Home TennisIl mondo degli Under Verso la fine la peak week 2016

Verso la fine la peak week 2016

by Franco Marucci

2014 summer cup riga È notorio ma può valere la pena ripeterlo: nelle prima o seconda settimana di settembre a seconda degli anni si registra la o una settimana di picco tennistico. Sono quattro in teoria nell’arco annuale, e sono le settimane seconde e di chiusura dei tornei Grand Slam. Sennonché questa che chiude sempre gli US Open è ancora più peak per noi italiani: i tornei danarosi ATP e WTA tacciono come ovvio, ma le nostre seconde linee maschili e femminili sono impegnate in alcuni tornei, di una ventina circa tra ITF 25 mila e 10 mila soprattutto europei. Come se non bastasse si disputano tradizionalmente in questa settimana i tornei nazionali under 12, 14 e 16: ben sei, tra boys e girls. Fine qui? No, perché sono da poco chiusi…i tornei veterani di Milano Marittima, ai quali doveva partecipare anche il vostro attempato cronista se non fossero subentrati i soliti impegni dell’ultima ora.

Quindi c’è molta carne al fuoco. Circa gli US Open bisogna stendere un velo di silenzio sulle prestazioni dei nostri e delle nostre. Si è dato enorme risalto a quel che ha fatto Lorenzi e anche ai raggiunti quarti da parte di Roberta Vinci. Onore al merito, ma non vedo bene cosa ci sia stato di eccezionale. La Vinci soprattutto è arrivata alla Kerber senza aver battuto non solo negli US Open, ma anche nel corso dell’anno, nessuna giocatrice di grande spicco, o mi sbaglio. Mi figuro che da lunedì precipiti in classifica e cioè scenda al ranking che attualmente vale. Peggio ancora i maschi: l’Italia come potenza tennistica è un paese del Terzo mondo, e lo rimarrà per un altro quinquennio come minimo. Gli junior? Balzerani ha sfiorato i quarti, e complimenti, ma non era un gran tabellone e sono arrivati in fondo alcuni giocatori pressoché ignoti. E femmine male.

Scendendo, le cose non cambiano di molto, e mentre i maschietti fanno le loro guerricciole spartendosi i pochi spiccioli, le girls offrono prestazioni alterne, e possono far bene e benissimo in un torneo, e tutti gridano hurrah, e deludere in quello subito dopo: così è stato a Sofia, dove le pur brave Pieri e Paolini hanno fatto poca strada e oltre il 300/250 WTA per ora non ce la fanno.

Poco si sta parlando ovunque dei Campionati Under. Partendo dal basso, taccio del tutto sulla Lambertenghi: un potenziale inviato del luogo, cioè milanese, che doveva fare qualche servizio sul torneo per questo Sito, me ne scrive peste e corna, critico soprattutto dei genitori che offrono, come qualche volta succede, un pessimo spettacolo di sé e credono di avere in mano campione e campionessa. Leggete i miei post sulla Lambertenghi degli anni passati: ripetevo sino alla noia il concetto della “maledizione della Lambertenghi”, e cioè chi la vince o si segnala non arriva poi di solito da nessuna parte.

Under 14. Ho seguito il maschile soprattutto perché mi stanno a cuore Musetti e Rottoli, che sono regolarmente in semifinale oggi. Con loro si comprova una legge quest’anno: che in U 14 e 16 sia boys che girl ci sono due-tre giocatori che si staccano sugli altri di netto, e scavano una voragine. In U 14 femmine bisogna però scattare sugli attenti se non si temesse di far danno: Pigato e Sacco veleggiano verso la finale, ma Sacco non avrà vita facile e contro una Pigato che è “un anno prima”, cioè tredicenne. La cosa che fa stupore è che Pigato ha “ucciso” la Paoletti, che tutti magnificavano sino a ieri, lasciandole solo due giochi, la quale Paoletti aveva a sua volta lasciato briciole alle avversarie sino alle semi. Altra voragine fra questo terzetto e tutto il resto del plotone. Delai infortunata e assente avrebbe ovviamente detto la sua.

Under 16. Arnaboldi è stato molto autoritario sinora, ha ceduto un set solo a Zeppieri e se la vede con Bosio in finale. Tutto regolare, ma il livello non è stratosferico e al momento nessun 2000 mi pare in rampa di lancio. Nel femminile altra voragine tra un trio e il resto: con Piccinetti che ha fatto il rullo compressore e ha avuto qualche resistenza solo dalla Zantedeschi, di cui ho sentito dire meraviglie. Peccato che Enola Chiesa vada in semi contro di lei, cioè la Piccinetti, forse è la finale del torneo. Sotto Carbonaro contro Ivaldi. All’appello mancano non solo Cocciaretto, incappata in un anno di traversie, ma anche la… Traversi e soprattutto la Rossi (e non tutte le big 2000 e 2001 erano presenti). Traversi ha avuto un’annata “buca” e io stesso che ne sono tifoso mi aspettavo di più. Rossi soprattutto è sorprendentemente uscita per mano di Harriet Hamilton, che nonostante il nome albionico parla un ottimo italiano idiomatico. Rossi ha abituato i seguaci del tennis junior a questi alti e bassi: ripeto che è giocatrice che ha colpi eccellenti e saprebbe in teoria fare tutto (magnifico il servizio come movimento); ma dà sempre l’impressione di essere fuori partita e non ha alcuna grinta tennistica. Se vuole può commettere svarioni a valanga e perdere match già vinti. I suoi allenatori dovranno focalizzare soprattutto il lato mentale della giocatrice, oltre a migliorarne la mobilità.

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