molte alte alte ha una prima di servizio che se entra può essere imprendibile e micidiale. Un fisico tipicamente tennistico e nato per il tennis. Sennonché ci si rende subito conto che se fatta palleggiare sostenuto è una di quelle che perde la pazienza e può sparacchiare fuori di due metri al quarto o quinto scambio. Altrimenti non sarebbe 308 WTA ma entro le 150. Trevisan, recentemente precipitata molto indietro in un anno tennistico sinora avaro e un po’ deludente, rimane a mio avviso tra le nostre venticinquenni una di quelle che ha il tennis più bello a vedersi: sarà forse perché amo la mancinità avendo due figli maschi mancini benché io non lo sia. Martina aveva e anzi ha notoriamente tutto per sfondare ai medi o anche alti livelli; è proprio quel grammo di potenza in meno che la penalizza, insieme a una seconda un po’ incerta e a un rovescio debole che le fa spesso perdere campo contro le molto potenti, e contro quelle che con uno spin esasperato la spingono fuori dal campo. Zaja è stata anche avanti minacciosamente nel primo set, intimorendo la Trevisan che veniva anche trafitta da alcune smorzate; superato questo momento delicato match tutto in discesa. Avremo una semifinalista perché nei quarti si scontrano lei e la Brianti; pure in gara oggi, ma negli ottavi, la Giovine contro la Piludu e la Chiesa contro la Grabher.

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