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Notiziario a meno tre

by Franco Marucci

camerinMeno tre gradi è più o meno la temperatura fiorentina di mattino presto di questi tempi, e tre sono le settimane che ci separano dal 1 gennaio 2017, quando dovremo riregistrare gli orologi anche del tennis. Sui siti specializzati questa imminenza si traduce in articoli che stilano bilanci, in altri che ipotizzano piccole rivoluzioni nelle future regole tennistiche, in altri ancora che riportano proclami di giocatori in ribasso o in flessione che promettono di spaccare tutto nel prossimo anno, o di tornare alla grande. Un’idea che rimbalza è quella di spostare ai tre su cinque i match femminili dei Grand Slams. Si apra un referendum di gradimento. Io sono contrario: già così come stanno le cose i GS sono un’ubriacatura, con i tre su cinque nel singolo femminile ci vorrebbe subito dopo un lungo periodo di ossigenazione in alta quota.

Parlo di tre cose in queste righe antologiche, e la prima è la Finale Serie A 1 femminile che si sta giocando. Finirà con il doppio di spareggio, provo a indovinare. Intanto ieri si è visto che la Samsonova è ancora indietro e che i primi passi nei Pro saranno per lei in salita a meno tre dall’esordio: ovvio che la Camerin vende ancora cara la pelle, ma dalla migliore o seconda migliore del 98 delle nostre qualche grammo di competitività in più era lecito aspettarselo. Peraltro mi attendevo molto filo da torcere da parte di Brianti con Trevisan: non lo si crederà, ma avevo in segreto pronosticato la prima vincitrice. Brianti è avversaria ostica e Trevisan credo abbia un bilancio di testa a testa del tutto sfavorevole; Trevisan che se non mi sbaglio ha vinto con Brianti in carriera solo una volta, a Beinasco l’estate scorsa. Ieri ho visto Martina irrobustita: che dico, ingrassata, appesantita, e quindi molto lenta, anche più lenta del solito; e la superficie non le è congeniale. Brutta battuta di arresto (crollo nel terzo, giocatrice fuori di testa e di misura) ma è un paio di mesi che Martina gioca sottotono: se continua così in Fed Cup ci arriva la Brianti e non lei (!!), fermo restando che l’esordio se lo merita la Paolini. Comunque Martina in dicembre non gioca quasi mai bene, anche l’anno scorso fece lo stesso tonfo.

A proposito di Fed Cup: la “pessima” notizia è che le USA avranno come nuova capitana selezionatrice, e come ovvio con facoltà di schierare le giocatrici che le pare, Kathy Rinaldi. Dico pessima notizia perché finalmente la squadra USA schiererà volta volta le migliori giocatrici del momento anche secondo superficie, senza commettere gli sfracelli e gli errori madornali di formazione combinati e commessi da Mary Jo Fernandez, che hanno consentito alle USA di non vincere nulla e, per quanto ci riguarda, di dare sempre (o quasi) strada libera alle nostre nei precedenti incontri. Sarà dura anche per Pliskova e compagne.

Terzo scenario il giovanile. Nel maschile sta terminando l’anno, e la carriera junior, con imperiosa autorità il serbo Kecmanovic. Alzi la mano chi tre mesi fa lo conosceva e lo pronosticava. Seguo il giovanile ma era per me un giocatore fra i tanti. È evidente che è di quelli che mettono un turbo nel motore, e in un batter d’occhio ha guadagnato la vetta della classifica. Intanto si è aggiudicato l’Eddie Herr e minaccia di far suo, a suon di 6/0 6/1 anche l’Orange Bowl. I nostri stanno a guardare, o meglio al riparo nel tepore casalingo: hanno altri programmi e stanno costruendo il 2017. Il solo Caruana era in lizza, ma è già fuori: è bravo e onesto giocatore, ma oltre certi livelli non può andare. Comunque un bel numero di bravi, soprattutto i canadesi e il greco, sono assenti.

Nel femminile il nome nuovo o seminuovo è Maria Lourdes Carle: anche lei con quel nome ha fatto il miracolo, e, certo assai più nota, non sembrava possibile potesse compiere questo exploit, dico di vincere l’Eddie Herr femmine. Non era un grandissimo tabellone ma insomma l’argentina ha vinto. Si ricorderà che fece suo l’Avvenire del 2015 sconfiggendo la Peoni, cui si augura un rientro ai vertici quanto prima.

Nessuna nostra, ahimè, fa e ha fatto in quali l’Orange Bowl Under 18 in corso, dove si giocano oggi le semifinali. Qualcuno che conosco sarà lieto di vedere che la Carle è stata ieri battuta agevolmente dalla Juvan; altri che la Potapova si aggiudicherà probabilmente il torneo. Molte le assenti di grido e tra esse la Pervushina per fare un solo nome. Visto che siamo alla fine del 2016 mi sbilancio dicendo che il prossimo potrebbe essere l’anno della Kostyuk e della Swiatek. La Anisimova ha belle braccia lunghe e corpo filiforme ma è acerba e per ora fa bene una partita e due male. Discontinua. Ha perso da una avversaria abbordabile sulla carta. Ma attenzione: l’America ha una vera popolazione di girls e tanto per dire in semi all’OB c’è una certa Osuigwe, del 2002, e giunta lì con wild card. E ha battuto proprio la Kostyuk.

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2 comments

TC 11 Dicembre 2016 - 0:10

E si, sono molto contento. Con la finale raggiunta la juvan è 7 al mondo e qualificata, comunque vada domani, per il masters di aprile.
Certo che puntare su Swiatek e Kostyuk vuol dire vincere facile…

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TC 11 Dicembre 2016 - 1:07

E così la Juvan se ne va in finale pure in doppio, assieme alla Boskovic, avendo battuto 6-0 6-1 Appleton-Burrage, mica pizza e fichi! La Juvan di recente è cambiata; sarebbe interessante avere delle stats al servizio, ma credo di poterle immaginare. Se impara a giocare sulle altre superfici diventa forte forte, almeno a livello junior; poi vedremo.

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