Weekly report

by Franco Marucci

emvPoco veramente succede e succederà di qui alla fine dell’anno ormai. Parlo solo di tre o quattro fatti che sono successi, che si staccano dalla routine, e che meritano un commento.

  1. Ho perso veramente per distrazione il Torneo junior Città di Palermo Grade 3 che ho rivisitato e ricostruito poco fa dal sito ITF: si è in effetti concluso una settimana fa. Nel maschile abbiamo avuto poca fortuna ma non schieravamo le nostre bocche da fuoco, si fa per dire: e comunque quasi subito sono caduti Zeppieri e Bosio. Volendo, il femminile lo poteva vincere e stravincere la beniamina di casa Bilardo, ma non lo ha giocato, o per manifesta superiorità o per motivi che non conosco. Meglio le cose al femminile, dove la nostra rappresentanza era più folta e, pur considerato il valore non altissimo del torneo, si è fatta onore. Dall’alto la Carbonaro, in ascesa di recente, ha perso di misura dalla vincitrice, una puntuale –ova (ma vedi sotto); pure di poco ha ceduto subito Enola e non saprei se per suo demerito o merito dell’avversaria. Anche La Rocca è uscita per mano di una qualificata e fa notizia. Amendola, Biagianti e Alessi anche loro hanno fatto poca strada, insieme a due o tre altre nostre. Ma allora, le buone notizie? Vengono da Elisabetta Cocciaretto, che al rientro dopo un anno di inattività ha dimostrato di non avere accumulato ruggine, e di essere rimasta competitiva: ha rischiato solo al II turno contro una olandese e poi ha fatto dei percorsi netti e facili sino alla finale, dove ha peraltro racimolato un solo game da una tedesca, non ceca come dicevo, ma il cui cognome finisce incutendo paura in –cek. Peraltro la ragazza è del 1999 e buon 143 del ranking. Cocciaretto, comunque si guardi la faccenda, ha perso un anno di attività e di competizioni, e uno dei più preziosi, tra i 14 e i 15 anni. Non ne so il motivo. Come accade il treno delle migliori le è passato accanto ed è ormai lontano e per ora irraggiungibile. Vediamo se la nostra riparte da questo buon risultato: da ora pancia a terra, o glielo auguro.
  2. Indubbiamente il risultato più spettacolare e risaltante è però la vittoria di ieri a un Grade 5 albanese di Musetti su un altro azzurro in finale. C’è quasi da stropicciarsi gli occhi scorrendo il tabellone e vedendo che questo quattordicenne spezzino sconfigge i diciottenni, o taluni, con irrisoria facilità: tanto per dirne uno, il britannico Gaskin del 1999 e 453 del ranking e tds n. 1 ha messo a segno solo sei giochi contro il nostro. Musetti ha il solo neo che si blocca e finisce per perdere se trova subito resistenza: ma insomma non gli si monti la testa, e il giocatore si farà.
  3. Sul versante senior Jessica Pieri si ferma contro Lemoine in un torneo montenegrino 25 mila, dimostrando che non tutte le ciambelle riescono con il buco. Trevisan sarà ancora a godersi il ricordo dell’exploit di Biarritz che l’ha proiettata, catapultata per meglio dire,  trecento posti avanti in WTA e pochi dietro Jessica. Per lei ora il classico dilemma leniniano: che fare? Urge una programmazione diversa, e il suo lancio – ora o mai più – nei Masters e persino nei Grand Slams.
  4. Gli ITF femminile di SM di Pula sono ormai nella Hall of Fame del tennis secondario. Questa settimana se ne giocava uno della serie, e chi ha approfittato meritatamente dei corridoi del tabellone è la In-Albon, che starà magari lottando proprio ora con la Balducci in finale: non so l’andamento, dico Balducci, giocatrice come si suol dire “di categoria”, e che in questa categoria vende cara la pelle. Già chiuso il torneo di doppio che laurea Pieri (come ovvio Tatiana)-Stefanini, ambedue schierate anche in singolo ma avendo fatto poca strada. Pieri seccamente sconfitta dalla stessa Balducci al III turno, e Pieri che non vince in torneo junior (e nemmeno senior!) ormai da Sinalunga Under 16 anno 2014. E comunque buon pro, un trofeo di doppio non è da buttare.

 

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