Volevo titolare “Come usciamo da Bagnatica”, ennesimo della serie, essendo questo 25 mila femminile il torneo più alto sotto le Alpi, come montepremi e Grade, della settimana chiusa ieri. Settimana i cui risultati rincuorano, consolano, incoraggiano, e fanno sembrare appunto improvvisamente che… l’Italia s’è desta, dopo tante lamentele ripetute sul fatto che non ci sono ricambi e anzi tutto va a rotoli. Sì perché poi non solo a Bagnatica ha vinto sia pure con patemi la Trevisan, ma ha vinto; ma a Caslano, Svizzera, Georgia Brescia ha fatto suo il 10 mila contemporaneo, e in una finale tutta italiana contro la Ferrando. Come se non bastasse c’è da gongolare per il risultato di un Grade 4 Junior maschile di Maribor, nel quale Ingarao è arrivato in finale perdendo, il che è comunque un ottimo risultato; se non fosse che la vera notizia è che Lorenzo Musetti ha fatto lì un figurone, battendo in fila la tds n. 2, circa 300 del ranking, e poi la 15, e cascando solo e di misura nei quarti contro appunto Ingarao.
Procedendo con ordine, non mi soffermo sull’exploit della Trevisan perché di lei ho scritto fin troppo sino a ieri: dico solo che avevo visto ancora una volta giusto nel predire che sarebbe stato un match lottato e soprattutto più giocato: è durato infatti quasi se non più di tre ore! Mi rallegro anche di aver visto solo il primo set, perché dal secondo in avanti il match ha messo a dura prova le coronarie e alla fine poteva vincere anche la Piter. Uno stillicidio. Come previsto la partita l’ha fatta inizialmente Martina che, perentoria come non mai, non faceva vedere letteralmente palla all’avversaria e la metteva alle corde con i suoi anticipi; dunque faceva, ripeto, ballare. Ma la polacca è dura a morire, e il secondo set è stato da subito molto più equilibrato; cosicché quando Martina se l’è fatto rubare si poteva anche paventare che sarebbe crollata; buon per lei che non è stato così.
Non si può però troppo gioire e bisogna stare con i piedi per terra perché il tennis femminile e anche quello maschile in queste due prossime settimane stanno e abitano da un’altra parte, esattamente quella americana: chi vuole puntare alto deve o avrebbe dovuto giocare là agli US Open. Ma tolte quattro le nostre non hanno ahimè il ranking necessario nemmeno per fare le qualificazioni.
Gioisco per Georgia Brescia tornata al successo, e bene ha fatto Gonzalo Vitale a farle simpatica, colorita e sudamericana pubblicità su Facebook. Tifo da tempo per Georgia, giocatrice seria, motivata e determinata, anche se mi sarei aspettato qualcosa di più da lei negli ultimi tempi: idem per la Ferrando.
Il Grade 4 sloveno junior infine: Ingarao non avrà forse perso per manifesta inferiorità dall’americano: ho una mia teoria elaborata sin da Firenze scorso, ed è che il siculo regge ancora poco alla distanza e gioca in gran spolvero nei primi turni, poi entra in flessione. Intendiamoci, è un 1999, ma ha cominciato tardi a disputare tornei ITF under 18 e può rimontare d’ora in poi chi sta davanti; già in questi mesi ha fatto un gran bel balzo in classifica (ben 387 posti in questa settimana!). Quanto a Musetti, millesimo 2002, il dato che fa ben sperare è che, come si diceva una volta a scuola, è “un anno avanti” o forse anche due: ha pari valore con molti già accreditati 2001 e 2000, e batte anche i 1999 più deboli o medioforti. In Europa se la gioca con i migliori del suo millesimo sebbene un noto ceco suo coetaneo – il cui nome suona “svergina” – lo metta sotto regolarmente; e nel mondo ce ne sono vari che gli sono superiori; sennonché considerando il ritardo fisico-tecnico-struttural-mentale degli italioti (per parlare come se fossi un tecnico del tennis!) va bene anche così, e Musetti ce lo teniamo caro.