Si balla perché Martina è sempre elegante in campo e come vestita da sera, ed è stata per combinazione o per studio schierata dagli organizzatori di Bagnatica o a las cinco de la tarde o nell’incontro sotto i riflettori; e ha indossato completini “da ballo” sempre diversi l’uno dall’altro, curati negli accoppiamenti, con una festa di bei colori. Prendete per esempio l’Alberta Brianti: sempre in campo con la tenuta da lavoro, la tuta operaia, polo bianca girocollo e gonnellino blu… Si balla perché Martina ha in campo movimenti da ballo, negli spostamenti, nei movimenti ritmati dei piedi in ricezione, nei piazzamenti prima del colpo. Guardate il suo servizio, che d’accordo è sempre o di solito il colpo più rituale del tennis: come pulisce anzitutto metodicamente la riga di fondo prima di colpire, come toglie il velo di terra anche dalla piccola riga separatrice, come rinuncia al colpo se il lancio è troppo avanti o troppo dietro o non ha l’altezza richiesta; come apre le due braccia rivolte al cielo in atteggiamento come messianico. Mi ricorda tutto questo la preparazione spasmodica di certi pianisti prima di attaccare un pezzo a un concerto. Per contro e a mo’ di parentesi c’era un giocatore anni fa nei tornei minori che serviva senza tanti preamboli, e tanto repentinamente che gli avversari protestavano perché non avevano il tempo di piazzarsi.
Si balla infine perché Martina fa spesso ballare le avversarie, per quanto a volte inevitabilmente venga anche fatta ballare. Un bel ballo è stato intanto questo torneo: ha rinunciato saggiamente al doppio, ha giocato per grazia degli organizzatori in ore fresche, non ha fatto le quali e ricevuto una wild card, ha speso poco contro Burnett ritirata, e nemmeno molto contro la Zaja. Ieri sera ha pure lottato nel primo set per venire a capo della Brianti, poi c’è stato un momentino di crisi, presto superato, e il match è filato via liscio. È in semifinale. Ho visto di questo quarto o “ballo” di finale una buona mezzora all’ottimo Youtennis.net Live TV. E appunto in quella mezzora Martina ha fatto ballare la Brianti che a sua volta può anche far ballare. Tra la fine del primo, 7-5 per Martina, e il 2-0 del secondo, la Brianti veniva fatta appunto trottare da un angolo all’altro del campo e sembrava non avere … scampo. Sennonché poi a ballare era Martina che cominciava a sbagliare diritti millimetrici e andava in affanno col rovescio, il suo colpo più debole. Fortuna che ha rimesso in piedi da zero il quinto gioco e anche annullato vantaggi alla Brianti, la quale aveva trovato punti e risorse con il suo bel rovescio fiondato.
Trevisan-Giovine in semifinale è un match che non so pronosticare, anche perché Giovine, sulla breccia da quasi un decennio, la conosco in fondo molto poco. Da quel che ho visto a Bagnatica, pezzi e bocconi, ha un fisico imponente e notevole potenza di colpo a cominciare dal servizio, una bella castagna. È giocatrice discontinua comunque, che può andare in crisi e perdere un po’ la tramontana, e a volte nemmeno riprendersi. Magari se fila via col vento in poppa senza incagli può anche vincere. Ma è match aperto.
Chi vince il torneo? Vedendo i risultati, e facendo una lettura obiettiva del tabellone, pare la polacca Piter la più indiziata. Pure lei ha un percorso quasi netto di match nei quali ha lasciato molto poco alle avversarie. Ma sarà una bella lotta con la Saez Larra che ha classifica quasi identica. Ovvero ambedue gravitano poco sotto il 300 WTA. Sennonché questa spagnola non l’ho vista e non mi pronuncio. Intanto per quel che conta Matteucci e Rosatello hanno fatto loro il doppio.