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Poco veramente succede e succederà di qui alla fine dell’anno ormai. Parlo solo di tre o quattro fatti che sono successi, che si staccano dalla routine, e che meritano un commento.
- Ho perso veramente per distrazione il Torneo junior Città di Palermo Grade 3 che ho rivisitato e ricostruito poco fa dal sito ITF: si è in effetti concluso una settimana fa. Nel maschile abbiamo avuto poca fortuna ma non schieravamo le nostre bocche da fuoco, si fa per dire: e comunque quasi subito sono caduti Zeppieri e Bosio. Volendo, il femminile lo poteva vincere e stravincere la beniamina di casa Bilardo, ma non lo ha giocato, o per manifesta superiorità o per motivi che non conosco. Meglio le cose al femminile, dove la nostra rappresentanza era più folta e, pur considerato il valore non altissimo del torneo, si è fatta onore. Dall’alto la Carbonaro, in ascesa di recente, ha perso di misura dalla vincitrice, una puntuale –ova (ma vedi sotto); pure di poco ha ceduto subito Enola e non saprei se per suo demerito o merito dell’avversaria. Anche La Rocca è uscita per mano di una qualificata e fa notizia. Amendola, Biagianti e Alessi anche loro hanno fatto poca strada, insieme a due o tre altre nostre. Ma allora, le buone notizie? Vengono da Elisabetta Cocciaretto, che al rientro dopo un anno di inattività ha dimostrato di non avere accumulato ruggine, e di essere rimasta competitiva: ha rischiato solo al II turno contro una olandese e poi ha fatto dei percorsi netti e facili sino alla finale, dove ha peraltro racimolato un solo game da una tedesca, non ceca come dicevo, ma il cui cognome finisce incutendo paura in –cek. Peraltro la ragazza è del 1999 e buon 143 del ranking. Cocciaretto, comunque si guardi la faccenda, ha perso un anno di attività e di competizioni, e uno dei più preziosi, tra i 14 e i 15 anni. Non ne so il motivo. Come accade il treno delle migliori le è passato accanto ed è ormai lontano e per ora irraggiungibile. Vediamo se la nostra riparte da questo buon risultato: da ora pancia a terra, o glielo auguro.
- Indubbiamente il risultato più spettacolare e risaltante è però la vittoria di ieri a un Grade 5 albanese di Musetti su un altro azzurro in finale. C’è quasi da stropicciarsi gli occhi scorrendo il tabellone e vedendo che questo quattordicenne spezzino sconfigge i diciottenni, o taluni, con irrisoria facilità: tanto per dirne uno, il britannico Gaskin del 1999 e 453 del ranking e tds n. 1 ha messo a segno solo sei giochi contro il nostro. Musetti ha il solo neo che si blocca e finisce per perdere se trova subito resistenza: ma insomma non gli si monti la testa, e il giocatore si farà.
- Sul versante senior Jessica Pieri si ferma contro Lemoine in un torneo montenegrino 25 mila, dimostrando che non tutte le ciambelle riescono con il buco. Trevisan sarà ancora a godersi il ricordo dell’exploit di Biarritz che l’ha proiettata, catapultata per meglio dire, trecento posti avanti in WTA e pochi dietro Jessica. Per lei ora il classico dilemma leniniano: che fare? Urge una programmazione diversa, e il suo lancio – ora o mai più – nei Masters e persino nei Grand Slams.
- Gli ITF femminile di SM di Pula sono ormai nella Hall of Fame del tennis secondario. Questa settimana se ne giocava uno della serie, e chi ha approfittato meritatamente dei corridoi del tabellone è la In-Albon, che starà magari lottando proprio ora con la Balducci in finale: non so l’andamento, dico Balducci, giocatrice come si suol dire “di categoria”, e che in questa categoria vende cara la pelle. Già chiuso il torneo di doppio che laurea Pieri (come ovvio Tatiana)-Stefanini, ambedue schierate anche in singolo ma avendo fatto poca strada. Pieri seccamente sconfitta dalla stessa Balducci al III turno, e Pieri che non vince in torneo junior (e nemmeno senior!) ormai da Sinalunga Under 16 anno 2014. E comunque buon pro, un trofeo di doppio non è da buttare.